NEI CIELI DEL VENETO SFRECCIANO I GRUCCIONI, INDICATORI DI BIODIVERSITÀ

Come ogni primavera arrivano puntuali i gruccioni, che ormai stanno diventando sempre più frequenti anche nel Veneto. Questi uccelli non passano certo inosservati, sia per i loro vivaci e sgargianti colori del manto sia per la loro abilità nel volo fatta di repentini cambi di traiettorie. I gruccioni sono anche degli abili predatori di insetti, che catturano esclusivamente al volo con grande maestria e precisione. Sono anche degli indicatori di biodiversità in quanto frequentano prevalemente le campagne ad elevata qualità ambientale dove abbondano gli insetti.

Per nidificare i gruccioni hanno bisogno di pareti di terreno stabile dove scavare una tana in galleria. È per questo che è più facile individuarli lungo le sponde dei fiumi dove sono presenti habitat idonei alla loro nidificazione.

Forse per questo motivo i gruccioni, nelle aree gestite da Veneto Agricoltura, si trovano un po’ ovunque, tanto che sono ormai costanti le loro presenze in particolare nel biotopo del Bonello, sul Delta del Po (Ro) e a ValleVecchia di Caorle (Ve).

Spettacolari sono anche le migrazioni, occasioni in cui i gruccioni si radunano spesso in centinaia di esemplari, come può capitare di assistere in tarda estate anche nei nostri valichi alpini (ad esempio, sul Monte Pizzoc al confine con la Foresta del Cansiglio, BL-TV).

Sul profilo Facebook di Veneto Agricoltura è possibile gustare uno straordinario reportage con foto scattate nell’area del Bonello dal dr. Renato Palazzi dell’Agenzia regionale.