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A Caorle (VE), nell’azienda pilota e dimostrativa ValleVecchia di Veneto Agricoltura, partita con successo la sperimentazione sull’olio di colza puro, usato come biocarburante per la trazione delle macchine agricole. Produzione, trasformazione e uso del colza, tutto direttamente in azienda.
In giugno, distese di fiori gialli ci hanno riempito di colore gli occhi, oggi invece l’ olio ricavato dai semi di queste piante riempie i serbatoi dei trattori agricoli, grazie ad un carburante vegetale che è assolutamente biodegradabile , rispetta la natura , abbassa notevolmente le immissioni di anidride carbonica e pure i costi . L’oro “giallo” in questione è il colza , una pianta oleaginosa usata in passato dall’industria, in parte anche per l’alimentazione, e che da alcuni anni è tornata in auge proprio per il suo utilizzo come biocarburante .
Veneto Agricoltura , presso la propria azienda pilota e dimostrativa ValleVecchia a Caorle (VE), ha collaudato pochi giorni fa un Lamborghini 230, il primo dei trattori dell’azienda ad essere appositamente modificato per renderlo idoneo al funzionamento con olio di colza puro . Il secondo, che diventerà l’ammiraglia dell’azienda, sarà un Fendt già predisposto con la doppia alimentazione.
Il progetto innovativo “ Energy crops ”, che rientra nell’ Azione Strategica Bioenergia di Veneto Agricoltura per lo sviluppo delle diverse filiere bioenergetiche sul territorio regionale, prevede la realizzazione di una filiera corta e chiusa dell’olio vegetale puro che possa essere d’ esempio per le aziende agricole del Veneto.
Filiera corta e chiusa significa produrre, trasformare e usare il combustibile ottenuto, direttamente in azienda: lo scorso autunno sono state seminate a ValleVecchia 8 varietà di colza su una superficie totale di 24 ettari, con una resa di circa 3 t/ha . L’azienda si sta inoltre dotando di un sistema completo di spremitura a freddo e filtrazione dei semi raccolti per la produzione dell’olio. Rispetto ad altri combustibili come il gasolio o il biodiesel, l’olio vegetale può essere prodotto direttamente dalla singola azienda agricola o da più aziende consociate: la produzione infatti è diretta, il suo processo è semplice e non comporta necessariamente un’organizzazione di tipo industriale, potendo diventare così una fonte energetica locale diffusa nel territorio rurale.
L’uso dell’olio vegetale permette inoltre di ridurre il fabbisogno di combustibili fossili e può integrare il reddito dell’azienda agricola anche grazie alla vendita del cosiddetto “panello proteico”, sottoprodotto derivato dalla produzione dell’olio vegetale di colza adatto all’alimentazione di animali da ingrasso (vitelloni, suini). Ma ciò che maggiormente interessa è l’aspetto ambientale: si riducono le emissioni di anidride carbonica in atmosfera per un prodotto che è del tutto biodegradabile.
Del parco trattori operanti a ValleVecchia, i due mezzi funzionanti con l’olio di colza, che svolgono la maggior parte del lavoro in azienda, saranno completamente autonomi grazie al solo raccolto di questa stagione. A metà novembre inoltre, Veneto Agricoltura organizzerà una giornata dimostrativa rivolta agli operatori del settore sulla filiera di questo biocarburante amico dell’ ambiente .
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