Allargamento: Croazia e Turchia nell’UE, Cipro e Malta nella Zona euro


Il 26 giugno a Bruxelles si sono svolte due conferenze di adesione che hanno avuto per protagoniste Turchia e Croazia. Gli esiti delle conferenze sono stati diversi. Il negoziato con la Croazia ha subito un’accelerazione: i 27 hanno deciso di aprire sei nuovi capitoli dei negoziati di adesione, entrando nel vivo delle tematiche europee più spinose: servizi finanziari, diritto societario, società dell’informazione (settore cruciale per la competitività), statistica (alla base della trasparenza degli interventi della politica). Il Ministro degli esteri croato, Kolinda Grabar Kitarovic, ha assicurato che il suo Paese procederà senza soste nel lavoro delle riforme che l’UE continua a chiedergli, per essere pronta ad entrare in Europa dal gennaio 2009.
Diverso l’esito del negoziato con la Turchia, con la quale gli Stati membri hanno deciso di aprire solo due capitoli, lasciando fuori il capitolo più importante: la politica economica e monetaria. Seccata la reazione del ministro dell’economia turco e capo negoziatore con la UE, Ali Babacan, secondo il quale la Turchia ha rispettato ogni scadenza decisa dall’UE, che lo scorso marzo aveva inviato una lettera nella quale le riconosceva di avere tutte le carte in regola per aprire questo terzo ed importante capitolo. Diverso il commento del Commissario europeo all’allargamento Olli Rehn, che ha giudicato comunque importanti i capitoli oggetto di discussione e ha esortato la Turchia a continuare nelle riforme per l’avvicinamento all’UE, in particolare nel campo della libertà d’espressione e delle apri opportunità.
Un altro importante passo è stato compiuto il 21 giugno dal vertice dei Capi di Stato e di Governo: è stato dato il via libera all’ingresso nella zona euro dal primo gennaio 2008 per Cipro e Malta.