Stati Generali della pesca del Veneto: buona la prima

Istituzioni, Associazioni di categoria e operatori di settore a confronto per definire il futuro di un comparto che deve puntare sempre di più sulla sostenibilità

Chioggia, 05/07/2022 – Con il primo appuntamento all’Auditorium San Nicolò di Chioggia sono iniziati, martedì 5 luglio, gli Stati Generali della Pesca del Veneto. Prendendo spunto dalla Carta Ittica Regionale, il focus della giornata è stato dedicato alla pesca professionale e l’acquacoltura nelle aree lagunari e deltizie del Veneto. Gli interventi dei numerosi relatori si sono susseguiti durante una mattinata ricca di spunti mirati al rilancio e alla difesa di un comparto strategico per l’economia del Veneto, così come emerge anche dai dati presentati nel Libro Bianco della Pesca.

Domani mercoledì 6 luglio secondo appuntamento degli Stati Generali della Pesca del Veneto al Mercato Ittico di Pila nella località di Porto Tolle dedicato a una delle tematiche più cruciali di questo secolo: la sostenibilità vista secondo le tre declinazioni ambientale, economica e sociale.

Le giornate si potranno seguire in diretta streaming sulla pagina Facebook Veneto Agricoltura https://www.facebook.com/VenetoAgricoltura/ e sul Canale YouTube Veneto Agricoltura https://www.youtube.com/c/VenetoAgricolturaTv

In ogni caso è possibile ancora registrarsi per la partecipazione in presenza per le ultime due giornate:

a Caorle (7 Luglio) https://PescaVeneto_7Luglio_Caorle.eventbrite.it

e a Venezia (8 luglio) https://PescaVeneto_8Luglio_Venezia.eventbrite.it

Gli Stati Generali della Pesca del Veneto sono promossi dalla Regione del Veneto e organizzati da Veneto Agricoltura in collaborazione con la Città di Chioggia, il Comune di Porto Tolle, la Città di Caorle e la Città di Venezia e il contributo del FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca). Partner di progetto The European House – Ambrosetti e Società Agriteco.

Aggiornamenti e il programma Stati Generali della Pesca del Veneto su https://sgpescaveneto.it/

Cliccando qui è possibile scaricare il LIBRO BIANCO DELLA PESCA DEL VENETO 

Cliccando qui è possibile scaricare le slide presentate dai relatori della giornata di Chioggia.

Cristiano Corazzari, Assessore Pesca Regione Veneto: “Come Regione Veneto siamo orgogliosi di aver promosso questa iniziativa, mettendo in primo piano le tematiche relative alla pesca. Ci tengo a ringraziare gli attori che hanno contribuito all’organizzazione di questi eventi. La volontà di svolgerli lungo la costa veneta è stata voluta per sottolineare quel legame profondo tra la comunità veneta e le zone costiere regionali. I temi della pesca, infatti, non riguardano solo questo settore, per cui devono essere oggetto di attenzione importante. Le nostre tradizioni ittiche trasmettono un grande valore alla comunità, che ha forte radicamento culturale e identitario. Vogliamo dar vita a un confronto con tutti gli operatori coinvolti per affrontare le criticità e individuare le grandi potenzialità del settore. Tutto ciò deve essere fatto in un’ottica di sostenibilità sociale, occupazionale e ambientale. La pesca può contribuire a migliorare anche i parametri ambientali. La giornata odierna è dedicata alle attività che riguardano pesca e acquacoltura. Questi due settori hanno potenzialità specifiche importanti in Veneto. Il comparto produttivo regionale vede il Veneto al primo posto a livello nazionale. Il tema della pesca sarà anche approfondito con riferimento alla Carta Ittica Regionale, dedicata all’attività di gestione e programmazione della pesca nelle aree interne. Auspico che arriveremo a un provvedimento di approvazione definitiva di questo documento, che deve adattarsi alle mutevoli esigenze del settore. Un altro obiettivo importante è avere una base di normative attente alle esigenze del mondo della pesca. La filiera ha avuto un calo importante del fatturato a causa della situazione pandemica, dell’aumento del costo delle materie prime e del caro gasolio. Col Decreto Aiuti sono arrivati altri 23 milioni di euro per contrastare questi aumenti, ma dobbiamo impegnarci per offrire un sostegno sempre più concreto. Come Regione abbiamo sostenuto le richieste del mondo della pesca, sottolineando la grande volontà di collaborazione, utile per individuare le strategie future”.

Nicola Dell’Acqua, Direttore Veneto Agricoltura: “Non è stato semplice organizzare questi Stati Generali. Il ruolo di Veneto Agricoltura nella Regione Veneto è importante e credo che durante questo mio primo mandato abbiamo svolto un buon lavoro. Abbiamo progetti specifici, ma ora è tempo di fare un cambio di marcia significativo che possa offrire aiuti concreti a questo settore in forte difficoltà. Per rilanciarlo serve anche che gli enti strumentali siano più operativi”.

