26.05.2017 CAMBIAMENTI CLIMATICI E AGRICOLTURA: LA RISPOSTA DEGLI AGRICOLTORI EUROPEI


La replica delle Organizzazioni agricole UE Copa-Cogeca ai temi trattati dai Ministri riuniti a Malta non si è fatta attendere. Occorrono politiche che consentano all’Unione di rispondere agli obiettivi climatici senza però mettere a repentaglio la produzione alimentare.

Gli agricoltori europei – scrive Copa-Cogeca in una nota a margine della riunione dei Ministri agricoli riunitisi a La Valletta – sono chiamati ad affrontare numerose sfide, a cominciare dalla necessità di aumentare la produzione di derrate alimentari per una popolazione mondiale crescente, contribuendo nel contempo alla lotta al cambiamento climatico che minaccia tale produzione. L’accordo globale sul clima di Parigi indica chiaramente che l’agricoltura deve adattarsi in maniera equilibrata, senza rischi per la produzione alimentare. Ciò significa che l’UE deve agire per adattarsi e contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici in un modo da non mettere a repentaglio la produzione alimentare.

Preoccupazioni non prese in considerazione – “Le preoccupazioni degli agricoltori – sostiene Copa-Cogeca – non sono però state prese in considerazione dalla Commissione, in particolare per quanto riguarda il regolamento sulla condivisione degli sforzi (ESR) e in tema di uso del suolo e silvicoltura (LULUCF). Tutto ciò non è coerente con la necessità di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico e, se aggiungiamo il fatto che il modo in cui gestiamo le foreste è anch’esso preso di mira in queste proposte, la nostra preoccupazione è giustificata. In particolare, siamo preoccupati che il settore agricolo si ritrovi schiacciato tra gli effetti degli eventi climatici avversi e l’effetto negativo della legislazione”.

Acqua e gestione forestale – La gestione delle acque è importante anche per il settore forestale e ciò – secondo Copa-Cogeca – è stato ignorato nelle proposte ESR e LULUCF. I rischi legati all’adattamento al cambiamento climatico per le foreste non sono presi in considerazione nelle proposte climatiche della Commissione mentre solo nel 2012 più di 533.000 ettari sono stati bruciati in incendi boschivi in Portogallo, Spagna, Francia, Italia e Grecia. Per questo Copa-Cogeca ha invitato i Ministri agricoli dell’UE ad aumentare i crediti LULUCF e legare l’adattamento al cambiamento climatico al potenziale di sostituzione del materiale e dell’energia fossile con materiale grezzo rinnovabile. Lo studio d’impatto della Commissione indica chiaramente che è possibile arrivare fino al volume di oltre 2 miliardi di crediti. Di conseguenza, 425 milioni è una cifra fattibile affinché le foreste europee possano mitigare e adattarsi. “Consideriamo che ciò sia importante – si legge nella nota – e soprattutto che sia opportuno lottare per la coerenza in termini di azioni e numeri. In termini di politiche, le discussioni in corso sulle proposte ESR e LULUCF hanno il potenziale per ispirare ulteriori miglioramenti nella produzione efficiente in termini climatici in un contesto vantaggioso sia per l’agricoltura che per la silvicoltura. Ciò sarà possibile se saranno resi disponibili 200 milioni di crediti dal sistema per lo scambio di quote di emissione (ETS) e 425 milioni di crediti dal LULUCF”.

L’importante ruolo delle misure agroambientali dello Sviluppo rurale e della ricerca – Infine, Copa-Cogeca ha sottolineato l’importanza delle misure agroambientali nella politica europea di Sviluppo rurale (secondo pilastro della PAC) come strumento per affrontare le future sfide. Anche la ricerca e l’innovazione svolgono un ruolo cruciale in merito e contribuiscono a garantire che le risorse idriche siano gestite in modo sostenibile. Tuttavia, è necessaria una ricerca basata sulla domanda con risultati pratici e soluzioni rapide, semplici e pronte all’uso. Allo scopo, si rende necessario una PAC forte e dotata di un solido bilancio non solo per gli agricoltori ma anche per la società. Da qui la necessità di mantenere i pagamenti diretti agli agricoltori in seno alla PAC post 2020.