Speciale Consiglio Agricolo di giugno


Raggiunto l’accordo sulla Riforma dell’OCM Ortofrutta
I ministri dell’agricoltura dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo politico unanime su un’ampia riforma dell’Organizzazione Comune dei Mercati (OCM) nel settore ortofrutticolo intesa ad allineare il comparto con il resto della PAC riformata nel 2003/2005
Quadro generale

La riforma potenzierà la competitività e l’orientamento al mercato dell’ortofrutta europea, ridurrà le fluttuazioni di reddito dovute alle crisi, promuoverà il consumo, contribuendo così al miglioramento della salute pubblica, e rafforzerà la protezione ambientale. I cambiamenti mirano ad incoraggiare un maggior numero di coltivatori ad aderire alle Organizzazioni di Produttori (OP), ad offrire alle stesse OP una gamma più vasta di strumenti per la gestione delle crisi, ad incorporare il settore ortofrutticolo nel regime di pagamento unico (RPU), a rendere obbligatoria una soglia minima di spesa per interventi ambientali, ad aumentare i finanziamenti UE a favore della produzione biologica e per azioni promozionali e ad abolire le sovvenzioni all’esportazione per l’ortofrutta. La riforma entrerà in vigore nel 2008.
Il commento del Commissario europeo
“Sono molto soddisfatta del risultato raggiunto, che renderà il settore più competitivo e orientato al mercato e incoraggerà, spero, i consumatori a mangiare più frutta e verdura” ha dichiarato Mariann Fischer Boel, Commissario responsabile dell’agricoltura e dello sviluppo rurale. “Mi compiaccio particolarmente del fatto che tutti gli Stati membri hanno appoggiato la riforma. Il vecchio sistema dei pagamenti legati alla produzione sarà sostituito dai pagamenti disaccoppiati. Saranno offerti incentivi ai produttori affinché si riuniscano in organizzazioni, rafforzando così la loro posizione. Regimi di sostegno specifici aiuteranno il settore in tempo di crisi e sarà data maggiore importanza alla protezione dell’ambiente. Abbiamo anche introdotto una serie di misure destinate ad incentivare il consumo e proporremo ora un programma per la distribuzione di frutta e verdura nelle scuole basato su una valutazione d’impatto approfondita”.

I particolari della riforma
Organizzazioni di Produttori
Le OP acquisteranno maggiore flessibilità e le loro regole saranno semplificate. Saranno erogati finanziamenti supplementari (tasso di cofinanziamento comunitario del 60% anziché del 50%) nelle Regioni in cui la produzione coperta dalle OP è inferiore al 20% e, in particolare, nei nuovi Stati membri per incoraggiare la creazione di OP. Gli Stati membri e le OP elaboreranno programmi operativi basati su una strategia nazionale.
Gestione delle crisi
La gestione sarà organizzata tramite le OP (per il 50% a carico del bilancio comunitario). Per gestire le crisi di mercato si farà ricorso a strumenti quali la raccolta prima della maturazione o la mancata raccolta degli ortofrutticoli, iniziative di promozione e comunicazione in tempo di crisi, formazione, assicurazione del raccolto, sostegno per l’ottenimento di prestiti bancari e copertura delle spese amministrative per la costituzione di fondi comuni di investimento. I ritiri dal mercato effettuati dalle OP saranno cofinanziati in ragione del 50%. L’UE si accollerà il 100% delle spese per i ritiri finalizzati alla distribuzione gratuita alle scuole e ad altri istituti. L’aiuto comunitario alle OP resterà limitato al 4,1% del valore totale della produzione commercializzata, ma questo massimale potrà aumentare al 4,6% purché le eccedenze siano utilizzate soltanto per la prevenzione e la gestione delle crisi. Per tre anni potranno essere concessi aiuti di Stato per estendere le misure di gestione delle crisi ai coltivatori non aderenti che stipulano un contratto con un’OP. La compensazione per i non aderenti non sarà superiore al 75% del sostegno comunitario ricevuto dagli aderenti a un’OP.
Integrazione dell’ortofrutta nel regime di pagamento unico
La superficie coltivata a ortofrutticoli potrà beneficiare dei diritti all’aiuto nell’ambito del regime di aiuti disaccoppiati vigente in altri comparti agricoli. Tutti gli aiuti esistenti a favore degli ortofrutticoli trasformati saranno disaccoppiati e verranno aumentati i massimali di bilancio nazionali del RPU. L’importo totale che verrà trasferito al RPU ammonta a circa 800 milioni di euro. Per i pomodori gli Stati membri potranno erogare pagamenti transitori per un periodo di quattro anni (2008-2011), purché la percentuale accoppiata del pagamento non superi il 50% del massimale nazionale. Per le colture non annuali essi potranno erogare pagamenti transitori per cinque anni, purché dopo il 31 dicembre 2010 la percentuale accoppiata non superi il 75% del massimale nazionale. Gli Stati membri possono scegliere di posporre la distribuzione dei diritti per gli ortofrutticoli per un massimo di tre anni.
Misure ambientali
L’inserimento dell’ortofrutta nel RPU implica l’obbligo di rispettare la condizionalità (ossia norme ambientali obbligatorie) per tutti i beneficiari di pagamenti diretti. Le OP dovranno destinare almeno il 10% della spesa di ciascun programma operativo a interventi ambientali. La produzione biologica beneficerà di un tasso di cofinanziamento comunitario del 60% in ciascun programma operativo.
Incoraggiare un maggiore consumo di frutta e verdura
Un consumo più elevato di frutta e verdura rappresentava uno degli obiettivi definiti nel Libro bianco della Commissione sull’alimentazione, pubblicato lo scorso maggio. Le OP potranno inserire la promozione del consumo di ortofrutticoli nei loro programmi operativi. Uno stanziamento supplementare di 6 milioni di euro nell’ambito del regolamento generale sulla promozione sarà destinato ad incoraggiare il consumo di frutta e verdura dei bambini e ragazzi delle scuole. Una dotazione di 8 milioni di euro sarà inoltre prevista per la distribuzione gratuita di ortofrutticoli a scuole, ospedali ed enti caritativi, finanziata al 100% dall’UE entro il limite del 5% della produzione commercializzata da un’OP. Il Consiglio ha chiesto alla Commissione di effettuare uno studio di fattibilità sull’istituzione di un programma per la distribuzione di frutta e verdura nelle scuole. A questi lavori si darà inizio il prima possibile.
Pagamento transitorio per i frutti rossi
Per consentire ai produttori di fragole e lamponi destinati alla trasformazione di adeguarsi alle condizioni del mercato, verrà loro erogato un pagamento diretto transitorio di 230 euro per ettaro per un massimo di cinque anni e per un determinato numero di ettari. Gli Stati membri possono versare un’integrazione nazionale, a condizione che il totale non superi i 400 euro per ettaro.
Pagamento separato per gli ortofrutticoli nei Paesi RPUS
I Paesi che applicano il regime di pagamento unico per superficie (RPUS) potranno introdurre un pagamento disaccoppiato a favore dei produttori storici di ortofrutticoli. Entro il 1° novembre 2007 essi dovranno decidere l’importo da detrarre dalla dotazione riservata al RPUS per coprire tale pagamento e definire i criteri per la sua concessione. Per ulteriori informazioni sulla riforma: http://blogs.ec.europa.eu/fischer-boel;
http://ec.europa.eu/agriculture/capreform/fruitveg/index_en.htm