CA’ SAVIO (VE), LA RINASCITA DELLE PRATERIE COSTIERE

Veneto Agricoltura è impegnata in una serie di interventi di conservazione delle “praterie litoranee”, delicati habitat che vanno salvaguardati.

Anche lungo la costa veneziana esistono le praterie, che gli esperti chiamano “praterie litoranee”. Si tratta di habitat delicatissimi, dove, in una sorta di mosaico, convivono specie vegetali che amano il ristagno idrico, come ad esempio i giunchi e la canna di Ravenna, ed altre invece tolleranti l’aridità come l’erica, il ginepro e i vari muschi che caratterizzano la duna sabbiosa consolidata.
Questo ambiente unico e caratteristico dei litorali dell’alto Adriatico, alcuni decenni fa è stato largamente interessato da rimboschimenti eseguiti con pini mediterranei. Oggi appare importante salvaguardare le poche aree sopravvissute, soprattutto in quelle situazioni in cui si trovano contigue a pinete artificiali e ad abitazioni con giardini, quasi sempre arredati con specie ornamentali. Qui, infatti, le specie arboree ed arbustive tendono ad invadere lo spazio della “prateria litoranea” formando nuclei di rinnovazione che progressivamente tolgono spazio alle specie erbacee originali.
Con gli interventi SIF (sistemazioni idraulico forestali), eseguiti dalle strutture di Veneto Agricoltura su progetto della Regione Veneto, si sta intervenendo lungo il litorale veneziano proprio per limitare la presenza delle specie invasive.
Un esempio molto ben riuscito sono le “praterie del litorale di Ca’ Savio” (Ve) dove in questi giorni – allentate le ristrettezze dovute al Coronavirus – è ripreso il taglio della maggior parte dei pini presenti, appunto per preservare le specie erbacee. Un intervento delicato, che spesso prevede l’asporto manuale del materiale tagliato per evitare al minimo l’ingresso nella “prateria” dei mezzi meccanici che avrebbe un impatto negativo sul terreno e sul cotico erboso.