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Il progetto è stato finanziato dalla Regione Veneto con DGR n. 2493 del 07-08-2006 nell’ambito della Legge regionale n. 32, art. 4 “Ricerca di interesse regionale e sperimentazione”. L’attività, coordinata sotto l’aspetto scientifico dal Prof. Stefano Bona del Dipartimento di Agronomia e Produzioni Vegetali dell’Università di Padova, docente di Coltivazione e Difesa di specie medicinali e aromatiche nell’ambito del corso di laurea triennale interfacoltà in Tecniche Erboristiche, è stata avviata nella primavera del 2007 presso l’azienda biologica Villiago di Sedico (BL), gestita dal Settore Ricerca e Sperimentazione Agraria e Ittica di Veneto Agricoltura, e dovrà concludersi entro settembre 2008. L’obiettivo generale è la creazione di un modello di filiera di prodotti – taglio tisana e miele – da piante officinali da trasferire ad aziende agricole di montagna.
La coltivazione ha interessato una superficie complessiva (foto 1) di circa 1250 mq . Prima dell’impianto il terreno è stato arato ad una profondità di circa 25 cm ed affinato (foto 2). Per limitare lo sviluppo delle infestanti si è preferito ricorrere alla pacciamatura con tessuto in polipropilene (foto 3). Prima della sua stesura il terreno è stato concimato con un fertilizzante organico pellettato (Bioilsa progress micro NPK 6-5-13) alla dose di 8 q/ha e con del solfato di potassio granulare (2 q/ha), vista la carenza dell’elemento evidenziata dalle analisi del terreno. Nella seconda decade di aprile (17 aprile) con una temperatura del terreno di circa 12 °C (foto 4) è stato effettuato il trapianto di 4 delle 5 specie officinali scelte (timo, lavanda, calendula, issopo). Data la limitata durata del progetto si è ritenuto opportuno acquistare sul mercato le piantine in vasetto di timo , issopo e lavanda. Calendula e achillea (quinta e ultima specie) sono state, invece, prodotte a partire da seme presso le serre del Centro Ortofloricolo Po di Tramontana di Veneto Agricoltura (foto 5). In questo caso la semina (20 marzo) è stata effettuata utilizzando contenitori alveolati da 40 fori, per la calendula, e da 84 per l’achillea. L’Achillea è stata trasferita in vasi (foto 6) di 6,5 cm di diametro circa 1 mese dopo la semina (16 aprile) e quindi trapiantata in pieno campo il 10 di maggio (foto 7). Per l’impianto sono stati adottati i sesti riportati nello schema di campo.
Il timo e l’achillea sono state scelte in quanto piante mellifere. Lo scopo del progetto, infatti, è anche quello di produrre miele, ottenuto da nettare di piante officinali, per verificare se le proprietà benefiche e medicamentose che queste possiedono possono essere ad esso trasferite, con un conseguente miglioramento del valore aggiunto del prodotto. Nella prima decade del mese di luglio due arnie sono state collocate in prossimità delle strisce di terreno coltivate con le due specie (foto 8) e sono state lasciate sul luogo fino a metà settembre.
Il miele prodotto (12 kg) è stato sottoposto ad analisi per identificarne le caratteristiche chimico fisiche e per individuare le specie vegetali bottinate dalle api.
L’attività di raccolta delle piante officinali è iniziata a giugno con i fiori di calendula (foto 9). Ad ogni raccolta il materiale è stato pesato e quindi messo a seccare in una stanza areata e asciutta su un graticcio ricoperto da una rete a maglie molto fitte (telo antiinsetto) o appeso in mazzetti a dei fili sospesi a seconda della tipologia del materiale raccolto (foto 10 e foto11).
Una volta seccate, le piante sono state pesate e un campione è stato successivamente macinato per le analisi di laboratorio (determinazione del contenuto di fenoli totali e dell’attività antiossidante). Parte del materiale fresco raccolto è stato invece sottoposto a distillazione per determinare la resa in olio essenziale.
In settembre l’impianto ad officinali è stato ampliato di ulteriori 500 mq circa. Sono state trapiantate, dopo la preparazione e concimazione del terreno secondo le modalità già descritte, piante di lavanda, santoreggia, salvia e maggiorana.
ANNO 2008
Nel mese di gennaio campioni essiccati delle 5 specie sono stati sottoposti ad analisi microbiologiche per verificare la sanità del prodotto e del procedimento di raccolta, essiccazione e conservazione. Le analisi hanno permesso di determinare la carica batterica mesofila, la presenza di coliformi totali ed escheria coli, di bacillus cereus, di salmonella, di lieviti e muffe e di clostridi solfitoriduttori. Una volta verificata la sanità del prodotto il materiale secco non utilizzato per le analisi è stato ridotto in taglio tisana e confezionato presso un laboratorio a norma esterno. L’azienda Villiago, infatti, non dispone di un locale idoneo allo scopo. Si è quindi proceduto alla vendita diretta delle tisane.
Nel mese di marzo il progetto è stato divulgato attraverso la partecipazione alla fiera di Longarone all’interno dello stand di Veneto Agricoltura. A primavera il campo coltivato ad officinali è stato ampliato di ulteriori 500 mq con le seguenti specie (schema di campo finale): achillea con una nuova varietà (collina), echinacea purpurea, altea, fiordaliso, coriandolo, finocchio dolce, galega, elicriso, pilosella, iperico, malva, camomilla, anice e valeriana. Le piante sono state tutte ottenute a partire da seme presso le serre del Centro Ortofloricolo Po di Tramontana di Veneto Agricoltura. E’ stata, inoltre, conclusa la costruzione di un essiccatore sperimentale a pannelli solari che verrà utlizzato ad integrazione dell’essiccazione naturale già applicata.
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