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Copa-Cogeca ha presentato i dati dell’ultima vendemmia nell’UE, segnalando un aumento della produzione del 2,7% rispetto allo scorso anno. Buona la qualità delle uve. Denominatore comune, le condizioni meteorologiche favorevoli Complessivamente, a livello europeo, si può parlare di una vendemmia molto soddisfacente, con buone rese e un’ottima qualità. Le favorevoli condizioni meteorologiche dell’estate hanno permesso di raggiungere i 171,2 milioni di ettolitri, rispetto ai 166,7 dello scorso anno (+2,7%). In particolare, la produzione è aumentata nei principali Paesi produttori, raggiungendo i 50,3 milioni di ettolitri in Italia e i 47,7 milioni di ettolitri in Francia. Si registrano aumenti significativi anche in Polonia, Bulgaria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Croazia, Austria e Portogallo. Al contrario, alcune zone della Spagna – grosso Paese produttore – hanno subito le conseguenze di un’annata siccitosa, generando una riduzione della produzione del 5,3%, come Veneto Agricoltura-Europe Direct Veneto aveva già anticipato nello scorso mese di agosto in occasione del tradizionale convegno sulle previsioni vendemmiali in Italia e nell’UE organizzato a Legnaro-Pd. I dati della vendemmia 2015, assieme a un aumento trascurabile dei livelli delle scorte, lasciano presagire che l’attuale dinamismo del mercato, sia in termini di flussi commerciali che di prezzi, continuerà per l’intero 2016. Vediamo, in sintesi, alcune note sulla vendemmia 2015 emerse nell’incontro promosso nei giorni scorsi a Bruxelles da Copa-Cogeca.
Clima Le temperature calde del mese di luglio e gli abbassamenti termici registrati durante il periodo di maturazione delle uve hanno permesso di arrivare in tutti i Paesi vitivinicoli dell’UE ad una buona raccolta, che senz’altro potrà trasformarsi in annata eccezionale. Anche le condizioni fitosanitarie riscontrate nel vigneto europeo possono dirsi eccellenti.
Volumi di produzione Non si rileva un grosso aumento in volume (171,2 milioni di ettolitri, +2,7% sul 2014), ma il dato è comunque soddisfacente, posizionandosi nella media del periodo 2008-2012. Dunque un’annata non sovrabbondante e con una qualità molto buona, aspetti questi importanti anche per l’impatto sui mercati che oggi risultano molto dinamici. Complessivamente, gli stock europei di prodotto sono rimasti pressoché invariati, ma con una qualità più alta rispetto allo scorso anno.
Prezzi Allo stato attuale non ci sono particolari ragioni per ipotizzare una possibile volatilità dei prezzi, dunque non sono previsti impatti negativi sui mercati. Il 2015 sarà un anno di riferimento.
Italia Vendemmia molto soddisfacente, con una produzione di 48,9 milioni di ettolitri (sorpasso sulla Francia). Nessun problema fitosanitario. Clima favorevole quasi tutto l’anno. Solo nel mese di luglio sono state registrate temperature molto elevate e fenomeni di siccità. Si può parlare di un’ottima annata.
Produzione di vino in Italia (in milioni di ettolitri) Fonte: ISTAT/UE
Francia La produzione 2015 di vino in Francia si è attestata sui 46,6 milioni di ettolitri, in leggero calo rispetto al 2014 ma in aumento sulla media degli ultimi cinque anni. La produzione di vini a denominazione si attesta sui 22 milioni di ettolitri (invariata rispetto allo scorso anno), con in testa il Bordeaux che raggiunge i 5,5 milioni di ettolitri.
Spagna Sotto il profilo qualitativo la vendemmia 2015 in Spagna è stata positiva (uve sane, tra le migliori degli ultimi cinque anni), ma a causa di una eccezionale siccità la produzione è risultata inferiore rispetto allo scorso anno, attestandosi sui 36,6 milioni di ettolitri di vino.
Germania Anche in Germania quest’anno le condizioni meteo sono state molto favorevoli, determinando nei vigneti pochissimi problemi fitosanitari e una maturazione ottimale delle uve. Ovviamente si registrano delle variazioni da una regione all’altra, ma complessivamente è stata raggiunta una produzione di 9 milioni di ettolitri, che per la Germania significa una vendemmia nella norma, anche se molto precoce.
Altre questioni Nell’incontro promosso da Copa-Cogeca sono state affrontate anche altre importanti questioni inerenti il comparto, come per esempio lo stato dell’autorizzazione del sistema di impianto nei vari Paesi UE, il cui attuale regolamento comunitario non sarà più valido da prossimo 1° gennaio. Si ricorda, infatti, che con il 2016 il nuovo meccanismo dei diritti di impianto, finora legato all’azienda, monetizzabile e trasferibile, sarà gratuito e non più legato all’azienda. I viticoltori che vorranno mettere a dimora nuovi impianti dovranno chiedere un’autorizzazione a livello di Stato Membro o Regione (ciò varia da Paese a Paese). L’autorizzazione verrà rilasciata solo se rientra in un determinato volume di superfici. I diritti attuali possono essere trasformati in autorizzazioni. Nel 2020, comunque, anche questi diritti saranno eliminati in quanto ci saranno solo autorizzazioni. (Fonte: cc/fr/ed)
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