6 MIO/€ A PESCA E ACQUACOLTURA. ASSESSORE PAN, PRIORITÀ ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Come emerge dalla puntuale analisi condotta da Veneto Agricoltura, afferma l’Assessore regionale alla Pesca Giuseppe Pan, il comparto della pesca è in ginocchio.

Come emerge dalla puntuale analisi condotta da Veneto Agricoltura, afferma l’Assessore regionale alla Pesca Giuseppe Pan, il comparto della pesca è in ginocchio. E infatti, continua Pan, come afferma l’Agenzia regionale, la chiusura del canale HORECA (hotel, ristorazione e catering) ha provocato una forte depressione della domanda di prodotti ittici, tanto che in Veneto alcuni mercati lavorano a giorni alterni e molte imprese sono ricorse al fermo pesca facoltativo, permesso dal decreto legge n.18 del 17 marzo 2020. A questo si aggiunge la modifica dei comportamenti di acquisto da parte del consumatore che, in questo periodo, predilige GDO e acquisti concentrati; diverse barche dello strascico hanno così dovuto bloccare temporaneamente le attività, mentre i pescherecci veneti dei Consorzi Gestione Vongole si sono orientati per un fermo temporaneo dal 14 marzo al 30 giugno.

Un settore strategico per l’economia del Veneto che conta 7 mila addetti, ricorda l’Assessore, quasi 700 imbarcazioni e circa 4 mila imprese attive nella filiera ittica veneta per un valore alla produzione di circa 200 milioni di euro. Come Regione Veneto abbiamo rimodulato il piano finanziario dei fondi Feamp – il fondo europeo che favorisce la competitività e lo sviluppo delle imprese del comparto ittico. E’ gestito nella sua programmazione dalle Regioni. Per il Veneto, l’importo complessivo del ciclo di programmazione 2014-2020 vale circa 46 milioni di euro -, destinando 6 milioni, con priorità alle piccole e medie imprese della filiera della pesca e all’acquacoltura.

Le imprese, conclude Pan, hanno bisogno di liquidità, abbiamo quindi deciso di procedere velocemente a liquidare i cosiddetti SAL (stato avanzamento lavori), e per le prossime domande, abbiamo già previsto la possibilità di erogare gli anticipi del 40% a fronte di fidejussioni. È nostra intenzione inviare una nota al Ministero affinché ci autorizzi all’erogazione degli anticipi anche sui bandi precedenti.”