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Dopo la pausa forzata dovuta all’emergenza sanitaria per Covid-19, sono ripresi da parte di Veneto Agricoltura gli interventi di ripristino nell’ampia area bellunese colpita dalla Tempesta Vaia.
Nel cantiere di Rocca Pietore, epicentro del disastro, la squadra di operai forestali dell’Agenzia regionale è impegnata nella realizzazione di una serie di opere di sistemazione idraulico-forestale necessarie alla protezione di un territorio fortemente colpito. In tempi di emergenza per Coronavirus, la consueta dotazione di cantiere si arricchisce, ovviamente, anche dei presìdi per la sicurezza degli operai.
Anche a Lorenzago di Cadore, località Parco dei Sogni, le squadre di operai di Veneto Agricoltura stanno realizzando – impiegando tecniche di ingegneria naturalistica – ben cinque distinte opere miste in legname e pietrame al fine di consolidare un percorso che rappresenta nell’immaginario collettivo il “Sentiero dei Papi Giovanni Paolo II° e Benedetto XVI°”. Ricordiamo, infatti, che i due Papi hanno soggiornato più volte nel Castello di Mirabello a Lorenzago (appartenente alla curia di Venezia) nelle loro vacanze estive e spesso amavano passeggiare proprio lungo il Parco dei Sogni e fermarsi a meditare e pregare nei suggestivi scorci del percorso. A seguito della Tempesta Vaia, il rio Val de Pena e alcuni suoi affluenti secondari sono esondati causando ingenti danni al percorso quali frane, erosioni, smottamenti, schianti e sovrapposizione di detriti. Con questo progetto di ripristino, predisposto dalla Regione, Veneto Agricoltura prevede di riconsolidare il percorso mediante una serie di opere che consentiranno il transito pedonale e il passaggio dei mezzi forestali necessari alle cure colturali. Di pari passo, verrà messo in sicurezza il rio Val de Pena mediante il ripristino di un’ampia sezione di deflusso e la raccolta degli schianti finiti nell’alveo.
Gli operai forestali di Veneto Agricoltura hanno invece già concluso l’intervento di rimozione di oltre 500 mc di detriti e di 200 mc di legname dal torrente Rudan a Vodo di Cadore. I lavori sono stati caratterizzati da una grande attenzione per la predisposizione di misure di allerta e sicurezza per il rischio di colate detritiche, particolarmente pericolose e frequenti in questo torrente (il cui nome è già per stesso significativo: Ru dan) che scende dalle falde del Monte Antelao.
In Val Visdende, una delle aree più colpite dalla Tempesta Vaia, la forza del vento aveva lasciato a terra oltre 350 mila mc di legname di Abete rosso. Una ferita profonda per una delle più belle valli delle Alpi. Oggi, mentre prosegue l’opera di recupero degli schianti e di messa in sicurezza del territorio, gli operai forestali di Veneto Agricoltura stanno proteggendo la rinnovazione naturale lungo le pendici rimaste spoglie, anche mettendo a dimora nuove piantine.
Un altro importante intervento realizzato dagli operai dell’Agenzia regionale ha riguardato la strada forestale della Val de Soccosta in Comune di Auronzo di Cadore. I lavori, per un importo complessivo di 40.000 euro, hanno consentito la riapertura del percorso che costeggia l’omonimo torrente, danneggiato dagli eventi alluvionali dell’autunno 2018. Importanti sono stati anche gli interventi eseguiti per la messa in sicurezza del torrente con la realizzazione ex novo o il ripristino delle opere di difesa longitudinali e trasversali. Anche in questo caso il personale ha risolto le notevoli difficoltà, come il far pervenire al cantiere i grandi massi ciclopici necessari per l’esecuzione delle opere progettate dalla Regione Veneto. Dato che i piccoli ponti non avrebbero retto il peso dei camion, i massi sono stati prima depositati lungo la sponda del torrente e quindi “traghettati” uno ad uno con un escavatore al di là dell’alveo e da qui caricati su un altro autocarro fino al cantiere. Una procedura lunga e paziente che ha reso possibile l’importante intervento di sistemazione dell’area.
Tutti ricordano che gli eventi alluvionali della tempesta Vaia avevano colpito duro anche la città di Belluno. Alla confluenza del Rio Paletta sul Fiume Piave, il versante che lambisce le strutture sportive soprastanti era franato pericolosamente, tanto che la Regione Veneto, già dopo pochi mesi, aveva predisposto un progetto di ripristino affidato a Veneto Agricoltura. L’esecuzione degli interventi, per un importo complessivo di 50 mila euro, è consistita nella realizzazione di una scogliera di sostegno della sponda, realizzata con massi ciclopici, lunga 25 m ed alta 2,70 e in cinque soglie trasversali sul corso d’acqua, allo scopo diminuirne la pendenza e la forza erosiva delle acque. In questi giorni il cantiere è in fase di ultimazione: dopo aver ripristinato il terrapieno con circa 500 mc di materiale recuperato il loco, gli operai dell’Agenzia stanno stendendo uno strato di terra vegetale, sul quale verrà effettuata la semina a spaglio di un miscuglio di specie erbacee ricoperto successivamente da stuoie di juta, che proteggeranno il versante fino al suo rinverdimento.