Vecchi vitigni a bacca nera


I° intervento: valutazione delle potenzialità viticolo-enologiche di vecchi vitigni a bacca nera

Già da alcuni anni l’attenzione delle istituzioni e dei produttori si è concentrata sulla valorizzazione ed il recupero dei vecchi vitigni, come risorsa per difendere la produzione vinicola nazionale, vista la forte concorrenza che interessa, nei mercati mondiali, il commercio dei vini detti “internazionali”. Il Veneto è una regione viticola di antiche tradizioni con un ricco patrimonio di varietà “autoctone” tipiche di diversi territori regionali e che sono tuttora la base anche di vini famosi, rappresentati soprattutto nella provincia di Verona. In altre province regionali si è assistito spesso alla sostituzione delle varietà locali con vitigni di importazione, particolarmente dopo la crisi generata dalla comparsa della fillossera.

L’erosione della base ampelografica regionale ha avuto ulteriore aggravio dalla comparsa del fitoplasma “Flavescenza dorata della vite”, la cui presenza ha ridotto la possibilità di approvvigionamento di materiale di moltiplicazione di vitigni minori. Osservando la variabilità della presenza e della valorizzazione dei vitigni autoctoni nelle diverse province del Veneto, molto significativa nel Veronese, meno nel Vicentino e nel Trevisano e quasi nulla nelle rimanenti province, sorge spontanea la domanda se la sostituzione delle varietà locali sia dovuta al loro scarso valore commerciale o a motivazioni di carattere sociale e culturale.

Considerato tutto questo, Veneto Agricoltura, per mandato della Regione Veneto, svolge, sin dal 1997, un progetto con l’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano (ISV) per dare un ulteriore impulso alla salvaguardia e valorizzazione di vecchi vitigni di interesse regionale.
Inizialmente il progetto si è concentrato sulla salvaguardia del patrimonio genetico nell’ambito del “Programma di intervento contro la Flavescenza Dorata della Vite”, coordinato dal Servizio Fitosanitario Regionale, ma dal 2000 ha riguardato anche la valutazione delle potenzialità enologiche di alcuni vitigni reperiti nel territorio, in accordo con la Fondazione per l’Insegnamento Enologico ed Agrario di Conegliano.

Questo primo progetto ha preso il via dal decennale lavoro di identificazione e salvaguardia iniziato dall’ISV e che è chiaramente esposto in altri interventi presenti in questa pubblicazione. In particolare, in questo primo intervento, sono stati presi in considerazione alcuni vecchi vitigni a bacca nera ormai quasi scomparsi dalle varie zone viticole, che la conoscenza del territorio ha permesso di identificare in una serie di Aziende agricole.

Le viti erano di età diverse ed allevate nelle forme più svariate, ma in numero sufficiente per poter operare una microvinificazione su qualità di uva (200 kg), per singolo vitigno, significativa per ottenere indicazioni, anche di carattere organolettico, sulle potenzialità dei vini ottenuti.

Per saperne di più vai alla pubblicazione Recupero e valorizzazione del germoplasma viticolo veneto