La Riforma della PAC 2014-2020


Il Parlamento Europeo ha approvato la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2014-2020. Ora si attende solo la ratifica del Consiglio UE prevista per metà dicembre. La PAC rappresenta il 40% dei fondi di spesa del bilancio dell’Unione Europea per i prossimi sette anni, pari a circa 400 miliardi.

La riforma della PAC 2014-2020 in pillole

Con l’accordo raggiunto da Commissione, Consiglio e Parlamento europeo si è chiusa la quinta riforma in vent’anni della politica agricola europea

L’intesa, basata sulle proposte della Commissione dell’ottobre 2011, si articola su quattro importanti regolamenti del Parlamento europeo e del Consiglio riguardanti i Pagamenti diretti, l’organizzazione Comune di Mercato unica (OCM), lo sviluppo rurale e un regolamento orizzontale sul Finanziamento, la gestione e il monitoraggio della PAC (le bozze dei quattro regolamenti possono essere richieste a Europe Direct Veneto). Le nuove normative sono ovviamente importanti anche per l’agricoltura italiana. Il budget europeo destinato all’agricoltura è di 317,179 miliardi di euro, di cui 41,4 miliardi all’Italia, che si andranno a distribuire in quattro settori chiave: 27 miliardi per i Pagamenti diretti, 4 miliardi per l’OCM Vino e l’OCM Ortofrutticoli e 10,5 miliardi per lo Sviluppo rurale.

Pagamenti diretti

I Pagamenti diretti, che rimangono il cuore pulsante della PAC, puntano ad una distribuzione più equa del sostegno europeo agli agricoltori: la Riforma ha perciò previsto una convergenza chiara degli stessi Pagamenti non solo tra Stati Membri, ma anche al loro interno.

OCM unica

La riforma della PAC 2014-2020 prevede una maggiore organizzazione comune del mercato (da qui, OCM) per migliorare la competitività dei produttori europei sul mercato interno e su quello mondiale e offrire al settore prospettive di lungo termine. Il regime si applica a varie categorie di mercato e di prodotto, rispettando le specificità di ognuno. La Commissione intende migliorare l’organizzazione dei settori anche per rafforzare il potere contrattuale degli agricoltori nella filiera agroalimentare, con poche e limitate deroghe alla normativa europea in materia di concorrenza.

Sviluppo rurale

La politica di Sviluppo rurale manterrà anche per i prossimi sette anni l’attuale concetto di base che si è rivelato vincente: gli Stati Membri o le Regioni continueranno a elaborare propri Programmi pluriennali sulla scorta della gamma di misure disponibili a livello UE, secondo le esigenze dei propri territori rurali. Spetterà invece agli Stati Membri o alle Regioni decidere, su basi analitiche solide, quale misura usare (e come) per raggiungere gli obiettivi fissati secondo sei priorità generali con relativi “settori d’interesse” (sotto-priorità) più specifici. Tali priorità mirano a stimolare il trasferimento di conoscenze e l’innovazione, rafforzare la competitività in tutti i tipi di agricoltura e la gestione sostenibile delle foreste, promuovere l’organizzazione, ripristinare, tutelare e migliorare gli ecosistemi, promuovere l’efficienza delle risorse e la transizione a un’economia a basse emissioni di CO2, promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali. Gli Stati Membri saranno tenuti a riservare almeno il 30% degli stanziamenti provenienti dal bilancio europeo per lo Sviluppo rurale a determinate misure di gestione delle terre e alla lotta contro i cambiamenti climatici.

Regolamento orizzontale, per migliorare la PAC nel suo complesso

Il regolamento orizzontale si compone di diverse fasi, dai controlli fino al monitoraggio e alla valutazione, ed è volto a migliorare la PAC nel suo complesso. Come conseguenza di questa riforma, gli agricoltori europei dovranno guardare maggiormente ai mercati, specie quelli internazionali, svincolandosi gradualmente dalla logica degli aiuti. La Commisione europea sta ora preparando tutti gli atti per far sì che le nuove norme possano entrare in vigore il prossimo anno o, nel caso della maggior parte dei capitoli del nuovo regime dei Pagamenti diretti, a partire da gennaio 2015. (Fonte: ce)

Riforma della PAC, una pubblicazione di Europe Direct Veneto

Il Quaderno n. 15 della Collana editoriale dello sportello europeo di Veneto Agricoltura, in uscita nelle prossime settimane, può già essere richiesto gratuitamente alla Redazione

Europe Direct Veneto, sportello di informazioni sull’UE di Veneto Agricoltura-Ufficio Stampa, sta ultimando il 15° Quaderno della sua Collana editoriale dedicato proprio alla riforma della PAC 2014-2020. La pubblicazione analizzerà la riforma in tutti i suoi aspetti proponendosi come pratico strumento informativo e allo stesso tempo didattico per gli agricoltori, addetti ai lavori, studenti, ecc. Il nuovo Quaderno sarà in distribuzione nelle prossime settimane, ma può già essere richiesto gratuitamente inviando una e-mail alla Redazione (europedirect@venetoagricoltura.org) indicando nell’oggetto “RICHIESTA QUADERNO 15 PAC”. Per ricevere la versione cartacea indicare anche l’indirizzo di posta ordinaria a cui spedirla.