Le Marinerie di Goro e Porto Garibaldi

L’ultimo report, prodotto dall’Osservatorio Socio Economico della Pesca e dell’Acquacoltura di Veneto Agricoltura, ha preso in esame le componenti che caratterizzano la filiera ittica di due delle maggiori marinerie dell’Emilia-Romagna, ossia Goro e Porto Garibaldi. In queste marinerie, oltre alla comune pesca marittima, si associa anche una fiorente attività di acquacoltura, che vede il suo fulcro produttivo nella Sacca di Goro. Nell’area vi si ritrova anche una ingente quota di pesca valliva effettuata nelle rinomate Valli di Comacchio, famose per l’anguilla, componente sostanziosa della pesca dell’areale di Porto Garibaldi.

La flotta marittima di Goro può contare sull’operato di 249 imbarcazioni e si presenta in calo nell’ultimo decennio del -27,4%, come anche stazza e potenza motore dei pescherecci. Di pari passo anche la flotta di Porto Garibaldi, con i 122 pescherecci registrati nel 2017, rivela una perdita nello stesso periodo del -10,9%. Ma alla flotta marittima si associa anche una miriade di piccole imbarcazioni, definite di V Categoria, che sono adibite alla manodopera degli impianti in laguna di vongole filippine o a mare di mitili. Tipicamente, di queste unità asservite agli impianti, quelle di maggiori dimensioni sono associate agli impianti off-shore di mitili, in quanto funzionano come primo centro di lavorazione delle cozze.

Per quanto concerne le imprese attive nella produzione ittica primaria di Goro, nell’ultimo anno sono registrate alla Camera del Commercio di Ferrara ben 1.286 unità, delle quali l’81% di esse operano nell’acquacoltura. Nell’area di Porto Garibaldi le aziende impegnate nel primario ittico sono 449, con il boom nel lungo periodo di quelle dell’acquacoltura.

Nei mercati ittici di Goro e Porto Garibaldi confluiscono i prodotti alieutici tipici dell’area Nord Adriatico, con una buona quota di pesce di valle. Ma il grosso della produzione di pesce azzurro per la marineria di Porto Garibaldi, tra le più importanti nell’area alto Adriatico per tale tipologia di pesce, viene venduto direttamente in banchina ai grossisti dalla locale Associazione Produttori Pesca – DOMAR.

Ma il vero e proprio fiore all’occhiello dell’area gorese è l’acquacoltura, in particolare la venericoltura che viene effettuata nella Sacca di Goro da 68 imprese, che danno lavoro a circa 1.700 persone. Le vongole filippine nell’ultimo anno hanno totalizzato oltre le 13.000 tonnellate, presentando una variazione negativa dei quantitativi, rispetto al 2013, del -30,3%. Anche la mitilicoltura off-shore in pieno mare è fiorente nell’area, infatti le 18 imprese attive nel settore hanno prodotto nel 2017 oltre 6.780 tonnellate, con un calo rispetto al 2013 del -12,4%.

Per approfondimenti si rimanda al report completo, scaricabile QUI.