Organizzazioni Produttori ortofrutticoli del Veneto: report 2010

 

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Nel 2010 il numero di soci aderenti alle OP venete è risalito a 4.964 unità (+1,5% rispetto all’anno precedente. Nonostante una leggera diminuzione nel 2009, la base associativa delle Organizzazioni di Produttori (OP) ortofrutticole in Veneto si è stabilizzata a circa 4.900 produttori aggregati (fig. 1): un numero cresciuto di oltre mille unità negli ultimi cinque anni (+30% circa). Si è portato a 67 unità (65 nel 2009), il numero di strutture cooperative o altri tipi di società, che associano oltre 4.400 produttori, così come è in continuo aumento il numero di aziende agricole individuali aggregate ad una OP (558 nel 2010), in crescita di circa il 4% nell’ultimo anno.

 

soci OP_report OP2010

 

Le superfici investite, dopo la battuta d’arresto del 2008 e la ripresa del 2009, sono in ulteriore e decisa crescita: nel 2010 hanno raggiunto i 15.218 ettari (+11% rispetto al 2009), il livello più alto degli ultimi anni. Analizzando separatamente i due comparti (fig. 2): le superfici investite a frutta si sono riportate a circa 9.690 ettari (+8% rispetto al 2009), il livello più alto degli ultimi cinque anni, inferiore solo alle superfici del 2004. In ulteriore crescita gli investimenti a ortaggi, che sfiorano i 5.700 ha nel 2010 (+17% rispetto al 2009): a dispetto dell’aumento dei costi energetici, cresce l’incidenza delle superfici protette (29% del totale).

Le quantità commercializzate dalle OP hanno raggiunto le 415.000 tonnellate nel 2010 (+6% rispetto al 2009), confermando il trend positivo degli ultimi anni (fig. 3).

 

superfici OP_report OP 2010

 

quantità commercializzata_report OP 2010

 

Ulteriore incremento del valore della produzione commercializzata (VPC), che negli ultimi due anni ha avuto una vera e propria impennata e nel 2010 si è attestato a circa 356 milioni di euro (+19% rispetto al 2009), consolidando un trend di crescita che ha visto tale valore raddoppiare dal 2004. Il numero di OP si è mantenuto stabile a quota 17 nel 2010, e di conseguenza il VPC medio per OP è cresciuto fino a quasi 21 milioni di euro. Aumenta anche la quota di valore della produzione regionale aggregata dalle OP, che sale al 42,2%, portandosi così ai livelli dei paesi più virtuosi nell’UE-27 (fig. 4).

 

VPC OP_report Op 2010

 

L’analisi del VPC distinto per OP (fig. 5), permette di evidenziare una stabilità della concentrazione dell’offerta nelle prime quattro OP nel 2010. Da rilevare solo una redistribuzione delle quote, con l’APO Ve-Friulana che scende dal 19% al 15%, a vantaggio di APO Scaligera (che sale dall’11% al 14%) e di Ortoromi. Per il resto da segnalare il raddoppio della quota detenuta dall’OP del Garda. Infatti, in termini assoluti, è proprio questa OP a registrare l’incremento più consistente del VPC, quasi triplicato (circa 13 milioni di euro); notevoli aumenti vengono registrati anche da APO Scaligera (49 milioni di euro, +50%), Ortoromi (48 milioni di euro, +30%), OPOVeneto (28 milioni di euro, +35%) e Il Noceto (3 milioni di euro, +53%). Variazioni negative solo per APO Ve-Friuli (54,5 milioni di euro, -2,5%), che rimane comunque la prima per VPC in Veneto e OP Camposole (7 milioni di euro, -27%).

 

VPC per OP_report OP 2010

 

In merito ai canali di commercializzazione, pur mantenendo invariata la quota sul totale (34%), continua ad aumentare il valore dei prodotti veicolati attraverso la Distribuzione Moderna (DM), che ha raggiunto i 121 milioni di euro (+19% rispetto al 2009, fig. 6), con una quota del 34% sul totale che permette per la prima volta di superare il valore di vendite all’ingrosso effettuate attraverso mercati ortofrutticoli o centrali di acquisto. Questo canale, infatti, nonostante un aumento in valore assoluto (118 milioni di euro, +11%), vede scendere la propria quota di vendite sul totale commercializzato (33%). Dopo la battuta d’arresto del 2009, in forte ripresa le vendite destinate all’esportazione (87 milioni di euro, +34%), la cui quota sale al 24,4% del totale, mentre sono in flessione le vendite destinate all’industria di trasformazione (17,5 milioni di euro, -19%) a vantaggio dei prodotti trasformati direttamente dalle stesse OP, più che quadruplicate nel 2010 (8,7 milioni di euro, 2,5% del totale). Residuale (poco più dell’1%) e in diminuzione la quota di vendite effettuate al dettaglio tradizionale (4,3 milioni di euro, -11%).

