Bollettino Colture Erbacee n°46/2020 del 22.07.20 – MAIS: AGGIORNAMENTO PIRALIDE

Sviluppo delle popolazioni: il modello previsionale della piattaforma mais.net (Horta) e i riscontri di campo indicano che si è giunti alla fase di prime ovideposizioni con prime presenze di larve; pur confermandosi uno sviluppo anticipato delle popolazioni di piralide nel Veneto centro-occidentale rispetto al Veneto orientale, si è ancora al di sotto 10% del totale delle ovideposizioni complessive.

 

Indicazioni pratiche:

Monitoraggio dei livelli delle popolazioni
E’ possibile valutare il livello di popolazione, osservando la la presenza di ovature, principalmente nella parte inferiore delle foglie subito sopra e subito sotto la spiga o di larve tramite le osservazioni in campo su almeno 50 – 100 piante per appezzamento omogeneo, scelte a caso muovendosi nel’’appezzamento considerato.
Dalle sperimentazioni condotte, in caso di popolazioni con densità di ovature superiori a 3 per 100 piante e presenze di larve superiori al  50% delle spighe osservate nella fase di elevata suscettibilità della pianta (fine fioritura), soprattutto in condizioni colturali non ottimali – ad es. stress idrico – il trattamento può essere conveniente nel caso del mais da granella per uso zootecnico. Usualmente NON vi è convenienza a trattamenti, in ogni caso, se mais da foraggio ad uso energetico o a uso zootecnico in epoca di semina ordinaria (vedi Bollettino n°55/2019).

Per il mais da granella per l’alimentazione umana il trattamento, se effettuato nel momento più opportuno, aumenta la probabilità di restare sotto il limite massimo per consumo umano di fumonisine nella granella.

Nelle osservazioni degli ultimi tre giorni su 20 appezzamenti e circa 10000 piante osservate le densità di ovature e di spighe con presenza di larve sono ancora basse in tutti i casi.

Con campionamenti successivi si potrà verificare il superamento delle soglie o meno.

 Periodo utile dei trattamenti
Da ora e per altri 10 giorni il controllo delle popolazioni superiori alle soglie stimate di danno potrà essere efficace

Alternative non chimiche
Numerose sperimentazioni hanno evidenziato come trattamenti a base di Bacillus thuringiesis (vedi Bollettino n°57/2019), se applicati nel periodo adeguato, possano dare un contenimento della pressione di piralide sul mais paragonabile ai trattamenti chimici; in base ai principi della Difesa Integrata ciò dovrebbe essere privilegiato e ridurrebbe il rischio di danno da fitofagi secondari come il ragnetto rosso poiché non ci sarebbero alterazioni delle popolazioni di predatori e parassiti degli acari stessi.

Verifiche
L’ottavo principio generale della Difesa Integrata (la cui applicazione è obbligatoria ormai da anni) descritto all’allegato III del Decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150, indica che “sulla base dei dati relativi all’utilizzo dei prodotti fitosanitari e del monitoraggio di organismi nocivi, l’utilizzatore professionale dovrebbe verificare il grado di successo delle strategie di difesa applicate”. Pertanto, qualsivoglia sia la decisione in base ai monitoraggi e ai dati dei modelli previsionali, si dovrebbero lasciare, con uno stesso ibrido, delle strisciate/appezzamenti trattati (se la decisione è per il non trattamento) o non trattati (se la decisione è per il trattamento) per controllare la correttezza della decisione. Con le pesate dei carri o con le mappe di produzione, a basso costo, si possono ricavare le produzioni; con specifici campioni o i campioni dei carri interi si potranno verificare le eventuali differenze in contenuto di micotossine. Un buono stato colturale di un reparto a mais interamente trattato contro la piralide può semplicemente significare che la pressione dell’insetto è risultata bassa e ciò può essere facilmente verificato, anche visivamente, lasciando delle fasce non trattate alternate di uno stesso ibrido e viceversa.
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•    il bollettino Agrometeoinforma
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