Bollettino Colture Erbacee n°11/2022 del 15.2.22 – LA DIFESA INTEGRATA DEL MAIS NELLE PRIME FASI DI SVILUPPO (4)

GEODISINFESTANTI/DIABROTICA/MAIS
In base ai principi della Difesa Integrata, la diabrotica va controllata (preventivamente e all’accertamento del superamento della soglia di danno) con la modulazione dell’avvicendamento colturale, che è di gran lunga la strategia più efficace, evitando di utilizzare insetticidi come geodisinfestanti o concianti del seme o trattamenti contro gli adulti.

In sintesi la DI può essere attuata secondo due principali scenari:

Rotazione (avvicendamento) strutturale: un’impostazione di base secondo il primo principio della Difesa Integrata (prevenzione), per cui l’avvicendamento (ad es. frumento-mais-soia o frumento–soia-mais) è applicato sull’intera azienda o comunque su ampia superficie, in modo tale da impedire di avere popolazioni di Diabrotica sopra la soglia di danno (di fatto sono avvicendamenti già presenti in diversi areali Veneto); il mais in ciascun anno sarà meno del 50%  (33 percento con tre colture in avvicendamento, 25% con 4 e così via) e l’ incidenza del mais che succede a mais sarà nulla o trascurabile;  saranno sufficienti controlli saltuari con le trappole cromotropiche per accertare il mantenimento della popolazione sotto la soglia di danno (ciò è importante soprattutto se si è in vicinanza di zone a monosuccessione); le osservazioni in Veneto, a partire da fine anni 2000, non hanno ad oggi mai rilevato danni agli apparati radicali né tantomeno allettamenti dovuti a diabrotica con tali avvicendamenti; le popolazioni di adulti si sono mantenute costantemente basse negli anni (sotto il livello di 2 adulti/trappola/giorno).

Avvicendamento flessibile: nelle aree in cui vi è un’apprezzabile incidenza della monosuccessione di mais e della superficie a mais nel suo complesso, si procederà al monitoraggio con le trappole cromotropiche nella coltura del mais e al superamento della soglia di danno (6 adulti/trappola/giorno come media di 3-6 settimana dall’inizio della fuoriuscita -vedi foto a lato) si procederà alla rottura della monosuccessione: le sperimentazioni condotte in Veneto a livello territoriale hanno evidenziato come la “gestione flessibile” della rotazione consenta di restare sotto la soglia di danno anche in un’area mais in monosuccessione fino al 50% della SAU (vedi: L’Informatore Agrario n°10/2018 pp.74-77); qualsiasi coltura è utile per rompere la monosuccessione, perfino il mais se seminato tardi, dopo che  la maggior parte delle uova è schiusa. Gli output del modello di Davis che verranno forniti durante la stagione consentono di individuare il momento in cui il mais può essere seminato senza consentire un significativo sviluppo di larve di diabrotica sugli apparati radicali del mais.

AGGIORNAMENTO 2021
L’elaborazione dei dati derivanti da oltre un decennio di osservazioni e sperimentazioni ha evidenziato come il rischio di danno sia principalmente legato ai livelli delle popolazioni di di adulti di diabrotica raggiunti. Quando questi livelli superano 6 adulti/trappola/giorno, nella media 3-6 settimane dall’inizio della fuoriuscita, ancor più se di molto (in talune aree, in epoca antecedente l’avvio di una estesa rotazione, si sono raggiunti valori medi di oltre 20 adulti/trappola/giorno) il rischio di danno severo, con allettamenti, diventa apprezzabile. Gli altri fattori come tipo di terreno, ibrido, data di semina non hanno inciso significativamente sul rischio. Si conferma pertanto che la rotazione come sopra descritta è la chiave per  mantenere al di sotto della soglia di danno le popolazioni di diabrotica. Ne è ulteriore conferma l’attuazione con successo nella maggior parte dei paesi europei (si veda la recente pubblicazione: Bazok et al, 2021).

Applicando la DI come sopra descritto il rischio di danno da diabrotica diventa molto basso, come conferma anche l’incidenza delle richieste di danno all’Agrifondo Mutualistico Veneto e Friuli che dal 2015 ad oggi è risultata, sempre, di gran lunga inferiore all’1% della superficie coperta dal fondo; tale rischio può essere oggi assicurato con oneri molto contenuti con specifici fondi anche agevolati.

Pertanto in base alle conoscenze/riscontri pratici sopra descritti e a quanto indicato dall’allegato III della direttiva 128/2009 e dalla Raccomandazione 2014/63/UE, la DI dalla Diabrotica non può che basarsi su strategie agronomiche (avvicendamento colturale). Le modalità e l’intensità delle strategie agronomiche e biologiche saranno modulate sulla base dei livelli di popolazione stimati con i monitoraggi. 

Il risultato dell’applicazione della Difesa Integrata dalla Diabrotica è: 0 (ZERO) % di superficie a mais trattata con insetticidi.
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