31.07.2012 Rifiuti, BL: dal Maserot una risposta rivoluzionaria, e biologica, per l’agricoltura


Mercoledì 8 agosto Conferenza Stampa di presentazione, in Provincia a Belluno (ore 11,00), del progetto pilota di Veneto Agricoltura e Dolomiti Ambiente sull’utilizzo del biodigestato in campo agricolo.

L’agricoltura può trarre beneficio dal biodigestore del Maserot (Bl)? Quello che oggi è un costo può trasformarsi in una risorsa? Veneto Agricoltura e Dolomiti Ambiente ci credono.

Il progetto pilota e i primi dati relativi alla sperimentazione di questa idea rivoluzionaria, che durerà almeno tre anni, saranno presentati in una conferenza stampa Mercoledì  8 agosto alle ore 11,00 nella sede dell’Amministrazione provinciale di Belluno (Via San Lucano 7).

In sintesi: Veneto Agricoltura e Dolomiti Ambiente, in collaborazione con il dipartimento Dafnae (Agronomy, food, natural resources, animals, environments) dell’Università di Padova hanno iniziato una sperimentazione sulle possibilità di utilizzo in campo agricolo del digestato liquido, ovvero il residuo della fermentazione dei rifiuti organici, compiuta all’interno dell’impianto di biodigestione anaerobica dell’azienda bellunese del Maserot a Santa Giustina bellunese. Come detto, un progetto pilota rivoluzionario che mira a individuare tecniche e condizioni di utilizzo per far sì che il digestato possa essere utilizzato come ammendante in campo agricolo.

L’impianto del Maserot utilizza infatti per la produzione di gas esclusivamente materia organica derivante da Forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) e il materiale di “scarto” è formato da un substrato stabilizzato che contiene buone percentuali di elementi nutritivi, quali azoto, fosforo e potassio, elementi costitutivi dei fertilizzanti agricoli.

Nasce da qui l’idea dei tecnici di Veneto Agricoltura, rivoluzionaria non solo in Italia, cui Dolomite Ambiente ha immediatamente aderito e finanziato, e per la cui realizzazione si avvalgono anche dell’esperienza dell’Università patavina. La sperimentazione coinvolgerà l’azienda biologica certificata di Veneto Agricoltura “Villiago” (Sedico-Bl), che metterà a disposizione 40 ettari di superficie a seminativo e prato secondo uno specifico protocollo tecnico-scientifico.

I risultati, costantemente monitorati, al termine della sperimentazione dovrebbero dimostrare la possibilità/opportunità che il digestato derivante da Forsu è un ottimo fertilizzante, peraltro biologico – recentemente certificato dagli organismi nazionali su richiesta di Dolomiti Ambiente e Veneto Agricoltura -, equivalente ad analoghi prodotti frutto di biodigestione agricola. Fino ad oggi infatti, le sostanze derivanti da biodigestione di Forsu non erano ancora classificate per legge come fertilizzanti, ma come semplici “rifiuti speciali non pericolosi”.