Bollettino Colture Erbacee n° 15/2023 del 7.2.23 – LA DIFESA INTEGRATA DEI CEREALI AUTUNNO-VERNINI DALLE INFESTANTI

Le decisioni sul diserbo del frumento e di altri cereali autunno-vernini per ottemperare ai principi della Difesa Integrata devono essere prese successivamente a:

 (A) una valutazione del livello di infestazione (la densità di infestanti può essere tale da non richiedere interventi) e, qualora sia stata accertata la necessità di intervenire, si deve considerare

(B) l’applicazione di alternative non chimiche quali la strigliatura, che può dare, a seconda delle condizioni.  buoni risultati, anche sostituendo del tutto gli interventi chimici.

A) INDIVIDUAZIONE AREE CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO

E ’il momento di monitorare l’infestazione in atto per decidere se e come effettuare gli interventi di controllo. La prima cosa da fare è quindi effettuare il monitoraggio degli appezzamenti, per valutare il grado di infestazione quanti-qualitativa presente nei campi di grano e degli altri cereali (orzo ecc.).

Lo scouting: camminare di giorno, a tavolino di sera
La tecnica è la stessa nel grano, nell’orzo e nei cereali minori. Si deve camminare velocemente di traverso agli appezzamenti con un taccuino in mano registrando le specie rilevate: alla fine di ogni appezzamento si attribuirà un valore ad ogni specie con un giudizio da 1 a 5, con 5 = infestazione molto alta. A sera a tavolino si potrà fare una sintesi della situazione e ciò permetterà di isolare gli appezzamenti con infestazione scarsa (che non sarà necessario diserbare), quelli con infestazione molto alta (su cui sarà necessario intervenire) e quelli intermedi che dovranno essere seguiti con più attenzione. Se l’infestazione è concentrata (es. lungo le scoline, nelle testate) si può considerare di intervenire solo sulla parte infestata; sarebbe un primo passo verso il diserbo di precisione.

Agricoltura conservativa
Per quanto riguarda i terreni condotti a sodo (agricoltura conservativa), la tecnica di scouting è la stessa. Merita tuttavia ricordare alcune attenzioni specifiche:

    • Individuare e segnare sulla mappa la presenza di eventuali macchie di malerbe perennanti (es. Agropyron repens, Equisetum spp., Cirsium arvense), in modo da tenerle sotto controllo ed eventualmente, nei periodi di intercoltura, pur in presenza di colture di copertura (cover crop) , intervenire in maniera mirata con finalità di bonifica.
    • Valutare con attenzione la progressione delle piante perennanti dalle scoline verso il centro dell’appezzamento (es. Tussilago farfara, Arundo donax, Sonchus arvensis). Solitamente alcune malerbe come le autunnali strette (es. Cardamine hirsuta, Galium aparine) ed alcune indifferenti (es. Capsella bursa-pastoris, Stellaria media) nei terreni non lavorati alla fine dell’inverno sono più sviluppate, per cui è in detti terreni che bisogna dare precedenza alle operazioni di monitoraggio e poi di intervento.

B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE

Se accertata la necessità di intervenire, può dare buoni, anche ottimi, risultati l’uso di un erpice strigliatore o la sarchiatura meccanica nel caso di cereali seminati a file binate.

L’utilizzo dell’erpice strigliatore, soprattutto se combinato con l’adozione della falsa semina autunnale, può ottenere un controllo delle infestanti e livelli produttivi del tutto paragonabili al diserbo chimico. Lo dimostrano le prove di campo condotte nell’ambito del progetto europeo IWMPRAISE che ha visto coinvolte  l’azienda agraria sperimentale dell’Università di Padova L. Toniolo di Legnaro (Pd) e l’Azienda Pilota e Dimostrativa Vallevecchia di Veneto Agricoltura (vedi pubblicazione finale del progetto).

L’avvicendamento con le colture primaverili che consente di ridurre la densità di infestanti rende ancor più efficace tale strategia di controllo.

