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Vitigni veneti, cereali antichi, broccoli e fagioli, razze bovine, ovine e avicole autoctone: ecco le azioni di conservazione delle razze e specie vegetali a rischio. Online le pubblicazioni su conservazione e tutela della biodiversità. La Rete “BIONET”.
Bovino, ovino, avicolo, cerealicolo, orticolo, foraggero e viticolo. Sono i sette Gruppi di lavoro di “BIONET”, la Rete regionale per la conservazione e caratterizzazione della biodiversità di interesse agrario voluta dalla Regione Veneto; Gruppi di lavoro che hanno appena pubblicato, in altrettanti sette opuscoli, le azioni di conservazione e gli studi finora svolti. La rete BIONET, Programma nato due anni fa grazie alla Misura 214 del Programma di Sviluppo Rurale, unisce otto Enti veneti, coordinati da Veneto Agricoltura: Amministrazione provinciale di Vicenza, Università di Padova, Istituto Zooprofilattico delle Venezie, Centro di ricerca per la viticoltura (CRA-VIT) di Conegliano (TV) e gli Istituti Agrari di Feltre (BL), Padova e Castelfranco Veneto (TV).
Gli obiettivi sono chiari: recuperare, conservare e caratterizzare la diversità genetica di razze e di varietà di specie vegetali; avviare azioni di identificazione, classificazione e conservazione degli ecotipi di specie foraggere di pregio naturalistico; salvaguardare la biodiversità e impegnarsi nell’informazione.
I sette opuscoli, scaricabili dal sito di Veneto Agricoltura, racchiudono dunque il cuore di BIONET, focalizzandosi sullo stato dell’arte dei sette comparti agrari e divulgando le importanti azione svolte per la salvaguardia delle biodiversità regionale.
Il Gruppo di lavoro “viticolo” ha messo in opera azioni di conservazione di alcuni vitigni caratteristici del patrimonio viticolo veneto (Bianchetta trevigiana, Cabrusina, Dindarella, Forsellina, Oseleta, Pinella e Turchetta solo per citarne alcuni) inseriti tra le varietà locali a rischio di erosione genetica.
Quello “orticolo” ha preso in considerazione le varietà locali di Broccolo “Fiolaro” di Creazzo (VI), Broccolo “di Bassano”, Fagiolo di Posina (VI) e Fagiolo “Gialét”, Pomodoro “Nasone” e Asparago “Montine”.
Il Gruppo “cerealicolo” ha descritto lo stato dell’arte e le azioni di conservazione delle antiche varietà locali cerealicole e le azioni di caratterizzazione genetico-molecolare svolte su antiche varietà di orzo e di mais.
I Gruppi “ovini” e “avicoli” hanno descritto gli aspetti genetici, morfologici, sanitari e produttivo-riproduttivi delle diverse specie e le azioni svolte dai vari partners. Infine il Gruppo “bovini” ha rivolto l’attenzione alla Burlina, razza bovina autoctona del Veneto, e ha inserito nella pubblicazione anche l’analisi dello stato degli allevamenti e le attività di studio del patrimonio genetico e produttivo della razza.
La Rete ha avviato quindi azioni, come la caratterizzazione e la raccolta, l’informazione e la diffusione dei risultati, mirate al recupero e alla conservazione di razze in via di estinzione e di specie vegetali a rischio di erosione genetica.
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