Bollettino Colture Erbacee n°15/2024 del 4.3.24 – LA DIFESA INTEGRATA DEI CEREALI AUTUNNO-VERNINI DALLE INFESTANTI

DISERBANTI/MALERBE/CEREALI AUTUNNO-VERNINI
L’applicazione dei principi di difesa integrata nel controllo delle infestanti, in generale e in specifico per i cereali a paglia, prevede di prendere decisioni subordinate:
(A) al monitoraggio del livello d’infestazione (la densità di infestanti può essere tale da non richiedere interventi) e, qualora sia stata accertata la necessità di intervenire,
(B) all’applicazione di alternative non chimiche, quali ad esempio quelle meccaniche come la strigliatura, che può dare a seconda delle condizioni,  ottimi risultati, sostituendo del tutto gli interventi chimici.

A) INDIVIDUAZIONE AREE CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO

La presenza delle infestanti appare nella media ed è il momento di monitorare l’infestazione in atto per decidere se e come effettuare gli interventi di controllo. La prima cosa da fare è quindi effettuare il monitoraggio degli appezzamenti, per valutare il grado di infestazione quanti-qualitativa presente nei campi di grano e degli altri cereali (orzo, farro, ecc.).

Procedura di monitoraggio:
Si deve camminare a velocità costante in diagonale sugli appezzamenti con un taccuino in mano registrando le specie individuate: alla fine di ogni appezzamento si attribuirà un valore ad ogni specie con un giudizio da 1= scarsa o nulla infestazione a 5, con 5 = infestazione molto alta. A sera a tavolino si potrà fare una sintesi della situazione e ciò permetterà di isolare gli appezzamenti con infestazione scarsa (che non sarà necessario diserbare), quelli con infestazione molto alta (su cui sarà necessario intervenire) e quelli intermedi che dovranno essere seguiti con più attenzione. Se l’infestazione è concentrata (es. lungo le scoline, nelle testate) si può considerare di intervenire solo sulla parte infestata; sarebbe un primo passo verso il diserbo di precisione.

Per quanto riguarda i terreni condotti a sodo (agricoltura conservativa), la tecnica di scouting è la stessa. Merita tuttavia ricordare alcune attenzioni specifiche:

  • Individuare e segnare sulla mappa la presenza di eventuali macchie di malerbe perennanti (es. Agropyron repens, EquisetumCirsium arvense, Rumex spp.), in modo da tenerle sotto controllo ed eventualmente, nei periodi di intercoltura, pur in presenza di colture di copertura (cover crop) , intervenire in maniera mirata con finalità di bonifica.
  • Per questa finalità vengono in aiuto numerose applicazioni, anche gratuite, per il monitoraggio (scouting) o per registrare informazioni georeferenziate (software GIS)
  • Valutare con attenzione la progressione delle piante perennanti dalle scoline verso il centro dell’appezzamento (es. Tussilago farfara, Arundo donax, Sonchus arvensis). Solitamente alcune malerbe come le autunnali strette (es. Cardamine hirsuta, Galium aparine) ed alcune indifferenti (es. Capsella bursa-pastoris, Stellaria media) nei terreni non lavorati alla fine dell’inverno sono più sviluppate, per cui è in detti terreni che bisogna dare precedenza alle operazioni di monitoraggio e poi di intervento.

B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE

Se accertata la necessità di intervenire, può dare buoni, anche ottimi, risultati utilizzando un erpice strigliatore o la sarchiatura meccanica nel caso di cereali seminati a file binate.

L’utilizzo dell’erpice strigliatore (vedi foto), soprattutto se combinato con l’adozione della falsa semina autunnale, può ottenere un controllo delle infestanti e livelli produttivi del tutto paragonabili al diserbo chimico, come osservato nelle prove di campo condotte nell’ambito del progetto europeo IWMPRAISE , che ha visto coinvolte  l’azienda agraria universitaria L. Toniolo di Legnaro (Pd) e l’Azienda Pilota e Dimostrativa Vallevecchia di Veneto Agricoltura (VEDI pubblicazione finale prove italiane progetto IWMPRAISE).

L’avvicendamento con le colture primaverili che consente di ridurre la densità di infestanti rende ancor più efficace tale strategia di controllo. Dato che l’erpice strigliatore è efficace sulle infestanti piccole e con apparato radicale ridotto, occorre essere tempestivi nel fare tale operazione a fine febbraio- marzo non appena le condizioni meteo e del suolo lo consentano (porre attenzione nei terreni umidi). APPROFONDISCI LA TECNICA DELLA STRIGLIATURA.

AGGIORNAMENTI SPERIMENTAZIONE 2022-2023

 L’annata 2022-2023 ha rappresentato la continuazione di un’attività sperimentale ormai  consolidata anche negli anni precedenti per valutare la tecnica della strigliatura quale alternativa al diserbo chimico (effettuato principalmente con principi attivi di post emergenza) quando viene superata la soglia di danno.

La sperimentazione ha coinvolto le aziende sperimentali di Veneto Agricoltura (Vallevecchia, Sasse, Diana) mediante l’allestimento di prove condotte su parcelloni replicati (appezzamenti interi o divisi a metà in lunghezza) ai fini di esaminare gli effetti della lotta meccanica e di quella chimica sulle malerbe nei cereali autunno-vernini sia in appezzamenti condotti con tecniche convenzionali, sia in appezzamenti ad agricoltura conservativa (minima lavorazione/sodo).

Sono state utilizzate le stesse varietà di frumento commerciale nelle tesi a confronto e per quanto riguarda i principali aspetti agronomici, sono stati adottati quelli ordinari in termini di concimazione delle piante e di utilizzo di presidi fitosanitari per la lotta alle malerbe, ad esclusione, per questi ultimi, delle tesi in cui si è ricorso alla tecnica della strigliatura e della bulatura.

L’operazione strigliatura è avvenuta mediante uno o due passaggi di un apposito erpice dotato di denti elastici e trainato a velocità sostenuta nel momento della ripresa vegetativa post invernale dei frumenti, e la “bulatura “ è  avvenuta mediante la trasemina primaverile di  trifoglio repens e violetto che esercitano una importante attività competitiva nei confronti delle malerbe. (vedi RISULTATI SPERIMENTALI E STRIGLIATURA 2022-2023)

In conclusione, sia la tecnica di bulatura sia quella della strigliatura, se applicate su terreni in tempera , possono dare dei buoni risultati ed essere un’alternativa al diserbo chimico. Una buona efficacia è altamente probabile con densità basse di malerbe e/o prevalenza di malerbe poco competitive come veronica e stellaria). In ogni caso vanno verificati i risultati dell’intervento meccanico per eventualmente porre in essere interventi integrativi.

RIASSUMENDO

In conclusione, sia la tecnica di bulatura, sia quella della strigliatura, se applicate su terreni in tempera, possono dare dei buoni risultati ed essere un’alternativa al diserbo chimico. Una buona efficacia è altamente probabile con densità basse di malerbe e/o prevalenza di malerbe poco competitive come veronica e stellaria). In ogni caso vanno verificati i risultati dell’intervento meccanico per eventualmente porre in essere interventi integrativi.
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