21.03.2016 Macchia nera degli agrumi: oltre 100 casi alle frontiere


Le Organizzazioni agricole europee
chiedono il rafforzamento delle misure per prevenire la diffusione della malattia,
altamente contagiosa, in Europa

I dati sono preoccupanti: 70 casi registrati riguardano agrumi provenienti
dall’Uruguay, 15 dal Sudafrica, 17 dall’Argentina e 13 dal Brasile. “Se la
Commissione europea non intraprende azioni decise e misure concrete per
impedire la diffusione di questa malattia contagiosa – si legge in una nota di
Copa-Cogeca – il rischio che entri nell’UE aumenterà”. Del resto, i dati fin
qui rilevati superano abbondantemente il limite di tolleranza di 5 unità
stabilito dalla Commissione europea con la Decisione 2014/422. “Tutto ciò è
inaccettabile – sostiene l’Organizzazione agricola UE –
  e la situazione è divenuta oramai
insostenibile. Le misure attualmente in atto non sono sufficienti”.

Nella sua
Strategia per la “Salute delle piante e degli animali”, la Commissione sostiene
che ‘prevenire è meglio di curare’. Forte di questo slogan e alla luce della
situazione attuale, Copa-Cogeca sostiene che le Istituzioni UE non fanno abbastanza
per garantire che tali criteri vengano rispettati: “Se la malattia entra
nell’UE saranno i produttori a pagarne il prezzo più alto, dato che non c’è
alcun prodotto fitosanitario in grado di combattere la Macchia nera. Si
perderanno i mercati di esportazione e molti agricoltori saranno costretti ad
abbandonare il settore. La situazione mette a rischio 600.000 ettari di agrumeti nell’UE,
per una produzione di 5 milioni di tonnellate di prodotto, nonché migliaia di posti di
lavoro”.

Per queste ragioni, Copa-Cogeca ha chiesto alla Commissione
europea di rivedere le attuali norme, di adottare misure decisive, come il
divieto automatico delle importazioni di agrumi dalle aree affette da
Guignardia citricarpa dopo l’intercettazione del sesto caso, e di monitorare
attentamente le importazioni provenienti dall’Argentina. Ciò impedirebbe
l’ingresso della malattia nello spazio UE.