LUCI E OMBRE NEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO VENETO

In questi giorni VenetoAgricolturaChannel – il canale informativo multimediale dell’Agenzia regionale – sta esaminando uno per uno i comparti dell’agricoltura veneta in vista della pubblicazione, venerdì 25 giugno, dell’attesissimo Report sulla Congiuntura anno 2020 del settore agricolo. Oggi sotto i riflettori finisce il settore lattiero-caseario che, come quello della pesca esaminato ieri, sta vivendo una delicata fase di ristrutturazione (il video è disponibile al seguente indirizzo: https://youtu.be/7tR6oV6Y_ws).

Bastano pochi numeri per comprendere il delicato momento: nel Veneto gli allevamenti sono scesi a circa 3.000 unità (-4% rispetto al 2019), di cui circa 1.500 detengono quasi il 90% dei capi (ricordiamo che sono circa 150.000 le vacche che costituiscono la mandria veneta). Ciò significa che i piccoli allevamenti stanno scomparendo, mentre quelli di grandi dimensioni (con oltre 500 capi) si stanno rafforzando, segnando addirittura una crescita del +12%.

Un dato che invece preoccupa fortemente gli allevatori è quello dei prezzi del latte alla stalla, che nel 2020 nella nostra regione hanno segnato un -6,4% (-9% in Italia), per un valore complessivo regionale pari a 429 milioni di euro (-0,5%). Di contro, sono aumentate le quantità di latte consegnato alle latterie e ai caseifici, che nel 2020 nel Veneto ha raggiunto la considerevole cifra di 1,2 milioni di tonnellate, segnando un +2,4% rispetto al 2019 (in Italia 12,6 mln t, +4,5%; nell’UE 145 mln t, +2,3%).

Il lockdown per Coronavirus ha colpito duro l’ho.re.ca. (hotel, ristoranti, catering) e con essa anche i prodotti lattiero-caseari che in quei canali vi trovavano un importante sbocco; di contro, le chiusure forzate dovute al Covid hanno fatto crescere i consumi domestici di formaggi, in particolare dei freschi (+8,3%). Complessivamente, per quanto riguarda i formaggi, cala l’import (-10% in valore; -13% in quantità) e l’export (-2%; -1,5%). Bene i numeri della produzione: il Formaggio Grana Padano segna un +1,7%; l’Asiago +11%; il Montasio +48%; il Piave +17%; il Monte Veronese +10%.