17.06.2015 Vigneto veneto, buona la “prima”


Al momento rese in leggero recupero rispetto a quelle modeste del 2014, buono stato sanitario delle viti, con pochi interventi anticrittogamici, e sviluppo vegetativo regolare: sono le indicazioni del primo focus del Trittico Vitivinicolo 2015, svoltosi oggi a Conegliano-TV, che ha fatto il punto sullo stato del vigneto regionale. Ma si è parlato anche di incidenza dei cambiamenti climatici sulla vite e degli studi di Veneto Agricoltura sui cosiddetti“vitigni resistenti”.

L’
annata viticola 2015, pur con alcuni andamenti climatici fuori norma, come per esempio gli
sbalzi termici di aprile e maggio e l’
ondata di calore registrata nella prima parte di giugno, per il momento sta
progredendo bene, accompagnando con
regolarità lo sviluppo della pianta. E’ questa, in sostanza, la
fotografia del vigneto veneto scattata oggi dagli
esperti regionali in occasione del primo incontro del
Trittico Vitivinicolo 2015, promosso da
Veneto Agricoltura,
Regione Veneto,
CIRVE dell’Università di Padova e
CRA-VIT. Il focus, svoltosi a
Conegliano presso la sede dell’Università, ha visto la partecipazione di circa duecento
viticoltori.


Sviluppo regolare

Più in dettaglio,
Diego Tomasi e
Patrick Marcuzzo del
CRA-VIT hanno ricordato che la vite,
germogliando nella media stagionale, non ha corso quest’anno pericoli di gelate tardive. Anche la
fioritura è stata in linea con la
media del periodo, vale a dire tra l’ultima decade di maggio e la prima di giugno a seconda della cultivar. Sulla base di queste primissime indicazioni, ad oggi è possibile ipotizzare una data di
raccolta dell’uva a cavallo tra
agosto e settembre per le
cultivar precoci, dunque nella
norma. Come per le passate stagioni, le aree con maggior
anticipo fenologico sono quelle centro/orientali della regione. Al momento, il
vigneto veneto si presenta dunque in
buone condizioni vegeto-produttive, con
rese in leggero recupero rispetto la passata stagione. Le
piogge degli ultimi giorni, specialmente nell’area
orientale della regione, hanno risolto alcuni stati iniziali di
carenza idrica, favorendo la prossima
ripresa vegetativa. Da sottolineare però che il
ciclo vegetativo ha ancora un lungo percorso davanti a sé e, forti dell’esperienza del 2014,
non conviene abbassare l’attenzione sui vigneti.


Prime stime di produzione

Fermo restando le cose, le
prime stime ipotizzano un
aumento produttivo generalizzato in tutte le cultivar rispetto al 2014, annata che è stata comunque scarsa. L’aumento è imputabile principalmente ad una
maggiore fertilità delle gemme. Più in dettaglio, rispetto al 2014, si prevede un
incremento delle rese in uva del
4/6% per il
Pinot grigio, del
5% per il Chardonnay,
Merlot,
Corvina e
Rondinella. Per queste ultime due varietà è da segnalare una
forte grandinata che ha colpito una vasta area della
Valpolicella. Più
contenuti invece gli
incrementi produttivi per
Glera e Garganega.


Stato sanitario del vigneto veneto

Anche lo stato sanitario del vigneto veneto viene segnalato in generale
buono, senza forti pressioni di
peronospora. L’
oidio invece può destare qualche preoccupazione in più a causa dell’innalzamento termico della prima parte di giugno. Per quanto riguarda la
flavescenza dorata non si riscontrano grosse problematiche, a parte qualche segnalazione nella
zona del vicentino. In alcune aree si manifestano problemi di
escoriosi, condizionati soprattutto dall’andamento molto piovoso della passata stagione. Il numero di
interventi antiparassitari sono stati al momento
limitati (mai superiori a
4/5). Da sottolineare la presenza di
giallumi della vegetazione (specialmente
nel veronese), superiore rispetto gli anni scorsi. La causa più probabile è da ricondurre ad una non ottimale efficienza dell’
apparato radicale che nel 2014 ha lavorato specialmente con i palchi più superficiali dato le condizioni di
asfissia dei suoli. Questo ha causato anche uno
scarso accumulo di riserve con negative ripercussioni nella corrente annata. Anche la scarsa regolarità dell’
andamento meteorologico può aver accentuato il problema.


L’incidenza del clima

L’incontro di Conegliano, oltre a fare il punto sullo
stato vegetativo e fitosanitario del
vigneto veneto alla vigilia dell’estate, è servito anche per analizzare, con Francesco Rech del Servizio Meteorologico dell’ARPAV, l’andamento meteo stagionale e le previsioni per le prossime settimane, nonché, ancora con
Diego Tomasi, l’incidenza dei
cambiamenti climatici sulla vite, che in questi ultimi anni, come è stato dimostrato, ha saputo
adattarsi piuttosto
bene sia alle stagioni particolarmente piovose che siccitose.


Varietà resistenti

Stefano Soligo di
Veneto Agricoltura ha presentato, infine, lo stato dell’arte sugli studi sulle varietà di
vite resistenti ai funghi, fornendo alcune indicazioni
vegeto-produttive su quelle iscritte al registro nazionale delle varietà di vite e su quelle ammesse alla coltura nel
Veneto, che sembrano offrire una alternativa efficace all’aumento di queste patologie così problematiche per i produttori.

Ufficio Stampa