Bollettino Colture Erbacee n°11/2021 del 12.03.21 – UCCELLI E MAIS: CONCIANTI E REPELLENTI, CHE FARE?


Nella scelta della semente bisogna tener conto dell’obbligatorietà della applicazione dei principi della difesa integrata che non prevedono  l’uso preventivo di fit
ofarmaci di sintesi. Per l’avversità uccelli e il relativo eventuale uso  di repellenti come concianti del seme o altro, bisogna tener conto del basso rischio, delle possibilità di copertura assicurativa
e della disponibilità di alternative non chimiche valide che determinano un obiettivo della Difesa Integrata con semente conciata con prodotti chimici di sintesi pari a zero.

A) RISCHIO, DIFFUSIONE E MONITORAGGIO
Come descritto dal recente articolo pubblicato sull’Informatore Agrario la lista delle specie di uccelli che possono causare danni alle colture agrarie è ampia. Tra le principali categorie che causano danni al mais, vi sono i corvidi, come la cornacchia grigia e la gazza, specie eclettiche e onnivore che si adattano a ogni risorsa ambientale.

In una indagine condotta in Veneto tra il 1986 e il 2020, il fattore di rischio di danno da uccelli al mais nelle prime fasi risultato più forte, quintuplicando il rischio di danno, è la presenza di siepi e boschi, con alberi alti più di 7 metri, nel raggio di 300 m dagli appezzamenti coltivati. Anche la gestione del suolo a sodo ha portato a un aumento dei danni agli uccelli. La presenza di fattori di rischio ha comunque mantenuto bassa l’incidenza di danni in grado di ridurre la produzione di mais, largamente inferiore al 5% della superficie, mentre la probabilità di danni agli appezzamenti senza fattori di rischio è sempre stata bassa (<1%).

In linea con questi valori sono i dati relativi alle denunce di danni da fauna selvatica registrati negli ultimi anni relativamente alle denunce degli assicurati al fondo mutualistico.
La bassa incidenza dei danni rende possibile un efficace approccio assicurativo (come quello fornito dai Fondi Mutualistici), che garantisca il ristoro dei danni subiti, secondo i principi della DI.

B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE
Se le popolazioni di uccelli crescono molto, applicando i principi della Difesa Integrata, in primis si dovrebbe valutare l’attuazione di programmi di prevenzione, previsti dalla normativa, per ridurre le popolazioni di uccelli che arrecano danno. Ove il rischio fosse ancora apprezzabile, sono comunque disponibili prodotti repellenti alternativi a quelli chimici che consentono di evitare o ridurre l’ impatto ambientale. I repellenti non chimici, incorporati nella concia dei semi, hanno diminuito il rischio di danni al mais, mantenendolo al di sotto della soglia di danno del 15%; i repellenti utilizzati includevano ScudoSeed®, che è a base di carbonio organico di origine biologica e mannitolo, ed Eurodif®, una polvere olfattiva repellente a base di alluminio e solfato di ammonio.

In conclusione, i risultati indicano che il rischio di danno da uccelli tale da ridurre la produzione del mais ha bassa incidenza. In ogni caso, i trattamenti profilattici sono in contrasto con i principi delle difesa integrata la cui applicazione è obbligatoria. Pertanto oltre ad un approccio solo  assicurativo senza alcun trattamento repellente, nelle aree con fattori che aumentano il rischio, alla copertura assicurativa ed alle misure preventive si può associare l’utilizzo di prodotti alternativi non chimici di sintesi.

L’obiettivo della Difesa Integrata dagli uccelli è zero trattamenti chimici di sintesi.
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