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Nell’ultima seduta prima delle elezioni europee gli europarlamentari non hanno sollevato obiezioni sui 10 Atti delegati della nuova PAC. La palla passa ora agli Stati Membri
Nell’ultima plenaria del Parlamento europeo prima delle elezioni, gli eurodeputati non hanno sollevato alcuna obiezione sui 10 Atti delegati della nuova PAC per i quali erano chiamati a deliberare. Con questo atto si conclude dunque – a livello istituzionale europeo – il lungo e difficile processo di riforma della PAC 2014-2020 avviato nel 2011 con la presentazione da parte della Commissione europea della sua proposta riformatrice. Cruciale, durante tutto questo periodo, il ruolo del Parlamento che ha saputo, mediante intensi e difficili negoziati con gli Stati Membri, migliorare il testo originale della riforma spingendo infine il Consiglio ad accogliere numerose controproposte elaborate dalla Commissione Agricoltura dello stesso Emiciclo. Ora la palla passa agli Stati Membri (e alle Regioni) che dovranno mettere a punto tutti i meccanismi della fase applicativa della nuova PAC, compito assai impegnativo visto che l’UE ha lasciato ai singoli Paesi ampi spazi di movimento in virtù della diversità delle “agricolture” europee. Al riguardo si vedano le notizie pubblicate nella rubrica “Europa in Italia e nel Veneto” a pag. 7.
Anche il Comitato Speciale Agricoltura del Consiglio ha preso atto che i 28 Stati Membri hanno approvato i testi dei 10 Atti delegati della nuova PAC
L’adozione degli Atti delegati rappresenta la fase finale del processo di riforma. Fatto questo passaggio, gli Stati Membri potranno ora elaborare le norme a livello nazionale al fine di attuare la nuova PAC a partire dal 1° gennaio 2015. Si ricorda che gli Atti delegati stabiliscono le norme per: i pagamenti diretti; il sistema di gestione e di controllo integrato; i requisiti per i prodotti agricoli al fine di beneficiare di un aiuto all’ammasso privato; il settore ortofrutticolo; gli aiuti alle misure di accompagnamento nel quadro di un programma per promuovere il consumo di frutta e verdura nelle scuole; i programmi di aiuto nei settori delle olive da olio e da tavola; le misure nel quadro dei programmi nazionali di aiuto nel settore vitivinicolo; il sostegno allo sviluppo rurale; gli enti pagatori, la gestione finanziaria, la liquidazione dei conti, le garanzie e l’uso dell’euro; le spese per l’intervento pubblico; la riduzione lineare dei pagamenti e la disciplina finanziaria per il 2014.
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