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I Presidenti delle Regioni europee chiedono una PAC meglio regolamentata, attenta alla sostenibilità e vicina alla territorialità
Il Comitato delle Regioni (CdR) riunito a Bruxelles nei giorni scorsi ha insistito sull’importanza strategica della futura Politica Agricola Comune. I Sindaci e i Presidenti di Regione membri del CdR auspicano infatti una PAC più giusta che lasci più spazio alla regolamentazione, e insistono sulla sostenibilità dell’agricoltura europea e su un’attuazione quanto più vicina alle realtà territoriali. Per affrontare le sfide dell’agricoltura europea, il CdR ha sottolineato la necessità di mantenere un bilancio ambizioso, all’altezza delle sfide poste dalla sicurezza alimentare, dalla sostenibilità, dalla competitività di tutti i tipi di agricoltura e dallo sviluppo equilibrato dei territori rurali. Vediamo più in dettaglio le richieste avanzate.
Latte, zucchero e vino
Il CdR chiede che vengano riesaminate le decisioni precedenti relative alla soppressione delle quote per il latte e lo zucchero e dei diritti d’impianto nel settore vitivinicolo. Ha anche chiesto l’attuazione graduale della convergenza dei sostegni diretti su scala europea, per assicurare una maggiore giustizia nelle modalità di ripartizione dei sostegni, tenendo conto al tempo stesso delle realtà economiche delle aziende agricole.
Nuove soglie
Si chiede l’abbassamento delle soglie di degressività a partire da 100.000 euro di aiuti, con un massimale di 200.000 euro per azienda. Serve anche uno sforzo maggiore per le aree con svantaggi naturali permanenti destinando a loro favore fino al 10 % dei fondi del primo Pilastro della PAC.
Fondi per innovare i territori
Vanno perseguiti sottoprogrammi tematici di sviluppo rurale a favore delle produzioni all’insegna della qualità e dell’agricoltura periurbana e il sostegno alla ricerca e all’innovazione agronomica destinando a questa priorità il 10% dei fondi del secondo Pilastro della PAC. I membri del CdR chiedono inoltre: un’attuazione della PAC quanto più vicina ai territori, con un ruolo maggiore per gli enti locali e regionali nell’attuazione della stessa PAC, nel quadro di una governance a più livelli (europeo, nazionale, regionale) per tener conto della diversità dei territori europei; la partecipazione degli enti locali e regionali alla definizione dei contratti di partenariato tra l’Unione Europea e gli Stati membri; la possibilità di attuare un’ecologizzazione su scala regionale, per rispecchiare le realtà socioeconomiche, agronomiche ed ecologiche locali, nel quadro di contratti territoriali elaborati assieme agli agricoltori.
Il parere adottato sarà trasmesso alla Commissione europea, al Consiglio e al Parlamento europeo, che stanno proseguendo nell’esame delle proposte legislative
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