Dato che l’erpice strigliatore è efficace sulle infestanti piccole e con apparato radicale ridotto, occorre essere tempestivi nel fare tale operazione a fine febbraio- marzo non appena le condizioni meteo e del suolo lo consentano (porre attenzione nei terreni umidi). 

NEWS 2022 – IMPARIAMO DALL’ESPERIENZA

Nell’annata agraria 2021-2022 è proseguita l’attività sperimentale per la valutazione del potenziale della strigliatura come alternativa ai diserbanti chimici di sintesi (al superamento della soglia di danno).
Le sperimentazioni
La verifica è avvenuta su ampie superfici (strip test -appezzamenti interi), in reparti diversi delle aziende pilota pilota dimostrative di Veneto Agricoltura Vallevecchia, Sasse Rami e Diana con lo scopo di valutare gli effetti della lotta meccanica e di quella chimica delle malerbe nel cerali a paglia inseriti in itinerari agronomici di tipo Convenzionale e Conservativo.

Gli obiettivi

Il focus era sulla tecnica della strigliatura effettuata alla ripresa vegetativa primaverile dei cereali autunno vernini (frumento tenero) e sulla bulatura in agricoltura conservativa in alternativa ai trattamenti con diserbi di sintesi.

I metodi
Gli appezzamenti destinati alla sperimentazione, nelle tre aziende di Veneto Agricoltura (Vallevecchia -VE, Sasse–Rami – RO e Diana TV), hanno ospitato le stesse varietà commerciali di frumento tenero nelle tesi a confronto e sono state adottate le stesse tecniche colturali ordinarie in termini di lavorazioni e di concimazioni all’interno degli stessi ordinamenti colturali. Per quanto riguarda i presidi fitosanitari, sono stati utilizzati graminicidi e dicotiledonicidi, solo nelle tesi diserbo chimico, escludendo le tesi strigliate dove invece la lotta alle malerbe è avvenuta meccanicamente mediante il passaggio di un erpice strigliatore. Nelle prove di agricoltura conservativa l’alternativa consisteva nella tecnica della bulatura, cioè la trasemina di alcune specie di trifoglio (bianco o pratense), ai fini di sfruttare la loro attività competitiva/rinettante nei confronti delle malerbe nella coltura del frumento.

Le tesi a confronto:

Agricoltura convenzionale
Vallevecchia: Diserbo, Strigliatura, Testimone (no diserbo);
SasseRami: Diserbo, Strigliatura;

Agricoltura conservativa
(sodo a Vallevecchia): Diserbo, Bulatura
Diana: Bulatura (Conservativa), Diserbo, Testimone (Convenzionale).

I primi risultati
Da una prima elaborazione dei dati delle diverse prove, non risultano differenze significative all’analisi statistica sia nei dati produttivi, sia nel livello d’infestazione delle malerbe (indice Braun-Blanquet mod. Barralis), con produzioni paragonabili dello strigliato rispetto al diserbo chimico e al non diserbato.

Nella  prova  effettuata su sodo a Vallevecchia, pur con risultati produttivi  inferiori rispetto al convenzionale, le due tesi hanno registrato indipendentemente dalla varietà testata, un significativo incremento produttivo con la tecnica della bulatura rispetto al diserbo.

Inoltre, in tutte le tre aziende pilota, le granelle non hanno presentato alcuna contaminazione da deossivalenolo (tracce al massimo di 170 ppm).

Riassumendo
In conclusione,dove sono state condotte le prove di difesa alternative all’utilizzo dei diserbanti di sintesi, sia la tecnica di bulatura sia quella della strigliatura, se applicate su terreni in giuste condizioni di umidità e qualora le infestazioni siano piuttosto contenute (con presenze basse di malerbe poco competitive nei confronti della coltura principale, quali ad esempio veronica e stellaria), possono dare dei buoni risultati ed essere una alternativa al diserbo chimico.
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