28.01.08 Veneto, andamento agroalimentare 2007, prime valutazioni


I dati presentati oggi da Zaia e Callegari a Veneto Agricoltura. Il segno ”+” la fa da padrone, ma continua la tendenza alla diminuzione delle aziende agricole e degli occupati. Bene il vino.

L’annata agraria 2007 in Veneto si è conclusa con risultati lusinghieri, invertendo una tendenza negativa che durava da un paio d’anni. L’andamento positivo della campagna agricola è stato accompagnato però da un’ulteriore contrazione del numero di imprese agricole (-3,4%), che ora si attestano sulle 85.600 unità, e degli occupati (-7%), il cui numero è sceso a 73.000. A livello “macro”, se la riduzione dell’occupazione agricola nella UE è stata inferiore (-1,9%), il reddito agricolo per occupato è cresciuto in media del 4,7%. L’Italia però non usufruisce di questo risultato positivo; si colloca infatti nel gruppo dei sette paesi con variazione negativa per il reddito agricolo per occupato.

In questo quadro complesso si inserisce la riflessione del V.Presidente della Regione e Assessore all’Agricoltura Luca Zaiache ha ricordato, durante la presentazione dei dati avvenuta oggi a Veneto Agricoltura (Corte Benedettina, Legnaro, PD) che “le vere avversità per l’agricoltura veneta non sono quelle climatiche ma le decisioni della Comunità Europea”. Luca Zaia ha inoltre ricordato le difficoltà della nostra realtà del primario, legata ad aziende di piccole dimensioni che operano secondo standard di qualità, garantendo qualcosa come 350 prodotti classificati come tradizionali. E’ inoltre intervenuto criticando l’azione della UE relativamente alle quote latte e alla direttiva nitrati indicando, che se è doveroso operare affinché le leggi siano rispettate, è necessario anche garantire che la specificità della nostra agricoltura non sia inibita, rendendola funzionale solamente ai grandi potentati. Zaia ha concluso ringraziando Veneto Agricoltura per la più che valida collaborazione che garantisce all’Assessorato all’Agricoltura.

I principali dati elaborati dai ricercatori di Veneto Agricoltura e dell’INEA, sono stati esposti da Corrado Callegari Amministratore Unico di Veneto Agricoltura il quale ha sollecitato la politica nazionale a porre maggiore attenzione all’agricoltura veneta, capace di essere produttiva anche quando la media nazionale è decisamente negativa. Callegari ha infatti ricordato che secondo le prime stime relative all’andamento del settore agricolo e agroalimentare del 2007, la produzione lorda agricola del Veneto è aumentata di oltre il 10% rispetto al 2006, attestandosi sui 4.800 milioni di euro di fatturato.

L’annata appena conclusa ha registrato poi andamenti relativamente omogenei nei vari settori. Industria alimentare: quella veneta consolida le posizioni raggiunte l’anno precedente e mostra buone performance per quanto riguarda la crescita del numero di imprese (superiore a 7.000, +2%), del fatturato (+5,2%) e dell’occupazione. Il consistente aumento degli ordini esteri (+6,1%) per i prodotti alimentari trasformati conferma il ruolo del Veneto come regione trasformatrice. Il valore dell’industria alimentare veneta è circa il 10% della manifatturiera regionale. Le note positive sul fronte delle esportazioni dell’agroalimentare veneto, stimato a +9% sul 2006, che era pari a circa 2,9 miliardi di euro, sono state ottenute malgrado il forte apprezzamento dell’euro sul dollaro. I dati confermano inoltre un netto miglioramento della bilancia commerciale (dato 2006: 1,2 miliardi di euro) con una riduzione del deficit pari al 25%, in prosecuzione della tendenza positiva innescata nel 2005.

Il mais si conferma la coltura principale della regione con circa 300.000 ettari, e le rese sono risultate in aumento (+8%) nonostante l’andamento climatico siccitoso ed il calo delle superfici coltivate del 3%. Al contrario, quelle a frumento tenero e duro, come quelle di orzo, tabacco e colza, sono aumentate. In diminuzione invece soia e girasole. La coltivazione del riso ha risentito sia delle carenze idriche durante la primavera, sia della difficoltà di gestione delle infestanti. Per questi ed altri fattori di tipo economico la produzione complessiva è stata inferiore (-14%) rispetto al 2006. Barbabietola da zucchero: al secondo anno di applicazione della nuova OCM, la sua coltivazione ha visto aumentare sia la superficie a 19.100 ettari (+30%) che la produzione (1,2 milioni di tonnellate, +26%). Il comparto orticolo ha registrato invece nel 2007 una contrazione delle produzioni in termini reali di circa il 5%, ma è più contenuto il calo a prezzi correnti, mentre la produzione frutticola complessiva è rimasta invariata rispetto al 2006 (in calo però le produzioni del 12% di albicocco e 8% di ciliegio).

Positiva l’annata anche per la coltivazione della vite, soprattutto se si considera che a livello nazionale la vendemmia 2007 è stata una delle peggiori degli ultimi 50 anni (in media -18%, -40% in Sicilia). Nel Veneto invece la produzione di uva è aumentata del 3-7%, mentre la produzione di vino si è attestata su 7,5 milioni di ettolitri (+5%). I prezzi di uve e vini sono risultati generalmente in crescita. Bene anche le esportazioni (+11% a livello nazionale). Pesca: nei mercati ittici di Venezia e Chioggia si osserva un incremento del 32% della produzione locale e del 34% del fatturato. Comparto zootecnico: dati stazionari per i bovini, poco favorevoli per i suini, positivi per gli avicoli (dopo l’annus terribilis dell’influenza aviaria). Per il comparto bovino le ragioni del ridimensionamento della redditività si trovano nel rialzo delle quotazioni dei cereali e nel relativo aumento dei costi di alimentazione del bestiame. La lieve diminuzione delle macellazioni non ha tuttavia influenzato la bilancia commerciale del comparto. Nella produzione di latte, che si è mantenuta pari a 1,2 milioni di tonnellate, permane il problema delle quote per 790 aziende venete.

Ufficio Stampa