15.02.2016 Cereali: bene la semina, male i prezzi

 

L’analisi  arriva dall’Organizzazione agricola europea Copa-Cogeca, che indica una buona situazione per la semina di cereali nell’UE-28 con un aumento della produzione dell’1,4% pari a 309 milioni di tonnellate, rispetto ai 304 milioni dell’anno scorso, in parte grazie alle condizioni climatiche favorevoli in molti Paesi. Tuttavia, i prezzi dei cereali restano bassi causando agli agricoltori gravi problemi di tesoreria, aggravati dal ritardo nei pagamenti della PAC.

I problemi di tesoreria potrebbero, inoltre, peggiorare con un’offerta eccedentaria sul mercato e con gli agricoltori obbligati a vendere per poter acquistare fattori di produzione per migliorare la qualità delle nuove colture.

I prezzi dei cereali sono a livelli bassissimi e non coprono i costi di produzione, causando agli agricoltori gravi problemi di cassa e un potenziale aumento della terra a riposo.

Si ricorda che quest’anno le superfici investite a semi oleosi sono diminuite del 2,6% e il risultato di produzione è ancora incerto per via delle perdite determinate dai rigori dell’inverno. Un ingente calo del 14% nelle superfici è
stato riscontrato, per esempio, nel Regno Unito, principalmente a causa del divieto di utilizzo di neonicotinoidi per il trattamento delle sementi. “Il settore è in pericolo – si legge in una nota di Copa-Cogeca – e il divieto deve essere tolto finché non sarà trovata un’alternativa credibile”.

Buone notizie arrivano invece dal settore europeo delle colture proteiche, dove le previsioni indicano un elevato potenziale di produzione dovuto in parte alla nuova PAC e ai requisiti dell’inverdimento. Questa potrebbe essere una buona notizia per il settore europeo dell’allevamento e per l’industria dei mangimi, oggi in difficoltà.