Mauro Armelao, Sindaco di Chioggia: “Ringrazio l’assessore Corazzari che ha voluto partire da Chioggia, dando un grande segnale alla nostra marineria. Il settore della pesca è importantissimo per la nostra città. Spero ci sia un cambio di passo. I nostri pescatori attendono delle risposte. La Regione sta facendo la propria parte. Come Comune facciamo il possibile, ma servono aiuti concreti. Pesca vuol dire anche turismo. Grazie a questo comparto vivono molti altri settori. La pesca va difesa, sta già soffrendo per le norme europee. I pescatori non devono essere dimenticati e bisogna garantire tutele a questi lavoratori. Il problema della pesca può tradursi anche in problemi di ordine pubblico. Stiamo programmando la creazione di un polo ittico al di fuori del centro abitato per evitare il passaggio di tir sul lungomare”.

Giuseppe Cherubini, Regione del Veneto: “A ottobre avremo l’approvazione definitiva della Carta Ittica Regionale. Ci sono diversi piani di gestione, tra cui quello delle acque salmastre, declinato a vari argomenti. Bisogna individuare la forma di gestione più opportuna per ognuno dei comprensori coinvolti. La Carta mette in luce la possibilità del gestore unico, ma bisogna valutare se può andare bene a ciascuno di questi comprensori e pensare a come applicarlo alle diverse realtà territoriali. Il documento vuole sottolineare l’importanza di avere un sistema misto di pesca e acquacoltura e cercare di dar conto alla complessità della laguna”.

Carlo Muccio, Uila Pesca del Veneto: “Come Uila Pesca del Veneto rappresentiamo circa 3000 addetti del comparto, tra cui coloro che si imbarcano sui pescherecci, i quali non superano i 10.000 euro all’anno di reddito lordo. A bordo si crea senso di comunità e, tolte le spese, ci si suddivide il guadagno del giorno. I periodi di pesca, però, non sono tutti uguali. Abbiamo introdotto il minimo sindacale garantito. Stiamo chiedendo di applicare la CISOA (la cassa integrazione) anche alla pesca. Per noi la sicurezza deve essere al primo posto, non solo per il fermo biologico, ma anche per evitare di uscire in mare in condizioni meteo avverse. Questo è uno dei mestieri più logoranti e meno sicuri e di recente abbiamo formato circa 1.000 pescatori su questo tema. Stiamo chiedendo anche di rivedere la legge regionale che non ci consente di partecipare al “tavolo azzurro”. È giusto che anche noi che rappresentiamo gli ultimi ci sediamo a quel tavolo”.

Pierpaolo Piva, FAI CISL Venezia: “Lasciare spazio alle parti sociali per parlare di pesca e acquacoltura è fondamentale. Abbiamo un indotto di lavoratori importanti. Per quanto riguarda l’acquacoltura il contratto che viene applicato è quello agricolo, seguito da un contratto provinciale e, grazie all’ente bilaterale, sono concessi servizi di welfare ai lavoratori. Per il settore della pesca, invece, le tutele sono ridotte al minimo. Con il contratto dell’industria è previsto un minimo monetario garantito e una retribuzione alla parte, con cui il lavoratore può accedere all’unico ammortizzatore sociale della pesca, cioè la Naspi. Il lavoratore socio di una cooperativa, invece, non è coperto da alcun ammortizzatore sociale. Dobbiamo armonizzare questi due settori per permettere a tutti di avere gli stessi diritti. Mi auguro che la Cisoa per la pesca sia attuativa a breve. Infine, credo sia giusto parlare di sostenibilità sociale, che garantisca condizioni sicure ai lavoratori”.

Mauro Baldi, FLAI CGIL Veneto: “Si parla molto dell’Agenda 2030 dello sviluppo sostenibile. La sostenibilità viene data dalla possibilità di avere un prodotto in mare e che sia di sostegno per chi lavora in questo settore. Con la mancanza di prodotto rischiamo di mettere in difficoltà le imprese che vi operano. L’obiettivo è incentivare la crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, che significa occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti. I problemi emersi, come i cambiamenti climatici, la siccità, la salinità,mettono in difficoltà la produzione. Chi esce in mare corre sempre grossi pericoli. Tutti devono essere messi nelle condizioni di contribuire all’economia del territorio”.

Alessandro Faccioli, Impresapesca Coldiretti Veneto: “Coldiretti Impresapesca è una delle associazioni di categoria e rappresenta circa 150 imprese, tra cui cooperative, società agricole. In Veneto abbiamo la fortuna di avere ambienti lagunari tra i più importanti in Italia. Questo ci pone come secondi produttori di vongole veraci a livello nazionale e siamo primi come numero di addetti. Adesso c’è bisogno di un aiuto sostanziale per contrastare problemi causati, ad esempio, dal surriscaldamento e dal non ottimale ricircolo idrico che mette i pescatori in forte difficoltà. Nonostante la concorrenza c’è una rete tra di noi. L’importante è collaborare con le istituzioni. La Regione ha elaborato progetti importanti, che ora devono vedere la luce. Sono stati stanziati 36,5 milioni di euro per lo stato di emergenza decretato in questi giorni, ma non so se la molluschicoltura sarà toccata. La Carta Ittica deve riguardare anche la tutela di coloro che hanno inventato questo mestiere, ma è fondamentale anche il ricambio generazionale”.