OP ortofrutticole venete: aumenta ancora il valore della produzione commercializzata

Continua ad aumentare il Valore della Produzione Commercializzato (VPC), che si attesta a circa 451 milioni di euro, in ulteriore crescita del 5,5%, il valore più alto degli ultimi dieci anni.

È questo l’aspetto più significativo che emerge dai dati messi a disposizione dalla Regione Veneto (riferiti al 2018) e analizzati dagli esperti economici di Veneto Agricoltura, l’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario.

Il risultato positivo in termini di valore delle vendite è ancora più significativo considerando che si inserisce in una situazione di ulteriore calo sia del numero dei soci aggregati alle OP regionali, sceso a 3.159 (-5,9% rispetto all’anno precedente), sia delle superfici investite, che si attestano a circa 14.500 ettari (-1,8%), dati che confermano una tendenza negativa in atto da diversi anni e divenuta ormai strutturale. Sostanzialmente invariata la superficie coltivata a frutta, stabile a 6.800 ettari, mentre gli investimenti ad ortaggi sono scesi a circa 7.800 ettari (-2% rispetto al 2017), in seguito ad una forte riduzione delle superfici all’aperto (4.740 ha, -16,7%) a favore di quelle coltivate in serra salite a 3.075 ettari (+38,8%).

Battuta d’arresto per la quantità di prodotti commercializzati dalle OP, scesa a circa 394.200 tonnellate, in diminuzione dell’1%.

Come detto, il Valore della produzione aggregato dalle OP venete nel 2018 ha superato i 450 milioni di euro e rappresenta una quota pari al 56,8% del valore della produzione regionale complessiva del comparto ortofrutticolo, in aumento rispetto al 52,9% del 2016. Considerando che il numero di OP è rimasto invariato (17 quelle autorizzate nel 2018), è aumentato il VPC medio generato da ogni OP, salito a oltre 26,5 milioni di euro (+4,4%) e anche il valore della produzione mediamente riconosciuto ad ogni singolo socio, che  è attestato a circa 142.700 euro (+12,1% rispetto al 2017), un valore più che raddoppiato negli ultimi dieci anni.

Per quanto riguarda i canali di commercializzazione anche nel 2018 la distribuzione moderna (ipermercati, supermercati,…), costituisce il principale acquirente della produzione commercializzata dalle OP venete con una quota del 43,2% pari ad un valore di quasi 195 milioni di euro, in crescita del +5,4% rispetto al 2017. Il secondo canale per importanza è costituito dalle vendite all’ingrosso (centrali di acquisto, mercati ortofrutticoli), il cui valore è salito a 158 milioni di euro (+20%) e la cui quota risale al 35% del VPC complessivo a conferma di un rinnovato interesse per questo sbocco commerciale da parte delle OP venete. Si conferma in terza posizione tra i canali di sbocco, quello delle esportazioni, il cui valore subisce però una decisa flessione (54 milioni di euro, -30%) e la cui quota sul totale delle vendite scende così al 12%.

In leggero aumento a 27 milioni di euro (+2,4%) le vendite destinate alle imprese di trasformazione, che costituiscono una quota del 6% del totale delle vendite, ed è quasi decuplicato il valore dei prodotti trasformati dalle stesse OP (10,2 milioni di euro), che incide, assieme alle vendite al dettaglio, anch’esse in crescita a circa 7 milioni di euro (+19%), per quasi il 4% delle vendite complessive.

I prodotti che contribuiscono maggiormente alla creazione del valore commercializzato sono le insalate da taglio (baby leaf, rucola, valeriana..) e i funghi che rappresentano circa il 30% della produzione complessiva. Nel dettaglio, il valore delle insalate ha avuto un rilevante incremento rispetto al 2017 (76,8 milioni di euro, +80%), così come le lattughe (33,8 milioni di euro, +56%); in aumento anche il VPC prodotto dai funghi, salito a 53,7 milioni di euro (+27%) e dalle mele (37,5 milioni di euro, +30%). Tra i primi cinque prodotti, solo il radicchio (28,2 milioni di euro) fa segnare una variazione negativa del VPC (-2,6%) rispetto al 2017.

Si segnalano, tra i prodotti che hanno avuto variazioni positive, le cipolle (7,9 milioni di euro, +9%), gli spinaci (4,5 milioni di euro, +19%) e le piante aromatiche (4,3 milioni di euro, +34%), mentre presentano invece perdite del VPC a doppia cifra cavoli e cavolfiori (13,8 milioni di euro, -27%), kiwi (9,7 milioni di euro, -24%), noci e altra frutta a guscio (4,5 milioni di euro, -21%), pomodori (8,5 milioni di euro, -18,3%) e pesche e nettarine (3 milioni di euro, -16,7%).

Nel 2018 i contributi ricevuti dalle OP sono aumentati a circa 26,4 milioni di euro (+8,2%), che si sono tradotti in risorse investite riguardanti soprattutto azioni rivolte alla qualità dei prodotti (9,4 milioni di euro, +8,8%) e alla commercializzazione (7,4 milioni di euro), che hanno avuto un incremento addirittura del +19,4% a scapito delle risorse destinate a pianificare la programmazione della produzione (3,6 milioni di euro, -19,4%).

Per consultare il report completo “Organizzazioni Produttori ortofrutticoli del Veneto: report 2018” clicca qui.