21.04.2015 Il sistema cooperativo agroalimentare veneto alla prova di uno scenario post-crisi

 

Il numero di cooperative attive in Veneto a fine 2013 raggiungeva le 313 unità (senza considerare consorzi e altre forme giuridiche), in calo del 13,8% rispetto a fine 2011, quando erano più di 360 aziende. In crescita, invece, il fatturato totale aggregato del sistema cooperativo regionale fatturato, che supera i 6,3 miliardi, +17,6% rispetto ai quasi 5,4 miliardi di euro del 2011. Sono questi i dati più importanti forniti dalle centrali cooperative operative in Veneto (Fedagri, Legacoop, Agci,…).

Il sistema cooperativo veneto coinvolge 60.527 soci (contro i 66.849 del 2011), in diminuzione del 9,5% e 10.512 addetti, anch’essi in calo del 2,3% rispetto al 2011. Da segnalare che in quattro anni, dal 2009, si sono persi circa 15.000 adesioni a cooperative agroalimentari da parte di aziende agricole, una perdita di circa il 20%.

A livello provinciale Verona conferma la maggior propensione all’aggregazione, detenendo il 35% delle cooperative regionali, il 41% delle aziende agricole associate e il 51% del fatturato aggregato. Seguono, per importanza, la provincia di Treviso, che concentra il 15% delle cooperative rispetto al 17% di Padova, ma fa segnare quote maggiori sia di aziende agricole associate (28%), che di fatturato (17%).

Considerando i vari comparti produttivi, il maggior numero di cooperative rientra nel comparto dei servizi (26%), e in quello ortofrutticolo (23%), seguiti dal lattiero-caseario (18%). In termini di aziende agricole associate, tuttavia, i comparti dei servizi (47%) e vitivinicolo (34%) aggregano complessivamente oltre l’80% degli associati alle cooperative. Il 32% del fatturato della cooperazione agroalimentare regionale viene generato dalle cooperative del settore vitivinicolo (oltre 1 milione di euro di fatturato, in crescita del 16,3%) e il 22% da quello dei servizi (circa 700 milioni di euro, +21%); seguono con percentuali vicine il lattiero-caseario (18%), la zootecnia (15%) e l’ortofrutticolo (12%), che presentano però delle dinamiche contrapposte: quello lattiero-caseario e zootecnico sono in crescita rispettivamente del +13,3% e del +9,8%, mentre registrano delle flessioni sia il comparto ortofrutticolo (-5%) che soprattutto gli “altri comparti”, in drastico calo del -33%, ma la cui quota è residuale sul totale regionale.

Analizzando i dati distinti per classi di fatturato, nell’ultimo biennio 2012/13 si registra un calo di quota (26,6% rispetto a 28,9% del 2011) della classe di cooperative con meno di 500 mila euro di fatturato e in misura ancora più rilevante (da 43,5% a 39,3%) della classe di fatturato compreso tra uno e dieci milioni di euro. Aumenta invece la quota di fatturato generata dalle cooperative che rientrano nelle altre classi di fatturato e in particolare in quella con valori compresi tra 10 e 50 milioni di euro, che sale dal 15% al 18%. Si evidenziano solo minime variazioni nella distribuzione per classi di soci aggregati, dove continua a prevalere di gran lunga la classe con meno di 50 soci, nella quale rientrano oltre il 63% delle cooperative agroalimentari venete. Ancora maggiore la quota di cooperative (85%) che rientrano nella classe con meno di 20 addetti.

Questa dinamica conferma, da una parte la tendenza delle strutture cooperative a consolidarsi e a raggiungere delle dimensioni sempre più “consistenti” in termini di produzione aggregata, dall’altra il prevalere comunque di realtà cooperative con un numero ridotto di soci e di addetti, laddove invece sarebbe preferibile una maggior aggregazione e organizzazione da parte delle strutture cooperative, per poter affrontare in maniera più competitiva le sfide future di un mercato sempre più globalizzato.

Tuttavia, la diminuzione del numero di cooperative e soprattutto del numero di aziende associate, non va letto in maniera esclusivamente negativa, come potrebbe sembrare a prima vista. Se si considera, infatti, che la funzione principale della cooperazione è la valorizzazione del prodotto dei soci, la combinazione delle dinamiche in atto è in definitiva positiva: infatti, il miglioramento del fatturato complessivamente aggregato permette una crescita rilevante del fatturato medio per cooperativa, che sale a 10,3 milioni di euro nel 2013, un valore nettamente superiore (+29%) rispetto ai 7,9 milioni di euro nel 2011, e il valore della produzione riconosciuto e liquidato ad ogni singola azienda agricola associata è salito in media da circa 43.200 euro a 53.100 euro nel 2013, con una crescita del 23%. Pertanto, nonostante le difficoltà registrate negli ultimi anni, nel biennio 2012-2013 le cooperative sono comunque riuscite a valorizzare ancora di più rispetto ai precedenti bienni (2008/09 e 2010/11) la produzione delle aziende agricole aggregate.

Una indicazione, questa, che permette di concludere che lo stato di salute delle cooperative non è del tutto negativo; le cooperative rimaste alla fine di questa lunga crisi economica sono probabilmente quelle più solide, meglio organizzate e più competitive che hanno saputo occupare nuovi spazi di mercato e di conseguenza hanno potuto investire anche in risorse umane. Tuttavia, considerando che le percentuali di cooperative di più ridotte dimensioni, con meno di 50 soci e 20 addetti sono ancora prevalenti, molto può ancora essere fatto per migliorare ulteriormente la competitività del sistema cooperativo agroalimentare veneto.

 

Figura andamento numero e fatturato delle cooperative agroalimentari Veneto

 

Nota: il numero delle cooperative riportato nel grafico si riferisce al dato delle “Altre forme giuridiche” disponibile sul sito di Movimprese, che fa riferimento alle aziende iscritte nel Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e che comprende oltre che le forme cooperative anche i consorzi e altre forme diverse di aggregazione societaria e pertanto differisce dal dato fornito dalle centrali cooperative agroalimentari che si riferisce esclusivamente alle forme cooperative.

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