08.05.2017 LA COMMAGRI DEL PARLAMENTO UE APPROVA LA RELAZIONE OMNIBUS SULLA PAC


Gli
europarlamentari Paolo De Castro e Albert Dess hanno illustrato, nel corso di
una conferenza stampa tenutasi a Bruxelles, i contenuti della Relazione Omnibus
approvata in Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.

Nell’ambito
della revisione di metà percorso del bilancio pluriennale dell’UE, la
Commissione europea ha proposto un regolamento “Omnibus” che contiene
disposizioni per molti settori delle politiche europee, tra cui modifiche ai
regolamenti della riforma della PAC approvata nel 2013. In una fase di
incertezza sul futuro delle politiche agricole europee, l’Europarlamento ha
voluto cogliere l’occasione per proporre cambiamenti più incisivi di quelli
previsti dalla stessa Commissione europea. Gli emendamenti mirano
all’alleggerimento degli oneri burocratici per gli agricoltori, al
rafforzamento della loro posizione negoziale vis-a-vis con le altre parti della
filiera e, infine, all’ampliamento del set di strumenti per la gestione del
rischio. Di seguito le principali novità della parte agricola del regolamento
Omnibus, per come è uscito dal voto del 3 maggio in Commissione Agricoltura del
Parlamento europeo.

Semplificazione
(meno burocrazia per aziende e amministrazioni pubbliche)

Giovani agricoltori – Semplificazione delle condizioni di
accesso agli aiuti per l’insediamento ai più giovani; Rafforzamento del premio di primo insediamento nei Piani di Sviluppo Rurale;
Rafforzamento del sostegno all’insediamento nel primo pilastro.

Pratiche “verdi”
(greening) –
Ampliamento della definizione di
terreno seminativo, che potrà includere le superfici a riposo, e della
definizione di prato permanente, che comprenderà pascoli e foraggiere; Riconoscimento della definizione di “azienda verde” (non vincolate al greening,
definizione oggi applicata principalmente alle aziende biologiche) anche alle
aziende che applicano misure agro-ambientali previste nei piani di sviluppo
rurale; Obbligo di diversificazione delle colture per le aziende da 15 ettari in su (il
requisito viene allineato a quello delle altre pratiche “verdi”);
Misure per promuovere le colture azoto-fissatrici (leguminose, come la soia)
sia per il ruolo positivo che svolgono per la fertilità dei suoli, sia per
ridurre la dipendenza dalle importazioni di proteine vegetali per la
mangimistica;
Inclusione nel novero delle aree considerate ad interesse ecologico delle
superfici di terreni a riposo composti da specie ricche di polline e nettare
(c.d. melliferi) e delle superfici con piante erbacee selvatiche.

Agricoltore attivo – Mantenimento dell’obbligo di ottenere
lo status di agricoltore attivo per essere riconosciuto come beneficiario degli
aiuti; Possibilità per le Amministrazioni nazionali di utilizzare registri pubblici
(p.es. registro IVA) per identificare gli agricoltori in attività.

Disposizioni
finanziarie –
Estensione della programmazione per
lo sviluppo rurale fino alla entrata in vigore di nuovi regolamenti.

Misure
di mercato (“rete di sicurezza” contro le crisi e per rafforzare la posizione
degli agricoltori nella filiera)

Il
punto di riferimento è il Rapporto dell’Agricultural Market Task Force (scarica
il documento da: http://bit.ly/2pwLyn8). Estensione delle misure del
Pacchetto Latte a dopo il 2020 e a tutti i settori, inclusa la possibilità di
interventi straordinari in caso di crisi per incentivare, se necessario, la
riduzione della produzione a livello UE (come accaduto nell’ultima crisi del
latte);
Rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera, affiancando alle
Organizzazioni dei produttori Organizzazioni di “contrattazione”, con il solo
scopo di negoziare contratti;
Possibilità per produttori, Organizzazioni di produttori, Organizzazioni di
contrattazione o una loro Associazione, di esigere una contrattualizzazione
scritta obbligatoria per la vendita di prodotti agricoli;
Richiesta alla Commissione europea di presentare entro il 30 giugno 2018 una
proposta legislativa a livello UE per contrastare le pratiche commerciali
sleali; Misure per favorire le opportunità di concentrazione dell’offerta e condividere
funzioni di tipo organizzativo e commerciale;
Misure per finanziare la formazione attraverso le Organizzazioni dei produttori
(cosiddetto Coaching).

Gestione
del rischio (attenuare l’impatto di eventi climatici e crisi improvvise)

Possibilità
per gli Stati Membri di cambiare, al massimo una volta l’anno, la destinazione
degli aiuti accoppiati indirizzandoli verso settori in crisi, in funzione
anticiclica;
La soglia di perdita di reddito che innesca il ricorso a strumenti di gestione
del rischio viene abbassata al 20% (invece del 30%) per tutte le misure:
polizze assicurative agevolate, fondi mutualistici contro i danni naturali e
strumento di stabilizzazione del reddito; Parametri chiari e condivisi sulla misurazione
dei redditi per l’accesso al sostegno pubblico agli strumenti di gestione del
rischio: possibilità di usare indicatori di riferimento per ricostruire in modo
semplice e su elementi oggettivi il reddito presunto di riferimento per una
data azienda ai fini dell’accertamento dell’eventuale perdita.