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Si è svolta questa settimana a Bruxelles il Consiglio di novembre dei Ministri dell’Agricoltura e delle Pesca dell’Unione Europea. Tanti i temi trattati, vediamoli in sintesi.
In occasione del Consiglio di novembre, i Ministri hanno avuto uno scambio di opinioni sulla proposta della Commissione che fissa gli stock di pesca per il 2017 e il 2018 nelle acque profonde. E’ stata discussa anche una serie di questioni riguardanti il benessere degli animali, la peste suina africana, la dermatite nodulare, l’uso delle Indicazioni Geografiche sui prodotti alimentari e la resistenza antimicrobica. Inoltre, la Commissione europea ha presentato la sua relazione finale sulla crisi dei mercati agricoli, comprendente uno studio sull’impatto delle concessioni fatte dall’UE nell’ambito degli accordi di libero scambio in materia agricola. Infine, si è discusso del futuro della Politica Agricola Comune (PAC) dopo il 2020 e sul ruolo della ricerca e dell’innovazione in agricoltura.
Crisi dei mercati L’ex Ministro olandese per l’Agricoltura, Cees Veerman, presidente della Task Force “Mercati Agricoli” della Commissione europea, in occasione della riunione di Consiglio ha presentato un rapporto in tema di concorrenza sleale nella catena di approvvigionamento alimentare nell’UE. Obiettivo del lavoro della Task Force, composta da dodici esperti indipendenti, è stato quello di individuare le falle esistenti nella catena e cosa si dovrebbe fare per migliorare la posizione degli agricoltori in termini di redditività. La Commissione europea – tramite il Commissario Hogan – si è impegnata a prendere in considerazione le raccomandazioni indicate nel rapporto al fine di fornire una risposta politica adeguata, per altro già contemplata nel programma di lavoro del 2017 dell’Esecutivo.
Le preoccupazioni degli agricoltori europei Tra le principali preoccupazioni che ormai da troppo tempo stanno investendo gli agricoltori europei vi è il peso della volatilità dei mercati e il prolungato periodo di prezzi bassi dei prodotti agricoli. Per questo, il rapporto della Task Force indica che il quadro politico che regola la catena di approvvigionamento “può e deve essere migliorato”. Da qui la necessità di introdurre nuove regole a livello comunitario in grado di colpire le pratiche sleali e avviare negli Stati Membri dei regimi di applicazione efficaci (per esempio, attraverso la creazione della figura di un giudice). Altre raccomandazioni includono l’aumento della trasparenza del mercato e il rafforzamento della cooperazione tra gli agricoltori, facilitando l’accesso degli stessi ai finanziamenti e migliorando l’adozione di strumenti di gestione del rischio.
La relazione della Task Force raccomanda che: – per migliorare la trasparenza del mercato si preveda l’introduzione obbligatoria della comunicazione dei prezzi e la fornitura di dati più tempestivi e standardizzati; – per quanto riguarda le pratiche sleali, dato che le iniziative volontarie si sono rivelate sì utili ma comunque insufficienti, vi sia una applicazione della normativa più efficace. Altre raccomandazioni riguardano i contratti scritti obbligatori che dovrebbero apportare maggiori benefici agli agricoltori; – in termini di rafforzamento della cooperazione tra gli agricoltori, le regole in tema di organizzazione collettiva e di diritto della concorrenza dovrebbero essere più chiare ed efficaci al fine di migliorare effettivamente le opportunità per gli agricoltori; – per facilitare l’accesso degli agricoltori ai finanziamenti esiste la possibilità di un maggiore utilizzo degli strumenti finanziari, per i quali oggi non vi è un ruolo per la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), che invece potrebbe essere coinvolta nello sviluppo di numerosi servizi; – sulla questione della gestione dei rischi, gli strumenti esistenti devono essere migliorati. I mercati dei futures offrono agli agricoltori un importante strumento, ma molto resta ancora da fare in termini di sensibilizzazione e formazione.
Le sfide della PAC dopo il 2020 Il rapporto della Task Force ha esaminato anche una serie di questioni che influenzeranno il dibattito relativo la Politica Agricola Comune (PAC) dopo il 2020 in rapporto alle sfide sui cambiamenti climatici, la carenza di acqua e di energia da fonti fossili. In questo quadro si fa riferimento all’importanza di remunerare gli agricoltori per la fornitura di beni e servizi pubblici. Il rapporto suggerisce anche la possibilità di introdurre elementi di politica di gestione del rischio integrati a livello di UE. Infine, si sottolinea l’importanza della ricerca e dell’innovazione, nonché – proprio per rispondere alla sfide future – alla necessità di attirare nuovi giovani agricoltori nel settore.
Per maggiori informazioni sul rapporto si veda:http://ec.europa.eu/agriculture/agri-markets-task-force/index_en.htm
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