Vitivinicolo veneto, il consuntivo del 2018 in vista della prossima vendemmia.

Produzione record per il vigneto veneto nel 2018, con fisiologico calo del prezzo delle uve; export in continuo aumento, con il Prosecco che fa da traino, ma con il possibile rischio di una saturazione del mercato: sono queste le principali indicazioni che emergono dall’analisi dell’annata viticola 2018 realizzata dagli esperti dell’Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura.

Secondo i dati Istat, la superficie vitata in produzione nel 2018 è pari a 86.973 ettari, con un aumento annuo del +8,4%, estensione che potenzialmente potrebbe salire, secondo lo Schedario Viticolo Veneto, fino a 94.414 ettari in caso di realizzazione di nuovi vigneti grazie all’utilizzo dei diritti di reimpianto acquistati fuori regione e a quelli derivanti dal nuovo sistema di autorizzazione agli impianti. A livello provinciale, tutte in crescita rispetto al 2017 le superfici in produzione, con Padova (+12,8%), Vicenza (+14,2%) e Venezia (+15,0%) in decisa salita, mentre le province più interessate dal vigneto, come Treviso e Verona salgono rispettivamente del +8,1% e +4,6%.

Dopo l’infausto andamento climatico registrato nel 2017, l’ultimo anno è stato più clemente meteorologicamente. Infatti, il vigneto veneto ha visto un inverno con temperature poco sotto la norma e un giusto livello delle precipitazioni, mentre la primavera è stata tra le più piovose dal 1994, con le temperature minime tra le più alte degli ultimi decenni. In estate le temperature registrate sono state superiori alla norma, soprattutto in Agosto, con un livello adeguato delle precipitazioni. Anche l’autunno è risultato più caldo e piovoso delle medie passate. A livello fitoiatrico, dalla primavera si sono susseguiti gli attacchi di peronospora sulla vegetazione, fin sui grappoli in crescita. A fine Agosto si sono rilevati alcuni casi di botrite e marciumi sui grappoli.

Le stime di Avepa, per la vendemmia 2018, indicano una produzione di uva di circa 16,4 milioni di quintali, con un forte recupero dei volumi rispetto all’anno precedente nell’ordine del +48,9%. Nell’ultimo anno, la quantità di uve DOC e DOCG è aumentata del +24% circa rispetto al 2017, mentre la produzione IGT registra un più consistente +81% circa. La qualità delle uve vendemmiate e del vino ottenuto nel 2018 è buona, con picchi di eccellenza rilevati per le uve raccolte a fine periodo di vendemmia.

La produzione di vino risulta essere pari a circa 12,9 milioni di ettolitri, con un incremento produttivo rispetto al 2017 del +51,8%. Quasi il 69% del vino prodotto è rappresentato da quello a Denominazione (DOC, DOCG), con il 17,3% costituito da vino IGT e la restante quota del 14,1% che è data dai vini da tavola e varietali. Inoltre, sotto la forte spinta del Prosecco e del Pinot Grigio delle Venezie, il vino bianco sfiora il 79% sul totale del vino prodotto in regione. A livello di denominazioni, la produzione di vino spumante Prosecco DOC è stata di 3,5 milioni di ettolitri (+6%), con le DOCG Conegliano-Valdobbiadene e Asolo che concorrono alla produzione rispettivamente con 680 mila ettolitri e 93 mila ettolitri. Al suo primo anno di imbottigliamento, la DOC “Delle Venezie”, che coinvolge le tre regioni del triveneto, ha prodotto per circa 1,2 milioni di ettolitri, pari a 162 milioni di bottiglie di vino. Un po’ più contrastata la produzione vinicola dei rossi veronesi, con i cali registrati per l’Amarone (-8%) ed il Bardolino (-4%), mentre cresce del +28% il Valdadige rosso.

L’abbondante vendemmia 2018, con i rialzi dei quantitativi rilevati, ha comportato una generalizzata diminuzione delle quotazioni delle uve venete, anche se si sono tenute comunque ai livelli medi registrati nell’annata 2016. Dall’analisi dei dati statistici rilevati presso le Borse Merci delle Camere di Commercio di Verona, Treviso e Padova, si evince un calo medio del prezzo delle uve venete pari al -20,9% per tutte le tipologie presenti in Veneto. Entrando nel dettaglio provinciale, Verona registra una perdita media del -23,9%, a Padova il calo è stato leggermente più rilevante (-26,4%), mentre la perdita di quotazione di Treviso si è attestata sul -11,9%. A Verona si rileva un prezzo medio dell’uva alla produzione di 0,74 €/kg, più basso il valore registrato a Padova (0,50 €/kg), mentre Treviso perde la leadership regionale, facendo segnare un prezzo medio di 0,65 €/kg, valore molto vicino al prezzo medio per l’intera regione, che risulta essere pari a 0,63 €/kg.

Considerando che l’export del vino italiano nel 2018 si è attestato su circa 6,2 miliardi di Euro, con una crescita annua del +3,3%, il solo Veneto ha esportato vino per 2,22 miliardi di Euro, con una variazione positiva del +3,6% rispetto all’anno precedente. La quota detenuta dal Veneto sul totale del vino italiano esportato oltre confine è salita al 35,8%, confermando ulteriormente la propria leadership a livello nazionale e distanziando di quasi il 20% le immediate inseguitrici, Piemonte, Toscana e Trentino-Alto Adige.