06.10.10 Florovivaismo veneto: male le esportazioni, bene i consumi

 

Il saldo commerciale italiano di import-export di piante e prodotti florovivaistici si mantiene sempre positivo (167 milioni di euro) anche nel 2009, ma diminuisce di circa il -18% rispetto al 2008. Ad incidere in modo particolare è stata la riduzione delle esportazioni (566 milioni di euro, -9%) a fronte di una diminuzione più contenuta delle importazioni (399 milioni, -5%). Il saldo si mantiene positivo anche in termini di quantità (241 mila tonnellate), ma anche in questo caso in calo dell’11% rispetto al 2008. Nota positiva: diminuisce il saldo negativo per quanto riguarda i fiori (da -98 milioni a -90 milioni di euro), le cui importazioni superano i 149 milioni di euro. Diminuisce però anche il saldo commerciale delle piante vive, comunque positivo a 239 milioni di euro, che continuano a rappresentare la parte più cospicua delle importazioni (191 milioni di euro, stabili rispetto al 2009) e costituiscono circa il 76% delle esportazioni italiane in valore (430 milioni di euro, – 6%). Il dettaglio regionale, disponibile solo per le piante vive, evidenzia per il Veneto un aumento delle importazione (35 milioni di euro, +14% rispetto al 2008) a fronte di un calo anche più consistente delle esportazioni (12,5 milioni di euro, -17%). Di conseguenza peggiora il saldo negativo che si porta a -22,8 milioni di euro (+42% rispetto al 2008).

 

bilancia commerciale florovivaismo

 

Per quanto riguarda i consumi nazionali di prodotti florovivaistici, l’indagine realizzata dall’Ismea evidenzia per il 2009 una diminuzione della spesa complessiva di fiori e piante di circa il 5% rispetto al 2008: nel complesso si attesta a circa 2,2 miliardi di euro. I consumi di fiori sono stati circa 1,3 miliardi di euro (-4,4%), mentre quelli di piante 950 milioni euro, in crescita del 3,7%. L’analisi per area geografica vede ai vertici dei consumi le regioni del Sud con la Sicilia (30% del totale nazionale) e il Nord Ovest (26%). Il Nord-Est, con l’Emilia-Romagna, è l’area con la quota di spesa più bassa (21%), mentre Centro Italia e Sardegna, raggiungono il 22%. Per quanto riguarda il Veneto e tutta la zona del Nord-Est, si evidenzia un aumento della spesa media per acquirente, che passa da 79 a 83 euro, in controtendenza rispetto al dato nazionale.

 

consumi fiori e piante

 

I due principali canali d’acquisto di fiori e piante in termini di valore della spesa rimangono, anche nel 2009, il negozio tradizionale (49,5% delle vendite) e i garden center/vivai (18%); ciò vale anche per il Nord-Est, sebbene con percentuali differenti. Infatti la quota di spesa effettuata nei garden/vivai è più rilevante (26,5%) e in continua crescita, mentre quella dei negozi tradizionali è più o meno stabile attorno al 45% del totale. Rilevante anche la spesa effettuata tramite il canale “altro” (super/iper, brico, internet, ecc.) che sfiora il 19% (in Italia è del 16%) mentre sono residuali gli acquisti effettuati presso chioschi lungo la strada (9%), che invece a livello nazionale raggiungono il 16,5% della spesa in valore.

Nel primo semestre del 2010 i dati evidenziano un ulteriore calo dei consumi dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2009. Per quanto riguarda il Veneto e il Nord-Est, nel primo semestre 2010, la spesa di fiori e piante viene stimata in circa 260 milioni di euro, in leggero aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2009. Il dato conferma una maggiore capacità della nostra regione e più in generale di tutta l’area di sopportare le difficoltà legate all’andamento economico generale, che invece a livello nazionale incide in maniera negativa sia sul numero di acquirenti che sulla spesa media mensile, con ovvie ripercussioni sulla spesa complessiva finale.

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