LE MARINERIE DEL POLESINE, UNA ECCELLENZA DELLA FILIERA ITTICA DEL VENETO

In questo ultimo report, redatto dall’Osservatorio Economico della Pesca di Veneto Agricoltura, sono stati analizzati i dati salienti che caratterizzano la filiera ittica delle tre marinerie del Polesine.

La zona del Delta del Po veneto si caratterizza per l’intervallarsi di aree naturalistiche, delle valli da pesca e di varie lagune, nelle quali prende vita una fiorente attività di pesca e di allevamento ittico.

Nel 2021, la flotta marittima polesana risulta composta da 170 pescherecci e da sola rappresenta un quarto circa dell’intera flotta veneta. Nell’ultimo anno la flotta è in leggero aumento (+0,6%), mentre rispetto a dieci prima si assiste ad una diminuzione di barche del -4,5%. La flotta marittima del Polesine si caratterizza per la sua artigianalità, visto che i due terzi dei pescherecci presenti posseggono la lunghezza dello scafo inferiore ai 12 metri che, sommati alle tante barche e barchini utilizzate negli impianti di molluschicoltura e nelle acque lagunari interne, rispecchiano appieno le caratteristiche produttive dell’area del Delta del Po.

Con 2.104 imprese operanti nella produzione ittica primaria, nel rodigino si concentrano il 67% circa delle aziende del settore ittico regionale. Rispetto al 2012, le imprese della pesca marittima (717 unità) aumentano del +2,9%, mentre quelle operanti nell’acquacoltura (1.387 unità), invece, crescono del +4,2%. Considerando anche le aziende dedite alle attività a valle del settore ittico, come quelle della trasformazione/conservazione e del commercio dei prodotti alieutici, nella provincia di Rovigo in totale sono attive 2.184 imprese. A livello occupazionale, nella filiera ittica del Polesine si rilevano 2.845 addetti, con un calo nell’ultimo decennio del -16,6%.

Nel rodigino sono attivi tre mercati ittici, che si differenziano tra loro per le principali tipologie di pesce in essi commercializzate. Infatti, se a Pila prevale il pesce azzurro, a Porto Viro nel tempo si sono specializzati per i pesci di acque dolci e salmastre, mentre a Scardovari è predominante la produzione di mitili e vongole. Tutti i mercati di quest’area sono alla produzione ed accentrano l’offerta di prodotto ittico proveniente dalla sola flotta locale. Nel 2021 a Pila-Porto Tolle sono state pescate 7.495 tonnellate di pesce (+14,3% rispetto al 2020), produzione che per il 66% circa è costituita da pesce azzurro (+22,9%). Il fatturato totale è stato pari a circa 10,9 milioni di euro ed è in rialzo del +13,9% rispetto al 2020. La produzione di Porto Viro ha sfiorato le 715 tonnellate (+52,7%), mentre il relativo fatturato è stato di circa 1,3 milioni di euro (+33,7%), pescato che per il 54% sul totale è costituito da cefalame vario. A Scardovari, invece, i quantitativi pescati nel 2021 sono stati di quasi 347 tonnellate (+25,3%), mentre gli introiti registrati si sono fermati a circa 0,9 milioni di euro (+24%), con cefali, pannocchie e ghiozzi a rappresentare il grosso della produzione.

La parte conclusiva del report sulle Marinerie del Polesine ha preso in esame la produzione dei molluschi bivalvi. In Polesine operano 20 draghe idrauliche, appartenenti al Co.Ge.Vo. di Chioggia e tutte dedite alla pesca esclusiva delle vongole di mare (Chamelea gallina). Nell’ultimo anno si registra una produzione di circa 268 tonnellate, dato determina un lieve rialzo annuo del +0,9%.

Il vero fiore all’occhiello dell’area del Delta del Po è la venericoltura, attività che viene effettuata nella Sacca di Scardovari e nelle lagune adiacenti. La produzione di vongole filippine stimata per il 2021 è pari a circa 6.192 tonnellate e questa resta invariata rispetto all’anno precedente. Questa produzione rappresenta quasi il 79% dei volumi di vongole veraci e filippine prodotti in Veneto. In Polesine, alla tradizionale mitilicoltura su pali della Sacca, dove si produce la rinomata “Cozza di Scardovari DOP”, si associa una fiorente attività in alto mare (off-shore), con 18 impianti di mitili long line censiti. Nel 2021, la mitilicoltura rodigina ha prodotto circa 7.431 tonnellate di peoci, con un decremento produttivo nell’ultimo anno del -16%.

Ampiamente deficitaria la bilancia commerciale dei transiti di pesce tal quale, visto che fa segnare un saldo negativo per oltre 48 milioni di euro.

Per una panoramica ancora più esauriente e puntuale, vi rimandiamo alla lettura del report che potrete scaricare qui:

REPORT