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Gli europarlamentari Paolo De Castro e Albert Dess hanno illustrato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Bruxelles, i contenuti della Relazione Omnibus approvata in Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.
Nell’ambito della revisione di metà percorso del bilancio pluriennale dell’UE, la Commissione europea ha proposto un regolamento “Omnibus” che contiene disposizioni per molti settori delle politiche europee, tra cui modifiche ai regolamenti della riforma della PAC approvata nel 2013. In una fase di incertezza sul futuro delle politiche agricole europee, l’Europarlamento ha voluto cogliere l’occasione per proporre cambiamenti più incisivi di quelli previsti dalla stessa Commissione europea. Gli emendamenti mirano all’alleggerimento degli oneri burocratici per gli agricoltori, al rafforzamento della loro posizione negoziale vis-a-vis con le altre parti della filiera e, infine, all’ampliamento del set di strumenti per la gestione del rischio. Di seguito le principali novità della parte agricola del regolamento Omnibus, per come è uscito dal voto del 3 maggio in Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.
Semplificazione (meno burocrazia per aziende e amministrazioni pubbliche)
Giovani agricoltori – Semplificazione delle condizioni di accesso agli aiuti per l’insediamento ai più giovani; Rafforzamento del premio di primo insediamento nei Piani di Sviluppo Rurale; Rafforzamento del sostegno all’insediamento nel primo pilastro.
Pratiche “verdi” (greening) – Ampliamento della definizione di terreno seminativo, che potrà includere le superfici a riposo, e della definizione di prato permanente, che comprenderà pascoli e foraggiere; Riconoscimento della definizione di “azienda verde” (non vincolate al greening, definizione oggi applicata principalmente alle aziende biologiche) anche alle aziende che applicano misure agro-ambientali previste nei piani di sviluppo rurale; Obbligo di diversificazione delle colture per le aziende da 15 ettari in su (il requisito viene allineato a quello delle altre pratiche “verdi”); Misure per promuovere le colture azoto-fissatrici (leguminose, come la soia) sia per il ruolo positivo che svolgono per la fertilità dei suoli, sia per ridurre la dipendenza dalle importazioni di proteine vegetali per la mangimistica; Inclusione nel novero delle aree considerate ad interesse ecologico delle superfici di terreni a riposo composti da specie ricche di polline e nettare (c.d. melliferi) e delle superfici con piante erbacee selvatiche.
Agricoltore attivo – Mantenimento dell’obbligo di ottenere lo status di agricoltore attivo per essere riconosciuto come beneficiario degli aiuti; Possibilità per le Amministrazioni nazionali di utilizzare registri pubblici (p.es. registro IVA) per identificare gli agricoltori in attività.
Disposizioni finanziarie – Estensione della programmazione per lo sviluppo rurale fino alla entrata in vigore di nuovi regolamenti.
Misure di mercato (“rete di sicurezza” contro le crisi e per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera)
Il punto di riferimento è il Rapporto dell’Agricultural Market Task Force (scarica il documento da: http://bit.ly/2pwLyn8). Estensione delle misure del Pacchetto Latte a dopo il 2020 e a tutti i settori, inclusa la possibilità di interventi straordinari in caso di crisi per incentivare, se necessario, la riduzione della produzione a livello UE (come accaduto nell’ultima crisi del latte); Rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera, affiancando alle Organizzazioni dei produttori Organizzazioni di “contrattazione”, con il solo scopo di negoziare contratti; Possibilità per produttori, Organizzazioni di produttori, Organizzazioni di contrattazione o una loro Associazione, di esigere una contrattualizzazione scritta obbligatoria per la vendita di prodotti agricoli; Richiesta alla Commissione europea di presentare entro il 30 giugno 2018 una proposta legislativa a livello UE per contrastare le pratiche commerciali sleali; Misure per favorire le opportunità di concentrazione dell’offerta e condividere funzioni di tipo organizzativo e commerciale; Misure per finanziare la formazione attraverso le Organizzazioni dei produttori (cosiddetto Coaching).
Gestione del rischio (attenuare l’impatto di eventi climatici e crisi improvvise)
Possibilità per gli Stati Membri di cambiare, al massimo una volta l’anno, la destinazione degli aiuti accoppiati indirizzandoli verso settori in crisi, in funzione anticiclica; La soglia di perdita di reddito che innesca il ricorso a strumenti di gestione del rischio viene abbassata al 20% (invece del 30%) per tutte le misure: polizze assicurative agevolate, fondi mutualistici contro i danni naturali e strumento di stabilizzazione del reddito; Parametri chiari e condivisi sulla misurazione dei redditi per l’accesso al sostegno pubblico agli strumenti di gestione del rischio: possibilità di usare indicatori di riferimento per ricostruire in modo semplice e su elementi oggettivi il reddito presunto di riferimento per una data azienda ai fini dell’accertamento dell’eventuale perdita.
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