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Nella fase di pre-fioritura gli insetti che possono causare danni apprezzabili al Colza sono il meligete (Meligethes aeneus – foto 1 e 2) ed il punteruolo (Ceutorrynchus napi – foto 3).
Il meligete si presenta sulle piante, a seconda dell’andamento climatico, alla fine dell’inverno ed è facilmente osservabile nel periodo compreso tra gli stadi D1 (bottoni fiorali raccolti, BBCH50) ed E (bottoni separati, BBCH57) quando nessun fiore è ancora aperto. La presenza, spesso facilmente verificabile, del meligete (soprattutto nelle piante ai bordi del campo) non determina, necessariamente, perdita di produttività. Gli eventuali aborti fiorali causati dall’attività trofica degli insetti che scavano il bocciolo fiorale in cerca del polline vengono all’inizio compensati dall’emissione di altri fiori.
Il punteruolo, invece, è un curculionide che, con il ritorno del bel tempo (giorni di sole con temperature superiori a 9 °C e in assenza di vento), tende ad occupare i terreni coltivati a colza; inizialmente per alimentarsi, successivamente (in genere dopo 8-10 giorni) anche per deporre le uova. Le sue uova vengono deposte nel fusto, il quale, in seguito alla reazione dei tessuti, si deforma, fino, a volte, a fessurarsi in lunghezza predisponendolo agli attacchi fungini di Phoma. La nocività di questo insetto è maggiore in occasione di primavere asciutte.
A – INDIVIDUAZIONE AREE CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO, CONFRONTO CON LE SOGLIE DI DANNO
La difesa contro il meligete prevede il mantenimento della popolazione ad un livello accettabile fino alla fioritura, quando l’insetto smette di fare danni sui boccioli perché viene attirato dai fiori aperti. Il metodo di monitoraggio consiste nella conta degli individui su 5 piante consecutive (escludendo i bordi dell’appezzamento) almeno in 5-10 punti distribuiti all’interno del campo. In questo modo si può avere una buona idea della presenza media dell’insetto (numero medio di individui per pianta). Campionando a più riprese l’appezzamento ci si può inoltre rendere conto dell’incremento della presenza dell’insetto nel tempo, così da essere tempestivi nell’accertare il raggiungimento della soglia di intervento e, quindi, nell’eventuale attività di controllo.
La soglia d’intervento dipende dallo stadio e dalla vigoria della coltura in atto: una pianta vigorosa meglio può sopportare attacchi anche importanti di meligete. In appezzamenti allo stadio D1 (bottone fiorale principale ancora chiuso) la soglia di danno indicativa è di 1 individuo per pianta su appezzamento con colza debole, mentre su appezzamenti con colza vigoroso si consiglia di attendere lo stadio E (bottoni fiorali separati) per effettuare una nuova stima. In quest’ultimo caso è consigliabile effettuare il trattamento solo al superamento della soglia di 6-9 adulti/pianta (o a 2-3 adulti/pianta nel caso di colza poco vigoroso o con almeno 70% di piante infestate), eventualmente localizzati solo nei bordi del campo. In questa fase è consigliabile verificare, oltre alla densità del meligete, quella del punteruolo,la cui soglia di danno indicativa di 1 individuo/pianta. Le soglie riportate sono da ritenersi indicative in quanto derivate da altri paesi e non accertate nel nostro ambiente.
B – VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITÁ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE o FISICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE
Allo stato attuale non sono disponibili alternative non chimiche specifiche per i due insetti; tuttavia, un metodo di prevenzione agronomica del danno consiste nel favorire il vigore delle piante. Nel caso di superamento delle soglie, di deve intervenire entro 5-7 giorni dal rilievo in campo. È importante non intervenire troppo preventivamente; il trattamento insetticida deve essere effettuato nel momento di massima presenza di insetti. Inoltre, per ottimizzare l’efficacia insetticida è consigliabile irrorare la coltura con un volume di circa 200 l/ha. Si consiglia di utilizzare prodotti fitosanitari contenenti piretro naturale o piretroidi (i piretroidi non sono ammessi in Agricoltura Biologica) per il loro potere abbattente sulle popolazioni di insetti.
In ogni caso, si ricorda che non è possibile effettuare i trattamenti in fioritura (fase che, nel colza, può protrarsi a lungo) al fine di non danneggiare gli insetti pronubi, necessari anche per ottenere una buona produzione. _________________________________________________________________
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