COMPARTO ITTICO VENETO ANCORA IN CHIAROSCURO

Veneto Agricoltura ha sottoposto ai raggi “X” il comparto della pesca del Veneto nel 2019, evidenziando ancora una volta un anno in chiaroscuro, con il pescato locale in crescita nei mercati ittici, come pure il numero delle imprese, mentre sia la flotta marittima che l’occupazione sono risultate in calo rispetto al 2018. Anche il settore dell’allevamento ittico regionale ha mostrato segni di sofferenza, con perdite per il comparto della venericoltura e decrescite produttive più accentuate per mitilicoltura e piscicoltura. Sono queste le conclusioni salienti dell’ultimo Rapporto congiunturale “La Pesca in Veneto – 2019” di Veneto Agricoltura che analizza le dinamiche del comparto della pesca, dell’allevamento e della filiera alieutica regionale.

Più in dettaglio, risulta che anche nel 2019 la consistenza della flotta peschereccia veneta si è mantenuta stabile, visto che alle 652 unità registrate corrisponde una perdita di appena lo 0,9% rispetto al precedente anno, mentre un po’ più corposa risulta la diminuzione di alcuni parametri costruttivi delle barche come stazza (-4%) e potenza motore (-3,2%). Inoltre, il Report rileva un lieve incremento delle imprese attive nella filiera ittica regionale che con 3.802 unità fanno segnare un +0,4% rispetto al 2018, mentre gli occupati, con 7.235 unità lavorative attive, sono in decrescita del -6,9%.

Nel 2019, il prodotto sbarcato locale, pescato dai pescherecci veneti e conferito giornalmente nei sei mercati ittici regionali, ha fatto segnare un aumento della produzione del +5,7% rispetto al 2018, a fronte delle 20.915 tonnellate pescate, col relativo fatturato che si mostra sulla stessa lunghezza d’onda con un +4,7% (50,7 milioni di euro), mentre i prezzi di vendita alla produzione si mostrano in leggero calo (-0,8% medio). La voce del pescato locale che maggiormente ha inciso sull’aumento dei quantitativi sbarcati nei mercati è rappresentata dal pesce azzurro (alici e sardine), che nel 2019 evidenziano una crescita dei volumi del 9,5%, con il mercato di Pila-Porto Tolle ad incidere in maniera determinante sull’incremento (+12,8%).

Il 2019 non è stato un anno da ricordare per gli allevamenti ittici, con la mitilicoltura regionale che registra una diminuzione produttiva del 6,4%, a fronte delle 18.516 tonnellate complessive prodotte, al pari del calo della piscicoltura che vede scendere i propri volumi prodotti del -6,8%, mentre questo settore tiene di più in termini di PLV (-1,3%). Anche la venericoltura mostra una variazione negativa per la produzione rispetto al 2018, visto che alle 10.643 tonnellate prodotte si associa una perdita annua del -2,0%.

Con le 4.087 tonnellate rilevate lo scorso anno, infine, i due Co.Ge.Vo. veneti mostrano un calo della produzione totale di molluschi di mare del 10,4% rispetto all’anno precedente, con le vongole che perdono l’11% netto e i fasolari l’8,7% rispetto all’anno precedente. In perdita le esportazioni di pesce veneto (-8,2%), mentre continuano a salire le importazioni del comparto (+0,6%).

Il Report congiunturale completo può essere scaricato da: https://www.venetoagricoltura.org/wp-content/uploads/2020/09/La-pesca-in-Veneto-2019.pdf