Bollettino Colture Erbacee n. 15/2015 del 19 febbraio


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LA DIFESA INTEGRATA A PUNTATE
PRINCIPI E APPLICAZIONI PRATICHE PER LE COLTURE ERBACEE
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GEODISINFESTANTI-INSETTICIDI POST-EMERGENZA/NOTTUE/MAIS

Le nottue hanno livelli di presenza molto variabili negli anni. Gli attacchi più consistenti al mais sono stati portati dalla specie migrante A. ipsilon; tale specie normalmente non riesce a svernare, perlomeno nelle condizioni dell’Italia settentrionale e le pullulazioni sono determinate da massici voli da sud. La specie svernante A. segetum è costantemente presente ma non ha mai causato attacchi diffusi consistenti. Il danno è causato da larve dal quarto stadio in poi. Dal punto di vista della difesa del mais nelle prime fasi di sviluppo risulta pertanto fattore chiave riuscire a prevedere il momento dell’eventuale presenza della prima specie.

A) INDIVIDUAZIONE AREE CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO, CONFRONTO CON LE SOGLIE DI DANNO

L’incidenza media dei danni è bassa (inferiore all’1% della superficie). In alcune stagioni le popolazioni sono addirittura praticamente assenti in altre possono raggiungere livelli da causare la risemina del mais e altre colture erbacee in aree localizzate, talvolta anche estese. Vi sono pertanto le condizioni per differenziare aree da trattare e da non trattare. Sono disponibili trappole per un efficace monitoraggio, soglie di indifferenza, modelli di sviluppo per la previsione e le indicazioni in tempo reale. Secondo i principi della DI nelle colture erbacee la lotta alle nottue si baserà su un monitoraggio, con trappole a cono (Hartstack, VARL o a colla) su ampia area a basso costo e l’analisi dei venti da sud e sul modello previsionale con successivo controllo dei livelli di popolazione effettivi (controllo locale integrativo) solo ove il monitoraggio territoriale ha evidenziato il rischio. La distribuzione e i momenti di cattura nel periodo primaverile saranno segnalati con successivi bollettini ai coltivatori di mais o altre colture suscettibili tempestivamente in modo da poter prendere nota dello stato di copertura vegetale dei terreni interessati dal volo (saranno a rischio di presenza di larve quelli con copertura vegetale in quanto consentono l’alimentazione delle giovani larve). Una volta individuato con il monitoraggio territoriale il momento di arrivo e la distribuzione delle nottue (preceduto in genere da venti da sud forti e continui) con le catture delle trappole e l’analisi dei venti, si comincia il calcolo della somma termica (al giorno (T max – T minima)/2 – 10.4, soglia di accrescimento delle larve) usando la temperatura dell’aria o del suolo. A partire dalla data di rischio segnalata dal modello si dovrà osservare tempestivamente se vi è presenza di larve di nottua nelle aree individuate come a rischio, per eventualmente intervenire in post-emergenza con insetticidi liquidi qualora si superi il limite del 5% delle piante attaccate se queste sono più piccole delle 7-8 foglie. Sia gli insetticidi fosforganici sia i piretroidi sono efficaci se distribuiti tempestivamente dopo l’accertamento del superamento della soglia, di sera con volumi d’acqua abbondanti (10 hl/ha e più).

 

B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE

In pratica, nel caso di superamento della soglia di danno, non sono disponibili efficaci strategie alternative “non-chimiche”. In generale la semina anticipata (strategia agronomica) aumenta la probabilità che la coltura sia ben sviluppata, non più suscettibile al danno al momento della comparsa del quarto stadio di nottue.

In base alle conoscenze/riscontri pratici sopra descritti e ai principi della DI interventi insetticidi alla semina (microgranulari o come concia del seme) non sono giustificati in quanto collocati in un momento in cui non si può conoscere la presenza o meno di popolazioni dell’insetto dannoso (comunque le potenzialità di contenimento degli insetticidi alla semina, per il lungo periodo tra distribuzione ed attacco, sono basse od anche nulle). La lotta si baserà, come sopra descritto, sul monitoraggio e la previsione dello sviluppo con modelli previsionali, verifiche di campo qualora vi siano le condizioni di sviluppo alla formazione del quarto stadio, interventi in post-emergenza nel caso di accertato superamento della soglia. La copertura del fondo mutualistico garantisce il risarcimento per danni dovuti a eventuali errori di applicazione della DI o inaspettati attacchi la cui probabilità è comunque bassa.

 

Per richieste di chiarimento in tempi stretti si può scrivere a (bollettino.erbacee@venetoagricoltura.org).

 

 
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