43 – newsletter BIONET del 17 febbraio 2015


 


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BIONET
– Rete regionale della biodiversità

 

martedì 17 febbraio 2015

PROGRAMMA BIONET – RELAZIONE FINALE DI SINTESI

Il Programma BIONET ha dato vita a una rete regionale per la conservazione e caratterizzazione della biodiversità di interesse agrario occupandosi, nel 2013/14, 58 risorse genetiche locali.

Il

gruppo di lavoro
bovini
si è occupata della conservazione della razza Burlina e della caratterizzazione dei sui prodotti (latte, formaggi e carne) che sono un utile strumento per la sua conservazione. Alla razza Burlina va riconosciuto anche il un ruolo nella protezione dell’ambiente specialmente quello montano.
Il
gruppo di lavoro
ovini
si è occupato delle 4 razze autoctone che dispongono del Registro Anagrafi co di popolazione approvato dal MiPAAF.. Per due di queste, razza Alpagota e razza Brogna, la struttura di popolazione
ha dato segnali incoraggianti negli ultimi anni. Per le razze Lamon e Vicentina (o Foza) la dimensione delle popolazioni è ancora limitata.
Nel settore degli
avicoli domestici sono state prese in considerazione 13 razze e precisamente: Anatre: Germanata veneta, Mignon; Faraone: Camosciata; Oche: Padovana; Polli: Ermellinata di Rovigo; Millefi ori di Lonigo; Padovana, Pepoi, Polverara, Robusta Lionata, Robusta Maculata; Tacchini: Comune Bronzato, Ermellinato di Rovigo.
Il gruppo di lavoro
cerealicolo ha indagato le varietà locali di mais “Biancoperla”, “Marano” e “Sponcio”, di orzo “Agordino” e i frumenti Canove, Monococco, Piave. È stata condotta una caratterizzazione morfo-agronomica
e genetico-molecolare per la costituzione di varietà da auto-conservazione. È stato inoltre possibile definire una procedura per la moltiplicazione del seme,
essenziale ai fi ni della valorizzazione commerciale di tali varietà locali.
Il gruppo di lavoro
orticolo ha indagato le seguenti risorse genetiche locali: Asparago Montine, Broccolo di Bassano, Broccolo fi olaro di Creazzo, Fagiolo Gialet e Righetta d’oro di Posina, Pomodoro Nasone. Queste sono state recuperate, coltivate e caratterizzate dal punto di vista nutrizionale e salutistico. La produzione di tali orticole, coltivate secondo la tradizione, è stata effettuata tramite il recupero di genotipi presso i produttori locali.
Sono state poi quantificate le principali componenti organolettiche fi no all’identifi cazione delle proprietà antiossidanti e salutistiche degli ortaggi tipici creando unasorta di carta d’identità qualitativa del prodotto.
Il gruppo di lavoro
viticolo si è occupato di 23 vitigni identifi cati come a rischio di erosione genetica: Bianchetta trevigiana b., Boschera b., Cabrusina n., Cavrara, Corbine n., Dall’Occhio b., Dindarella n., Forsellina n., Grapariol, Groppello di Breganze, Gruaja n., Marzemina bianca b., Marzemina grossa n., Negrare n., Oseleta n., Pattaresca, Pedevenda b., Perera b., Pinella b., Prosecco lungo b., Recantine, Trevisana nera n., Turchetta n.
Su questi vitigni ed i loro sinonimi/omonimi, sono stati eseguiti i rilievi per la conferma della loro identità varietale.
Particolarmente interessante è il caso di due Recantine (Recantina Pecolo Scuro e Recantina Pecolo Rosso) non ancora iscritte al Registro Nazionale delle Varietà di Vite (RNVV) per le quali si stanno completando
i rilievi per la loro iscrizione.
Il gruppo di lavoro
foraggere ha eseguito rilievi in campo nelle province di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza realizzando un data base geografico con l’individuazione cartografi ca delle praterie esistenti.
Nei sopralluoghi sono stati individuati il tipo di prateria con riferimento ad una chiave vegetazionale ottenuta riunendo caratterizzazioni fl oristiche realizzate in modo non sistematico e completo in quanto non sempre i prati rilevati potevano essere attribuiti in modo certo ad uno dei tipi. In questi casi si è adottato il criterio della maggiore somiglianza.

Gli enti raggruppati in rete sono Veneto Agricoltura, Provincia di Vicenza, Università di Padova, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA-VIT)
di Conegliano (TV), Isiss “D. Sartor” di Castelfranco Veneto, Isiss “Della Lucia” di Feltre e Isiss“ Duca degli Abruzzi” di Padova.
Attraverso gli Istituti Agrari è stato possibile il coinvolgimento anche di studenti impegnati direttamente in tutte le fasi di allevamento e coltivazione delle specie conservate. Dai docenti sono state infatti programmate delle unità di apprendimento specifi che per promuovere la cultura della biodiversità. Alcuni studenti sono stati inoltre selezionati per l’assegnazione di specifi che borse di studio.

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Per informazioni e approfondimenti:
Maurizio Arduin 

coordinatore del Programma

  

  

 


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