17.09.2015 foresta di Giazza-VR: il fagiano di Monte trova casa


Grazie a un progetto faunistico realizzato dal Centro Forestale di Verona di Veneto Agricoltura sono stati ricreati in Val Fraselle, tra le Province di Verona e Vicenza, gli ambienti riproduttivi del fagiano di monte.

Come salvaguardare e incrementare la presenza del fagiano di monte nella Foresta di Giazza? Ci ha pensato il Centro Forestale di Verona di Veneto Agricoltura che con un progetto ad hoc ha ricreato in Val Fraselle in Lessinia, a cavallo tra le Province di Verona e Vicenza (nei Comuni di Selva di Progno e Crespadoro), degli ambienti idonei a questa specie su formazioni a mugo assai povere in nicchie ecologiche ed in biodiversità. In pratica, i tecnici di Veneto Agricoltura hanno ripristinato nella foresta delle aree adatte alla nidificazione e riproduzione del Tetrao tetrix (il cui nome comune è fagiano di monte o gallo forcello) riducendo tramite taglio le formazioni eccessivamente dense di mugheta e determinando cosi l’aumento di superfici erbacee e arbustive più idonee alla specie. Con il taglio localizzato del mugo sono state realizzate delle buche irregolari, che riproducono un habitat idoneo per il tetraonide, e creato dei collegamenti spaziali con le altre aree aperte aumentandone così le potenzialità faunistiche dell’intero complesso della Val Fraselle.

In questo modo si avvantaggiano infatti non solo le covate di fagiano di monte, che qui trovano nuovi spazi idonei come alimentazione e rifugio, ma anche il resto della fauna alpina in quanto aumenta sensibilmente la biodiversità e la rete di nicchie ecologiche faunistiche tra esse collegate.

“Con questo taglio a macchie – ha ricordato Michele Bottazzo di Veneto Agricoltura – ci si attende un rapido e dinamico riscoppio di vegetazione erbacea e arbustiva diversa a discapito del mugo e quindi un sensibile aumento delle potenzialità per questa specie. I costanti monitoraggi che l’Azienda regionale effettua da molti anni aiuteranno a valutare l’efficacia dell’intervento, ma già a distanza di poco tempo si sono osservate maggiori frequentazioni della specie su questi spazi”.

Ufficio Stampa