Stato di salute della PAC: raggiunto l’accordo (20 novembre 2008)



Dopo un’intesa attività di negoziati, si è raggiunto l’accordo per una nuova riforma della Politica Agricola Comune

Nella mattina del 20 novembre, a conclusione di un’intensa (ed ininterrotta) nottata di negoziati, si è concluso l’esercizio che ha portato ad una nuova riforma (o verifica dello stato di salute, per dirla come la Commissione) della Politica Agricola Comune. Come previsto le discussioni principali hanno riguardato modulazione, tabacco e quote latte.


La cronaca

Alle ore 15.00 di mercoledi 19 novembre la Presidenza francese ha fatto circolare tra i Ministri una prima proposta di compromesso che su molti aspetti sembrava già poter indirizzare il negoziato verso un accordo più veloce del previsto. In realtà, nonostante questo primo documento presentasse molti aspetti incoraggianti per alcuni Ministri (diminuzione delle percentuali della modulazione supplementare), come sempre accade in queste lunghe tornate negoziali, non era ancora sufficiente. Le riunioni trilaterali tenutesi subito dopo (e fino oltre la mezzanotte) lo hanno ampiamente dimostrato. Infatti, dopo la conclusione degli incontri “ufficiali”, sono iniziati quelli “informali” per convincere i Paesi ancora lontani dalla soddisfazione ad accettare alcuni compromessi nei dossier “caldi”. Questi tentativi sono finiti solo alle ore 7.00 del mattino seguente, quando si sono sciolte le riserve, soprattutto tedesche (tra i grandi Paesi), su quote latte e modulazione (non prima di ampie concessioni della Commissione, come vedremo). Alle ore 9.00, finalmente, la fumata bianca! Sulla base di una prima analisi, a caldo, del testo di compromesso vediamo di seguito i contenuti principali dell’accordo politico, ricordando che esso dovrà ora essere tradotto nei testi giuridici che saranno approvati in uno dei prossimi Consigli, probabilmente entro la fine dell’anno.


Modulazione

Notevole la diminuzione delle proposte iniziali della Commissione. L’accordo prevede il seguente schema (ricordiamo che le percentuali di seguito riportate sono aggiuntive rispetto all’attuale modulazione esistente del 5%):




         

franchigia di 5.000 euro al di sotto della quale non si applicano ritenute;




         

per le aziende che percepiscono più di 5.000 euro si applica una riduzione del 2% nel 2009, del 3% nel 2010, del 4% nel 2011 e del 5% dal 2012;




         

per le aziende che percepiscono più di 300.000 euro ci sarà un taglio ulteriore del 4% (si fa presente che le tre fasce che nella proposta iniziale avrebbero dovuto subire una modulazione supplementare progressiva, sono state ridotte ad una soltanto).

Le nuove sfide cui i fondi della modulazione saranno destinati sono, come previsto, il cambiamento climatico, la gestione delle risorse idriche, le energie rinnovabili e la biodiversità. A queste, novità dell’ultim’ora, si aggiungono due “sfide” ulteriori: il settore lattiero-caseario e l’innovazione. Altra importante “conquista” dell’ultimo momento riguarda il tasso di cofinanziamento che per queste nuove misure da inserire nello sviluppo rurale (e solo per queste) supererà il tradizionale tasso del 50% per raggiungere il 75% (che potrà essere portato a 90% nelle regioni di convergenza).


Settore lattiero-caseario

L’accordo prevede l’aumento annuo dell’1% fino al 2013. L’Italia è riuscita ad ottenere che questo aumento sia concesso in un’unica soluzione già nel 2009. Questo è il punto che, assieme alla modulazione, ha creato i problemi principali in vista dell’accordo finale. La Germania in particolare, ha chiesto alcune “garanzie” per limitare il più possibile l’aumento di produzione di latte in Italia. In questo ambito è stato inserito un paragrafo che prevede un notevole aumento del superprelievo (la multa in caso di produzione oltre la quota). Sempre nel settore lattiero importanti novità riguardano il già citato “fondo per il latte” nello sviluppo rurale, un aumento dei fondi utilizzabili attraverso l’articolo 68 per il settore (cfr. infra) e la possibilità di concedere un aiuto di Stato di alcuni milioni di euro per il settore fino al 2014. Infine è stato abolito il regime di ammasso privato per i formaggi. In conclusione si ricorda che l’accordo prevede anche una doppia analisi della situazione del mercato, e di eventuali ulteriori interventi correttivi, nel 2010 e nel 2012.


Tabacco

“Il tabacco non è un argomento dell’health check”: la Commissione non è riuscita a mantenere un’assoluta fermezza in materia anche se, a conti fatti, il settore ne esce comunque perdente. Uniche novità riguardano dei vincoli maggiori che possono essere fissati per indirizzare l’ammontare degli aiuti allo sviluppo rurale (il 50% dal 2011) verso misure specifiche per il settore. Altra novità dell’ultimo minuto, che dovrebbe andare a vantaggio del solo settore tabacchicolo in Italia, prevede la possibilità di concedere un aiuto “flat-rate” (uguale per tutti) alle aziende i cui pagamenti diretti si sono ridotti nel 2010 rispetto al 2009 di oltre il 25% (secondo il Ministro Zaia questi aiuti andranno ai piccoli produttori di tabacco). L’aiuto sarà pari a 4.500 euro per azienda nel 2011 (che diventeranno 3.000 nel 2012 e 1.500 nel 2013). “Unico” obbligo la presentazione di un piano di ristrutturazione.


Articoli 68-69-70

Le uniche novità sono rappresentate dall’aumento, fino al 3,5% del limite di finanziamento per le misure potenzialmente distorsive della concorrenza (quelle fino ad oggi previste dall’articolo 69 e precedentemente fissato al 2,5%) e dalla percentuale di cofinanziamento per interventi assicurativi e mutualistici ex articoli 69 e 70.


Disaccoppiamento dei pagamenti legati alla produzione

Saranno completamente disaccoppiati:

  • dal 2012 i pagamenti per i foraggi essiccati;

  • dal 2010 il premio qualità grano duro:

  • entro il 2012 i pagamenti per riso, frutta in guscio, sementi e piante proteiche.


Varie

  • Aumento dell’indennità di primo insediamento di giovani agricoltori da 55 mila a 70 mila euro;

  • Mantenimento dell’intervento per grano duro e riso come “rete di sicurezza” (modello mais);

  • Possibilità per gli Stati membri di rivedere il tasso di disaccoppiamento nel settore ortofrutta andando verso un maggior disaccoppiamento;

  • Pagamento minimo obbligatorio (oggi è solo facoltativo) fissato a 100 euro o un ettaro. Gli Stati membri possono fissare anche soglie diverse: per l’Italia il limite minimo si può spingere sino a 400 euro in valore e quello in superficie sino a 0,5 ettari.

(notizia del 1° dicembre 2008)