17.02.2017 SETTORE AGROALIMENTARE UE, PIÙ SPINTA DAGLI ACCORDI COMMERCIALI


Unostudio della Commissione europea mostra che gli accordi commerciali tral’Unione Europea e altri Paesi contribuiscono ad aumentare le vendite el’occupazione nel settore agroalimentare

Unostudio indipendente svolto per conto della Commissione europea indica che gliaccordi commerciali hanno contribuito in questi anni a promuovere leesportazioni di prodotti agricoli dell’UE offrendo, nel contempo, un sostegnoall’occupazione nel settore agroalimentare e in altri comparti economici. Lostudio analizza nel dettaglio gli accordi commerciali con tre Paesi: Messico,Corea del Sud e Svizzera. In sostanza, l’elaborato dimostra che gli accordi commercialisottoscritti dall’UE hanno contribuito a intensificare gli scambi in entrambele direzioni, incrementando dunque sia le esportazioni dell’UE che leimportazioni di prodotti provenienti da questi tre Paesi, offrendo aiconsumatori e alle imprese europee un maggiore accesso ai prodottiagroalimentari. Ricordiamo che lo studio, condotto per conto della Commissionedalla società di consulenza indipendente Copenhagen Economics, ha esaminatol’impatto sulle esportazioni di prodotti agroalimentari di tre diversi tipi diaccordo commerciale: accordi più vecchi, ossia “di prima generazione”,come quello con il Messico; accordi di libero scambio approfonditi e completi,di nuova generazione, come quello con la Corea del Sud; accordi specificisettoriali, come quello con la Svizzera. Vediamo, in estrema sintesi, alcunenote relative questi tre accordi, segnalando che l’elaborato può esserescaricato da: http://bit.ly/2lP0nQd

UE/Messico – L’accordotra l’Unione Europea e il Messico ha comportato un aumento di 105 milioni dieuro per le esportazioni di prodotti agroalimentari dell’UE nel 2013, tre annidopo la soppressione di tutte le barriere commerciali che le parti si eranoimpegnate ad eliminare grazie all’accordo stesso. Si tratta per la maggiorparte di alimenti trasformati e bevande. Le importazioni supplementari per unvalore di 316 milioni di euro registrate nello stesso anno erano per lo piùcostituite da prodotti di base. Lo studio identifica inoltre potenzialità peril settore agricolo dell’UE provenienti da un’ulteriore riduzione delle attualitariffe e barriere. La questione viene ora affrontata nel quadro dei negoziativolti a modernizzare questo accordo (si veda notizia a pag 3).

UE/Coreadel Sud – Sebbenenon ancora pienamente attuato, l’accordo di libero scambio UE-Corea del Sud hadato luogo a esportazioni agroalimentari supplementari dell’UE per un valore di439 milioni di euro nel 2015 (ultimo anno per cui sono disponibili i dati),soprattutto sottoforma di prodotti di base. Le importazioni supplementari perun valore di 116 milioni di euro registrate nello stesso anno erano per lo piùcostituite da alimenti trasformati e bevande.

UE/Svizzera – Gliaccordi UE-Svizzera sul commercio di prodotti agricoli e di prodotti agricolitrasformati hanno consentito congiuntamente un aumento delle esportazioni diprodotti agroalimentari dell’UE pari a 532 milioni di euro nel 2010, ossia treanni dopo la loro piena attuazione. Si è trattato per la maggior parte dialimenti trasformati e bevande. Importazioni supplementari per un valore di1,17 milioni di euro erano costituite per la maggior parte da prodotti di base.

L’importanzadi aggiornare periodicamente gli accordi commerciali – Lostudio sottolinea l’importanza di seguire da vicino i negoziati commerciali deiprincipali concorrenti dell’UE per garantire che quest’ultima non restiindietro relativamente alle condizioni di accesso a mercati importanti per i prodottiagroalimentari. L’elaborato indica inoltre che, più recentemente, accordi piùambiziosi come quello con la Corea, entrato in vigore nel 2011, hanno unimpatto positivo maggiore rispetto a quelli più vecchi e meno completi, comel’accordo UE-Messico del 2000. È questo un segnale del miglioramento dellaqualità ed efficacia degli accordi commerciali dell’UE in termini dieliminazione degli ostacoli nonché del successo del settore nel migliorare lacompetitività. Lo studio sottolinea infine l’importanza delle campagne dipromozione e di informazione dell’UE per agevolare l’accesso degli esportatorieuropei a nuovi mercati e lo sviluppo delle loro attività sui mercatiesistenti. La Commissione ha aumentato considerevolmente il bilancio destinatoalla promozione e il Commissario Hogan ha già effettuato visite in sei Paesi(Colombia, Messico, Cina, Giappone, Vietnam e Indonesia) per promuovere iprodotti agroalimentari dell’UE e offrire alle imprese e alle organizzazionieuropee la possibilità di trovare nuove opportunità commerciali. La prossimavisita di questo tipo avrà luogo a maggio in Canada, che ha appena concluso unaccordo di libero scambio con l’UE. Anche la Commissaria UE per il CommercioMalmström visiterà il Canada nel mese di marzo, così come Singapore (altroPaese con cui l’UE ha concluso di recente un accordo commerciale), esuccessivamente il Messico in primavera.

 
Esportazioniagroalimentari UE a livelli record nel 2016 – I tre accordi commerciali sopra accennati hanno contribuitoa far registrare un anno record per le esportazioni agroalimentari dell’UE nel2016, con un volume totale di 130,7 miliardi di euro, ovvero 1,7 miliardi dieuro in più rispetto al 2015. Gli aumenti maggiori sono stati registrati nelleesportazioni annuali verso gli Stati Uniti (+1,26 miliardi di euro) e verso laCina (+1,06 miliardi di euro). Nello stesso periodo, il valore delleimportazioni agroalimentari dell’UE è diminuito dell’1,5%, attestandosi a 112miliardi di euro. Il settore agroalimentare ha rappresentato il 7,5% delleesportazioni totali di merci dell’UE nel 2016; il 6,6% di tutte le merci importateera costituito da prodotti agroalimentari. Con un’eccedenza di 18,8 miliardi dieuro, il settore agroalimentare rappresenta quasi la metà dell’eccedenzacomplessiva dell’UE nel settore degli scambi commerciali, che nel 2016 è ammontataa 39,3 miliardi di euro.