Riforma del vino


Il 4 luglio 2007 esce la proposta della Commissione europea

Il 4 luglio prossimo la Commissione europea presenterà una delle ultime riforme previste nell’ambito della politica agricola comune: quella del vino. L’appuntamento è molto atteso dagli operatori del settore nelle nostre regioni, data la sua particolare rilevanza sul territorio. La riforma del settore vino, annunciata da tempo dalle autorità comunitarie, si inserisce in una serie di riforme che hanno toccato negli ultimi anni le organizzazioni comuni di mercato: l’ultima in ordine di tempo risale al gennaio scorso e riguarda l’ortofrutta. In precedenza era toccato, tra gli altri, a zucchero, cereali e banane. Quella del vino dovrebbe concludere il ciclo di riforme settoriali attraverso il quale si delinea la nuova politica agricola comune.
Intanto, sempre nel settore del vino, la Commissione europea ha concluso un accordo con l’Australia, uno dei mercati emergenti nel settore. Nel 2006 l’Unione europea ha effettuato esportazioni di vino in Australia per un valore di 62 milioni di euro, a fronte di importazioni di vino dall’Australia per un valore di 868 milioni di euro.
L’accordo, che conclude lunghe trattative, salvaguarda il regime europeo di etichettatura dei vini, garantisce la piena tutela delle indicazioni geografiche dell’UE anche per i vini destinati all’esportazione e prevede un preciso impegno dell’Australia di tutelare le diciture tradizionali dell’Unione europea. È anche previsto il graduale abbandono, da parte dell’Australia, dell’uso di una serie di importanti denominazioni europee, entro un anno dall’entrata in vigore dall’accordo. Viene inoltre disciplinata l’indicazione dei vitigni sull’etichetta e soppresso il riferimento ad alcuni di questi vitigni come Hermitage o Lambrusco.