Bollettino colture erbacee n. 89 dell’11 maggio 2012


 


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MAIS DISERBO  I terreni seminati a mais a partire dalla seconda metà di aprile, se non diserbati in pre-emergenza, si presentano molto infestati con emergenze
molto concentrate e con livelli di densità
medio-alti,  grazie alle alte temperature  ed ad una discreta piovosità anche se distribuita a macchia di leopardo. Si tratta in generale di infestazioni complesse di malerbe a foglia larga e stretta con specie sia annuali che perennanti.
Su queste ultime semine si deve monitorare l’infestazione ed intervenire prima dell’inizio del periodo critico che in generarle si  posiziona attorno alle 4-5 foglie vere del mais, tenendo presente che con alte densità tale soglia temporale si può abbassare fino allo stadio di 3 foglie vere.
Fortunatamente i terreni sono umidi  e quindi le piante non sono in stress idrico;  ciò dovrebbe consentire ai diversi prodotti di agire al meglio, senza creare problemi di fititossicità. La ridotta scalarità di emergenza consente di prevedere che un singolo trattamento ben posizionato, costituto da una miscela di prodotti attivi contro le graminacee ( es. rimsulfuron, nicosulfuron, foramsulfuron) miscelati a dicotiledonicidi (dicamba, mesotrione  ecc ), scelti in funzione delle malerbe presenti, possa essere sufficiente a controllare l’infestazione nelle semine di fine aprile-inizio maggio. Nei terreni seminati precocemente a partire dalla seconda metà di marzo le infestazioni sono quanto mai varie anche in funzione dell’efficacia dei trattamenti di pre-emergenza condizionati dall’andamento delle piogge molto disformi nel territorio. E’ comunque il tempo di intervenire contro il Sorghum halepense da rizoma e contro le dicotiledoni vivaci quali Calystegia  sepium, Convolvulus arvensis Cirsium arvense. Se non ci sono problemi di malerbe perennanti può essere sufficiente anche una sarchiatura per controllare l’infestazione residua.
Si consiglia di prestare attenzione e seguire attentamente la diffusione del Cyperus spp sempre più presente non solo nei terreni lungo il Po ma anche nell’alta pianura.
Nel mais su sodo i  terreni, dopo la pulizia del letto di semina  ottenuta con il glifosate,  presentano frequentemente vaste aree infestate da specie perennanti in particolare  da Cirsium arvense, Sorghum halepense da rizoma, Equisetum arvense. Il problema è che in molti seminati c’è una infestazione quanto mai disomogenea come  emergenza, specie appena emerse, macchie di specie vivaci già molto alte, mais con 2-3 foglie.  Questo rende difficile scegliere le soluzioni ma soprattutto il momento di intervento.
Queste situazioni sono prodotte dalla disseminazione dell’anno precedente  che determina, l’anno successivo, la presenza contemporanea di uno stock di semi e di gemme molto alto in particolare negli strati superficiali del terreno. L’assenza del rivoltamento della fetta, nell’agricoltura conservativa,  consente alle specie perennanti di posizionare il loro apparato sotterraneo di riproduzione vegetativa  in prossimità della superficie del  terreno, favorendo  così  una più precoce emergenza dei germogli. La gestione dei tempi di intervento ( trattamenti di pulizia del letto di semina, semina, trattamenti di post emergenza) è ancora più importante nell’agricoltura conservativa.
Si consiglia 1) di monitorare con grande cura l’andamento delle emergenze e di operare, a scopo preventivo, anche più interventi per evitare ulteriori disseminazione delle infestanti, 2) di operare interventi specifici lungo le scoline per ridurre i focolai
 
NOTTUE Si ricorda di osservare gli appezzamenti a mais, particolarmente quelli coperti significativamente da vegetazione nella seconda metà di aprile, per verificare la presenza di nottue (“bisso moro”) .
Nel caso si superasse la soglia (per il mais, indicativamente il 5% delle piante attaccate) si dovrà intervenire tempestivamente con trattamenti insetticidi in post-emergenza possibilmente serali.
Su mais e su altre colture il danno da nottua è facilmente individuabile per il “taglio” della pianta al di sopra del terreno o l’erosione al colletto che porta all’appassimento di tutta o buona parte della pianta 
I terreni destinati alle azioni 1 (semina su sodo) e 2 (colture di copertura) della sottomisura del PSR 214i sono tendenzialmente favorenti lo sviluppo delle popolazioni ed è quindi opportuno porvi particolare attenzione.

 

Per richieste di chiarimento e ricevere i messaggi di allerta sul cellulare chiama il numero 0498293847 o scrivi a bollettino.erbacee@venetoagricoltura.org. Ulteriori informazioni sul sitodi Veneto Agricoltura alla pagina dedicata al “Bollettino colture erbacee”.

 

 

[NB] Sono in rete le relazioni presentate nei sei seminari relative all’attuazione delle Misure agroambientali del PSR

 

 

 

 
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