Bollettino Colture Erbacee – n. 19/2020 del 12.03.20 – DISERBO FRUMENTO

DISERBANTI POST-EMERGENZA / INFESTANTI / FRUMENTO ED ALTRI CEREALI AUTUNNO-VERNINI

Le buone precipitazioni autunnali hanno favorito l’emergenza delle malerbe e le temperature invernali abbastanza miti hanno velocizzato la loro crescita e sviluppo; molte specie hanno quindi una taglia maggiore e uno stadio di sviluppo più avanzato rispetto al loro normale ciclo stagionale. Il grano ha chiuso la fila e mostra un buon sviluppo nella maggior parte degli appezzamenti. La presenza delle infestanti è nella media ed è il momento di monitorare l’infestazione presente per decidere se e come effettuare gli interventi di controllo.

A – INDIVIDUAZIONE AREE CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO, CONFRONTO CON LE SOGLIE DI DANNO

La prima cosa da fare è quindi operare il monitoraggio degli appezzamenti, per valutare il grado di infestazione quanti-qualitativa presente nei campi di grano e dei cereali minori (orzo ecc.). La tecnica resta la stessa nel grano, nell’orzo e nei cereali minori. Si deve camminare velocemente di traverso agli appezzamenti con un taccuino in mano segnando le specie riscontrate: alla fine di ogni appezzamento si attribuirà un valore ad ogni specie con un giudizio da 1 a 5, con 5 = infestazione molto alta. A sera a tavolino si potrà fare una sintesi della situazione e ciò permetterà di isolare gli appezzamenti con infestazione scarsa (che non sarà necessario diserbare), quelli con infestazione molto alta (che saranno certamente da diserbare) e quelli intermedi che dovranno essere seguiti con più attenzione. Se l’infestazione è concentrata (es. lungo le scoline, nelle testate) si può considerare di diserbare solo la parte infestata; sarebbe un primo passo verso il diserbo di precisione.
Per quanto riguarda i terreni condotti a sodo (agricoltura conservativa), la tecnica di scouting è la stessa. Merita tuttavia ricordare alcune attenzioni specifiche:

  • individuare e segnare sulla mappa la presenza di eventuali macchie di malerbe perennanti (es. Agropyron repensEquisetumCirsium arvense), in modo da tenerle sotto controllo ed eventualmente, nei periodi di intercoltura, pur in presenza di cover crop presente, intervenire in maniera mirata con finalità di bonifica.
  • valutare con attenzione la progressione delle piante perennanti dalle scoline verso il centro dell’appezzamento (es. Tussilago farfara, Arundo donax, Sonchus arvensis). Solitamente alcune malerbe come le autunnali strette (es. Cardamine hirsutaGalium aparine) ed alcune indifferenti (es. Capsella bursa-pastorisStellaria media) nei terreni non lavorati all’uscita dall’inverno sono più sviluppate, per cui è in detti terreni che bisogna dare precedenza alle operazioni di monitoraggio e poi di intervento. Da questo monitoraggio avremmo anche gli elementi per impostare il diserbo chimico con prodotti attivi solo contro le dicotiledoni o le graminacee o con prodotti ad azione miste.

Le temperature si sono stabilizzate decisamente sopra i 6-8°C, pertanto si può intervenire con il diserbo.

Il grano da questo punto di vista ha un’ampia gamma di prodotti, per cui la scelta va fatta essenzialmente sulla base delle malerbe presenti ritenute pericolose, considerando la loro densità e sviluppo vegetativo. È inoltre opportuno alternare negli anni erbicidi con diverso meccanismo di azione (es. inibitori del ALS/inibitori ACCasi come graminicidi, inibitori ALS/ormonici per le dicotiledoni) per ridurre il rischio di evoluzione di resistenza agli erbicidi nelle specie di infestanti più soggette a questo fenomeno (avena, loietto, coda di volpe, papavero).

Considerando che le infestanti hanno già raggiunto una taglia media nella maggior parte dei campi a causa delle temperature invernali miti, può essere opportuno soprattutto in presenza di infestanti graminaceee utilizzare la dose più alta tra quelle riportate in etichetta.  Se si usano prodotti ormonici od ormonosimili  si ricorda  di trattare con una finestra prevista di almeno di 4-6 ore di assenza di pioggia. Solo se si usano dei prodotti formulati come esteri questa finestra può ridursi ad 1 ora.

B – VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE

Si può eseguire la sarchiatura meccanica su colture di cereali seminate a file binate o passare con l’erpice strigliatore, operazione da fare con attenzione nei terreni umidi. L’utilizzo dell’erpice strigliatore, soprattutto se combinato con l’adozione della falsa semina autunnale, può ottenere un controllo delle infestanti e livelli produttivi del tutto paragonabili al diserbo chimico, come osservato nelle prove di campo condotte nelle annate 2018 e 2019 presso l’azienda agraria universitaria L. Toniolo di Legnaro (Pd) nell’ambito del progetto europeo IWMPRAISE (https://www.venetoagricoltura.org/progetti/iwmpraise/). Dato che l’erpice strigliatore è efficace sulle infestanti piccole e con apparato radicale ridotto, occorre essere tempestivi nel fare questa operazione a fine febbraio-inizi marzo non appena le condizioni meteo e del suolo lo consentano.

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