Bollettino Colture Erbacee – n. 18/2020 del 10.03.20 – COLZA IN PRE-FIORITURA

In questa fase, i due insetti che possono causare danni apprezzabili al Colza sono il meligete (Meligethes aeneus – foto 1 e 2) e il punteruolo (Ceutorrynchus napi – foto 3).

Il meligete si presenta sulle piante, a seconda dell’andamento climatico, alla fine dell’inverno ed è facilmente osservabile nel periodo compreso tra gli stadi D1 (bottoni fiorali raccolti, BBCH50) ed E, quello di bottoni separati (BBCH57) che corrisponde al momento in cui nessun fiore è ancora aperto. La presenza, spesso molto visibile del meligete (soprattutto nelle piante ai bordi del campo) non è di per sé sintomo di perdita di produttività. Gli eventuali aborti fiorali causati dall’attività trofica degli insetti che scavano il bocciolo fiorale in cerca del polline vengono all’inizio compensati dall’emissione di altri fiori.

Il punteruolo è un curculionide che deve essere monitorato attentamente. Con il ritorno del bel tempo (giorni di sole con temperature superiori a 9 °C e in assenza di vento), i punteruoli occupano i terreni a colza per alimentarsi inizialmente e deporre le uova dopo 8-10 giorni. Il punteruolo deporrà le sue uova nel fusto del colza: in seguito alla reazione dei tessuti il fusto si deforma, a volte si rompe e si apre in lunghezza predisponendo agli attacchi fungini di Phoma. La nocività di questo insetto è maggiore in condizioni di primavere asciutte.

Foto 1 – Meligete adulto Foto 2 – Attacco di Meligete Foto 3 – Adulto di Punteruolo

A – INDIVIDUAZIONE AREE CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO, CONFRONTO CON LE SOGLIE DI DANNO

La lotta contro il meligete prevede di mantenere la popolazione a un livello accettabile fino alla fioritura quando l’insetto smette di fare danni sui boccioli perché viene attirato dai fiori aperti. Il consiglio è di contare gli individui su 5 piante consecutive (escludendo i bordi dell’appezzamento) almeno 5-10 volte. In questo modo si può avere una buona idea della presenza media dell’insetto (numero medio di individui per pianta). Campionando più volte l’appezzamento si può inoltre farsi un’idea del loro incremento in modo da essere tempestivi nell’accertamento del raggiungimento della soglia e quindi nell’azione di controllo eventuale.

La soglia d’intervento dipende dallo stadio e dalla vigoria della coltura in atto: più il colza è vigoroso e meglio può sopportare attacchi anche importanti di meligete. In appezzamenti allo stadio D1 (bottone fiorale principale ancora chiuso) la soglia di danno indicativa è di 1 individuo per pianta su appezzamento con colza debole, mentre su appezzamenti con colza vigoroso si consiglia di attendere lo stadio E (bottoni fiorali separati) per effettuare una nuova stima della presenza del meligete.  In quest’ultimo caso è consigliabile effettuare il trattamento solo al superamento della soglia di 6-9 adulti/pianta (e a 2-3 adulti/pianta nel caso di colza poco vigoroso o con almeno 70% di piante infestate). In questo momento si può verificare oltre alla densità del meligete,  quella del punteruolo dello stelo con una soglia di danno indicativa di 1 individuo per pianta. Le soglie riportate sono indicative in quanto derivate da altri paesi e non accertate nel nostro ambiente.

B – VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITÁ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE

Allo stato attuale non sono disponibili a livello pratico alternative non chimiche specifiche per i due insetti; come evidenziato una forma di prevenzione agronomica del danno è quella di favorire il vigore della piante.  Nel caso di superamento delle soglie intervenire entro 5-7 giorni dal rilievo. È importante non intervenire troppo preventivamente per permettere all’insetticida di raggiungere il momento di massima presenza di insetti durante l’applicazione. Per massimizzare l’efficacia insetticida è consigliabile usualmente lavorare con un volume di circa 200 l/ha. Prodotti come piretroidi, piretro, a seconda del tipo di agricoltura praticata, sono efficaci normalmente  per il loro potere abbattente sulle popolazioni di insetti. Come sempre si raccomanda una accurata lettura dell’etichetta per ogni dettaglio d’uso e restrizione.

In ogni caso, si ricorda che non è possibile effettuare trattamenti in fioritura e si deve inoltre considerare che la fioritura, nel colza, può durare alcune settimane. Le api raccolgono il polline del colza e sono necessarie per ottenere una buona produzione della coltura in quanto sono insetti impollinatori;è stato dimostrato come attività delle api e livelli produttivi siano correlati per diverse varietà. __________________________________________________

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