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È l’ora di monitorare l’infestazione
All’uscita dall’inverno è necessario monitorare il grado l’infestazione quanti-qualitativa presente nei campi di grano e dei cereali minori ( orzo ecc.). La tecnica resta la stessa nel grano, nell’orzo e nei cereali minori. Si deve camminare velocemente di traverso agli appezzamenti con un taccuino in mano segnando le specie riscontrate: alla fine di ogni appezzamento si attribuirà un valore ad ogni specie con un giudizio da 1 a 5, con 5 = infestazione molto alta. A sera a tavolino si potrà fare una sintesi della situazione e ciò permetterà di isolare gli appezzamenti con infestazione scarsa che non sarà necessario diserbare, quelli con infestazione molto alta che saranno certamente da diserbare e quelli intermedi che dovranno essere seguiti con più attenzione. Da questo monitoraggio avremmo anche gli elementi per impostare il diserbo chimico con soli prodotti attivi contro le dicotiledoni, o con quelli efficaci contro le graminacee o con prodotti ad azione mista. Fortunatamente la farmacopea per il diserbo in postemergenza del grano è ampia. Per il momento le temperature sono ancora piuttosto basse con forti scarti termici tra il giorno e la notte per cui non è opportuno intervenire soprattutto se i seminativi sono sofferenti per i ristagni di fine autunno e per il freddo per evitare possibili effetti fitotossici sulla coltura dei diserbi applicati. In ogni caso appena la temperatura si stabilizzerà sopra 6-8 °C bisognerà intervenire con i prodotti selezionati sulla base dell’infestazione rilevata in campo. Al momento le malerbe presenti sono ancora scarse stante la perdurante siccità. Le malerbe presenti e afferiscono al gruppo delle autunnali strette Arabidopsis thaliana, Cardamine hirsuta, Cerastium glomeratum, Galium aparine, a quello delle indifferenti: Stellaria media, Senecio vulgaris, Poa annua, Veronica persica, Sonchus oleraceus, Capsella bursa-pastoris, e a quello delle specie invernali come Papaver sp e Veronica hederifolia.Soprattutto nei terreni più pesanti si notano già dei grandi cuscinetti di Stellaria media particolarmente pericolosi. Particolare attenzione bisognerà prestare negli appezzamenti con investimento ridotto a causa dei ristagni: in questi casi il diserbo ha una vera e propria funzione preventiva, riducendo fortemente la disseminazione delle malerbe presenti nelle aree con scarso o nullo investimento della coltura. Per quanto riguarda i terreni condotti in assenza di lavorazioni (agricoltura conservativa), la tecnica di scouting è la stessa. Merita tuttavia ricordare alcune attenzioni specifiche: • individuare e segnare sulla mappa la presenza di eventuali macchie di malerbe perennanti (es. Tussilago farfara, Agropyron repens, Equisetum spp,). in modo da tenerle sotto controllo ed eventualmente, nei periodi di intercoltura pur in presenza di cover crop presente, intervenire in maniera mirata con finalità di bonifica. • valutare con attenzione la progressione delle piante perennanti dalle scoline verso il centro dell’appezzamento ( es. arundo, tifa, sanguinella, dulcamara…) • solitamente alcune malerbe come le autunnali strette ( Cardamine hirsuta,Galium aparine..) ed alcune indifferenti ( Capsella bursa pastoris, Stellaria media…) nei terreni non lavorati all’uscita dall’inverno sono più sviluppate per cui è in detti terreni che bisogna dare precedenza alle operazioni di monitoraggio e poi di intervento.
PSR/MISURE AGRO-AMBIENTALI/ 214i azioni 1 e 2 PREPARAZIONE TERRENI PER SEMINE COLTURE PRIMAVERILI: è necessario intervenire in tempo ed appropriatamente per garantire adeguate condizioni di semina. Per garantire più a lungo possibile la copertura del terreno, come previsto dalla sottomisura 214i, i necessari interventi dovranno essere effettuati il più tardi possibile rispetto alla data di semina prevista ma con anticipo tale da garantire gli effetti necessari (es. giorni necessari per una effettiva devitalizzazione della vegetazione dopo trattamento erbicida con principi attivi disseccanti totali nell’azione 1). Azione 1: 7-14 gg prima della semina trattamento erbicida con principi attivi disseccanti totali da eseguire con terreno non umido, nelle ore più calde della giornata (piante asciutte, in vegetazione) oppure qualche giorno prima trinciatura della coltura di copertura ovviamente mantenendo in loco tutto il materiale; Azione 2: non sono consentiti diserbi pre-semina; interramento vegetazione previa trinciatura e preparazione del letto di semina possono essere difficoltosi particolarmente in taluni terreni in periodi piovosi; in linea di principio sarà importante effettuare la preparazione del letto di semina contemporaneamente o immediatamente dopo l’interramento cercando di mantenere quest’ultimo abbastanza superficiale per evitare l’eccessiva zollosità; si possono ipotizzare un’aratura superficiale alla profondità max di 25 cm, (meglio ancora se si riesce a 20) ed effettuare una decompattazione più profonda con un dissodatore ad ancore o un decompattatore in modo da garantire una buona destrutturazione del suolo permettendo così alla coltura di trovare le condizioni ottimali per lo sviluppo. Altra soluzione può consistere nel lavorare contemporaneamente con estirpatore ed erpice a dischi il terreno. Così facendo anche i terreni a tessitura fine (pesanti) che se lavorati in condizioni di eccessiva umidità e prossimi allo stato plastico e in presenza di clima secco potrebbero dare origine a problemi di affinamento, risultano facilmente lavorabili perché lo strato capovolto e quindi influenzato dalla rapida essicazione sarebbe molto sottile. Tali operazioni, comunque, vanno eseguite prima delle semine con terreno più asciutto possibile ( si consiglia quindi di tenere in considerazione le previsioni del tempo per programmare adeguatamente la sequenza delle operazioni). Per quanto riguarda il passaggio dalla cover alla coltura primaverile, si deve valutare la biomassa presente (altezza e investimento della cover), adeguare il momento del disseccamento o della trinciatura e successivo interramento, all’epoca di semina ed alla disponibilità della seminatrice. In generale più la biomassa è elevata più anticipato dovranno essere, sia la trinciatura (per permettere una parziale perdita di umidità prima dell’interramento) che il disseccamento (da ottenersi di solito con il glifosate adattando la dose ed il volume liquido alla stessa biomassa).
Sono in linea nel sito ARPAV i grafici di temperatura del suolo che riportano i valori misurati a diverse profondità: 0cm, -10cm, -20cm e -30cm di una stazione rappresentativa delle diverse aree agricole del veneto.
Stazioni ARPAV di telemisura con geosonde attive nel 2012.
Per richieste di chiarimento e ricevere i messaggi di allerta sul cellulare chiama il numero 0498293847 o scrivi a bollettino.erbacee@venetoagricoltura.org. Ulteriori informazioni sul sitodi Veneto Agricoltura alla pagina dedicata al “Bollettino colture erbacee”.
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