16.05.12 La pesca in Alto Adriatico in rassegna: la marineria di Chioggia


La presentazione della marineria di Chioggia dà avvio a una serie di report dell’Osservatorio Socio Economico della Pesca e dell’Acquacoltura che intendono focalizzare l’attenzione sulle realtà costiere che tradizionalmente caratterizzano l’Alto Adriatico. Da Rimini a Trieste, le singole marinerie verranno proposte con le loro particolarità in termini di pescato, strutture ittiche, imprese e flotta.

La flotta chioggiotta, tra le più consistenti e attrezzate dell’Alto Adriatico, conta 241 imbarcazioni, che rappresentano il 33% dell’intera flotta veneta. Il 46% delle navi ha una lunghezza compresa fra 12 e 18 metri e il 27% rientra nella piccola pesca secondo le indicazioni comunitarie (< 12 metri). Si tratta di una flotta abbastanza obsoleta, considerando che il 44% delle barche ha oltre 30 anni. A Chioggia il prodotto locale rappresenta il 75% del quantitativo totale, mentre il 12% dei transiti proviene da altri porti nazionali e il 13% dall’estero. In valore, la produzione locale rappresenta solo il 50%, poichè il prodotto nazionale ed estero detengono una quota rispettivamente pari al 23% e al 27%. Nel mercato di Chioggia è possibile trovare tutte le specie e le qualità di prodotti freschi, conservati, refrigerati, trasformati, lavorati, affumicati, essiccati, provenienti dai Paesi di tutto il Mondo. La concentrazione di ingenti quantitativi di prodotti ittici e l’ampia gamma offerta garantisce un approvvigionamento costante e soddisfacente al commercio.

Nel 2011 sono apparsi evidenti i segnali di crisi del settore ittico: decisamente in calo i prodotti locali transitati nel mercato (-21,7%) e quelli provenienti da altri porti nazionali (-17,8%). Le imprese con sede a Chioggia attive nel comparto della pesca  nel 2011 ammontavano a 589 unità, rappresentando il 16,1% delle imprese ittiche del Veneto. Di queste, 451 sono dedite alla produzione primaria, mentre le restanti operano nel commercio e nella trasformazione.

Il report si chiude con uno sguardo alle attività relative ai molluschi bivalvi, comprendenti la pesca delle vongole di mare, un comparto che dopo 3 anni di crisi inizia a manifestare piccoli segnali di ripresa, e  la venericoltura in laguna. Quest’ultima, dalle enormi potenzialità, ha registrato nel 2011 una produzione nell’area di competenza clodiense di sole 1.365 tonnellate, un terzo delle quali provenienti dalla pesca libera anziché dall’allevamento.

scarica il report sulla marineria di Chioggia