 

canali commerciali_report OP 2010

 

Analizzando il VPC per singolo prodotto, emerge come le insalate[1] siano il prodotto con il maggiore VPC aggregato a livello regionale (44,9 milioni di euro), nonostante una flessione del 10% rispetto al 2009 (fig. 7). Seguono le mele (40 milioni di euro, +27%) e i funghi (38,8 milioni di euro, -5%). Notevoli incrementi vengono registrati per le lattughe che nel 2010 presentano un VPC aggregato a livello regionale di 25,4 milioni di euro (+61%) e le fragole (28 milioni di euro, +43%), mentre si presenta in calo il VPC aggregato del radicchio (12,7 milioni di euro, -36%) e della pera (18 milioni di euro, -14%). Incredibili incrementi si segnalano per cavoli e le altre brassicacee (10 milioni di euro), meloni (6,5 milioni di euro) e in misura meno rilevante per i piccoli frutti (5,1 milioni di euro). Gli altri prodotti (kiwi, cipolle e pesche/nettarine, altri ortaggi e legumi,…) presentano un dato inferiore a 10 milioni di euro.

 

VPC per prodotto_report OP 2010

 

Confrontando la quota di VPC aggregato dalle OP rispetto al totale del valore della produzione generato da ciascuno prodotto a livello regionale, è possibile affermare che il valore delle insalata e lattughe aggregate dalle OP rappresenta la quasi totalità del valore del prodotto regionale (97%). Anche fragole (67%) e mele (55%) mostrano un elevato grado di aggregazione, con le prime che segnano un raddoppio della quota rispetto al 2009, mentre presentano valori leggermente inferiori, ma pur sempre considerevoli funghi (45%), cavoli (43%), meloni (34%) e cipolla (30%). In flessione la quota aggregata per quanto riguarda il radicchio (20%), mentre rimangono sostanzialmente invariate quelle degli altri prodotti (pere, kiwi, pesche e nettarine), con valori più modesti di VPC aggregato sul totale regionale (fig. 8).

 

VPC aggregato_report OP 2010

 

Per quanto riguarda gli investimenti, nel 2009 c’è stata una variazione nelle voci di spesa dei Programmi Operativi (PO) che non coincidono perfettamente con quelle del 2008, rendendo così più difficile il confronto. Tuttavia, riclassificando opportunamente gli ambiti di azione, è possibile evidenziare nel 2010 una sostanziale aumento degli investimenti per tutte le voci, dovuto all’incremento del VPC complessivamente aggregato dalle OP. Nel complesso gli aiuti per investimenti ricevuti dalle OP nel 2010 hanno sfiorato i 20 milioni di euro (+14,5% rispetto al 2009). Continuano a prevalere gli investimenti per migliorare e salvaguardare la qualità dei prodotti (6,2 milioni di euro, +16,5%), seguiti da quelli rivolti a migliorare le condizioni di commercializzazione (4,8 milioni di euro) che registrano l’incremento più consistente (+20%). Le azioni ambientali (gestione dei rifiuti, produzione biologica/integrata,…) attirano investimenti per 4,2 milioni di euro (+16%), mentre le azioni intese a pianificare la produzione raggiungono i 3,1 milioni di euro (+15%). In flessione gli importi destinati a misure di prevenzione e gestione delle crisi (1 milione di euro, -20%) mentre sono residuali le altre voci di investimento.

 

investimenti OP_report OP 2010

 

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[1] Sono comprese le insalate da taglio (baby leaf, rucola, valeriana,…) e le indivie che nel 2008 erano considerate separatamente; sono dunque escluse le sole lattughe a cappuccio (inserite nella voce “lattughe) e le cicorie (inserite nella voce “radicchi”)