Colture ortofloricole


Veneto Agricoltura fornisce un adeguato supporto all’azione di consolidamento e sviluppo del settore orticolo concentrandosi su progettualità che mirano all’innovazione di processo e di prodotto, ad una forte caratterizzazione delle tipicità del territorio agricolo veneto, al miglioramento degli standard qualitativi ed alla riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni.
Le attività orticola e floricola realizzate dal Centro Sperimentale Ortofloricolo “Po di Tramontana” si sviluppano attraverso le seguenti aree: “valorizzazione”, qualificazione, basso impatto, diversificazione.
La “valorizzazione” ha l’obiettivo di ottenere “materiale genetico di qualità superiore”, da porre a disposizione degli imprenditori agricoli, per consolidare e rafforzare l’immagine di “produzioni tipiche regionali”, quali radicchio, asparago, aglio, fagiolo, carciofo violetto Veneto (violetto di Chioggia e di S. Erasmo), patata dolce e altre; sia attraverso programmi di selezione che con azioni di recupero e salvaguardia del germoplasma locale. In questa area la sperimentazione viene impostata e gestita con l’obiettivo di salvaguardare e conservare le biodiversità orticole e floricole regionali.

radicchioLa “qualificazione” viene attuata tramite studi finalizzati a migliorare gli standard qualitativi delle produzioni. Si è impegnati in “prove di confronto varietale” sulle principali specie orticole secondo una metodica collaudata che prevede tre livelli successivi di approfondimento che vanno dallo “screening” iniziale al collaudo ed alla validazione sul territorio. Lo scopo dei confronti varietali orticoli è quello di valutare la rispondenza delle novità varietali alle condizioni pedo-climatiche locali ed agli standard commerciali di mercato. In floricoltura i confronti varietali riguardano le principali specie di interesse regionale secondo una valutazione complessiva che richiede l’utilizzo di analisi statistica multivariata.
Vengono anche effettuati “studi specifici” finalizzati a migliorare la qualità intrinseca dei prodotti (sapore amaro del radicchio, caratteristiche organolettiche del pomodoro, controllo nella fase di post-raccolta, etc.)

Il filone del “basso impatto” riguarda principalmente l’attività rivolta alla validazione di tecniche innovative rivolte al contenimento dell’impatto ambientale dell’agricoltura e della attività antropica in generale. Vengono collaudate nuove tecniche di lotta biologica in serra ed in pieno campo e tecniche agronomiche quali fertirrigazione di colture orticole, verifiche di sistemi alternativi per il controllo delle infestanti e l’impiego di compost sia in orticoltura, sia in floricoltura.
Con il termine “diversificazione” si intende la verifica applicativa di nuove specie o di nuove tecnologie. Questo filone di attività comprende lo studio di sistemi di coltivazione fuori suolo e la verifica dell’adattabilità di nuove specie ornamentali alle condizioni climatiche ed alle esigenze commerciali regionali.

Per informazioni:
SEZIONE RICERCA E SPERIMENTAZIONE
Tel. 049/8293899
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